Vi abbiamo raccontato più volte dell'impegno di JK Rowling per i diritti delle donne in Scozia, dove la premier Nicola Sturgeon spinge per far approvare una legge che introdurrebbe un "super self-ID" (vedere qui), una liberissima identità di genere.
L'anno scorso, ancora prima della discussione sulla legge, aveva fatto scandalo la nomina di un transessuale, Mridul Wadhwa, come amministratore delegato del principale rifugio anti-violenza di Edimburgo, che naturalmente avrebbe accolto anche uomini che "si identificano come donne" in quello che originariamente doveva essere uno spazio destinato solo alle donne vittime di stupro e violenza maschile.
JK Rowling era stata una delle voci più forti della protesta, ma aveva anche subito fatto seguire alle parole i fatti, cominciando a lavorare segretamente a un progetto che è stato annunciato proprio ieri: Beira's Place, un rifugio antiviolenza per sole donne a Edimburgo.
Il rifugio, finanziato interamente da JK Rowling, è gestito da donne esclusivamente per le donne vittime di violenza maschile, ed essendo totalmente privato non deve fare i conti con le regole della charity e può essere amministrato in totale libertà. JK Rowling ha anche acquistato l'edificio dove Beira's Place ha sede, nel centro di Edimburgo.
ne dà notizia qui Julie Bindel
JK Rowling ha finanziato e progettato un nuovo servizio di supporto alla violenza sessuale per sole donne, Beira's Place.
“Ho fondato Beira's Place per fornire ciò che ritengo sia attualmente un bisogno insoddisfatto per le donne nella zona di Edimburgo” ha dichiarato JK Rowling. “Come sopravvissuta a una violenza sessuale, so quanto sia importante la possibilità di usufruire di un'assistenza incentrata sulle donne e fornita da altre donne quando sei così vulnerabile. Il Beira's Place aumenterà la capacità dei servizi nella zona e, spero, consentirà a un maggior numero di donne di elaborare e risollevarsi dal proprio trauma”.
Situato nel cuore di Edimburgo, è un servizio per le donne che hanno subito violenza maschile. Prende il nome dalla dea scozzese dell'inverno, come ha spiegato Rowling: “Beira governa la parte buia dell'anno e passa il testimone a sua sorella, Bride, quando torna l'estate. Beira rappresenta la saggezza, il potere e la rigenerazione femminile. La sua è una forza che resiste nei momenti difficili, ma il suo mito contiene la promessa che non dureranno per sempre”.
Il consiglio di amministrazione, di cui fa parte anche Rowling, è composto da esperte impegnate da sempre per porre fine alla violenza degli uomini sulle donne e sulle ragazze. Tra questi, l’attivista per i diritti LGB Rhona Hotchkiss, l'ex-leader laburista scozzese Johann Lamont, il medico Margaret McCartney e Susan Smith, direttrice del gruppo femminista For Women Scotland. L'amministratore delegato è Isabelle Kerr, veterana del movimento Rape Crisis (vedi foto sopra).
Il Beira's Place è rigorosamente riservato alle donne, secondo la definizione della sezione 212 dell'Equality Act che stabilisce che una donna è una "persona di sesso femminile di qualsiasi età". Le donne di almeno 16 anni risiedenti nella regione di Edimburgo (Lothians) che abbiano subito violenze sessuali o abusi in qualsiasi momento della loro vita, ora hanno a disposizione un servizio gratuito e confidenziale.
Il servizio è finanziato esclusivamente da JK Rowling e non è stato strutturato come ente di beneficenza (charity), il che significa che gli attivisti trans non potranno presentare una petizione alla Charities Commission per farlo chiudere [o per forzare l’inclusione di uomini che dicono di essere donne].
È scioccante che fino all’apertura di Beira’s Place a Edimburgo non fosse rimasto un solo rifugio antiviolenza per sole donne basato sul sesso.
Quello che fino ad oggi era il principale rifugio per vittime di stupro a Edimburgo, lo Edinburgh's Rape Crisis Centre (ERCC), accoglie, oltre alle donne, anche uomini che “si identificano come donne”. Nel maggio 2021, il transessuale Mridul Wadhwa ne era stato nominato amministratore delegato, nonostante fosse stato detto che il posto era riservato a una donna. Tre mesi dopo la nomina, in un’intervista Wadhwa aveva definito “persone bigotte” le donne vittime di stupro che non volevano avere a che fare con gli uomini nel servizio di assistenza, suggerendo loro di “rivedere il proprio trauma”.
Ma le donne si stanno opponendo. Sarah Summers (nome di fantasia), vittima di stupro alla quale è stato negato l'accesso a un gruppo di sostegno per sole donne, ha fatto causa a Survivors Network, servizio di crisi antistupro di Brighton che, come l'ERRC, accoglie anche uomini che si identificano come donne.
“Per le donne come me è impossibile riprendersi dal trauma della violenza sessuale maschile nello stesso spazio degli uomini, anche se questi ultimi si identificano come donne” dice Summers. “I rifugi antistupro per sole donne sono l'unico posto in cui possiamo sentirci al sicuro. Costringerci a negare la realtà conferma che i nostri sentimenti non contano e che i nostri confini sono irrilevanti".
La stragrande maggioranza delle donne la pensa come Summers. Da un sondaggio commissionato dal gruppo femminista Women and Girls in Scotland emerge che secondo la maggioranza delle donne (80,1%) “le donne vittime di violenza maschile dovrebbero poter accedere a servizi di sostegno e rifugi per sole donne”. Inoltre, la maggioranza (71%) aveva dichiarato che non si sarebbe sentita a proprio agio se il servizio avesse incluso anche maschi trans-identificati.
articolo integrale qui, traduzione di Maria Celeste