Il parlamento scozzese ha cominciato la discussione sulla riforma del Gender Recognition Act, legge che permette alle persone con una diagnosi medica di disforia di genere di ottenere un “certificato di riconoscimento dell’identità di genere” (GRC).
La riforma, presentata dalla deputata Shona Robison (Partito Nazionale Scozzese), chiede una “depatologizzazione” del GRA, ovvero introdurrebbe la autodeterminazione di genere (Self ID), autorizzando a cambiare il sesso sul certificato di nascita anche coloro che non soffrono di alcuna disforia ma si identificano come transgender (quindi senza alcun intervento medico) .
Le femministe delle organizzazioni Fair Play for Women e For Women Scotland, che avevano già espresso le loro preoccupazioni direttamente a Robison, lanciano l’allarme sulle conseguenze che queste riforme avranno sulla vita delle donne e delle bambine.
“Questa legge permette a qualsiasi uomo, per qualsiasi ragione, di cambiare il suo certificato di nascita su sua richiesta per affermare che è ‘nato femmina’, e per nascondere a tutti il fatto che è nato di sesso maschile. Questa legge riguarda il sesso, non lo status di ‘transgender’. Ma la parola ‘sesso’ non compare nemmeno una volta” scrive Fair Play for Women. “Le persone trans possono già autoidentificarsi come trans. La questione ora è se dovrebbero essere in grado di auto-identificarsi anche per il loro sesso di nascita.”
Se la riforma sarà approvata, le persone che per legge potranno cambiare il sesso anagrafico non solo aumenteranno, ma soprattutto cambierà il tipo di persone che ne faranno richiesta. I social offrono uno spaccato inquietante di questi sedicenti “transgender”: si veda per esempio “Stefonknee” (nella foto in apertura) meccanico e padre alto un metro e novanta che si identifica come bambina di 6 anni (vedere qui).
Shona Robison ha dichiarato che la riforma del GRA non avrà un impatto sugli spazi monosex per donne e ragazze, sostenendo che rimarranno le disposizioni legali che permettono che di tenere gli uomini trans-identificati fuori dagli spazi per sole donne “quando è giustificato”.
Peccato che queste disposizioni legali – obiettano le femministe – siano perfettamente inutili se diventa possibile nascondere il proprio sesso falsificando il certificato di nascita e rendendo un reato anche rivelare lo stato di “trans” (cose che il GRA già permette, su autorizzazione di un medico, per le persone con diagnosi di disforia di genere).
Quanto alle richieste, Robison anticipa un aumento di 10 volte, ma secondo Fair Play for Women, sulla base del numero stimato di persone trans nel Regno Unito l’aumento potrebbe essere anche di 100 volte.
“Le trans non vogliono più essere solo trans. Ora chiedono di essere effettivamente donne, e che la loro storia trans sia un segreto. […] Vogliono essere indistinguibili dal sesso femminile. Non ci viene più chiesto di trattare un uomo ‘come se fosse una donna’. Ora si pretende che anche tutte le trans siano letteralmente di sesso femminile” è questo il significato della riforma del GRA secondo Fair Play for Women.
Maria Celeste