JK Rowling si fotografa con una maglietta che dice: "Nicola Sturgeon, distruttrice dei diritti delle donne" per sostenere le donne che protestano davanti al parlamento scozzese contro la controversa legge di riforma del riconoscimento di genere voluta dalla Prima Ministra scozzese.
Le attiviste di For Women Scotland (Scozia per le donne) si sono riunite questa mattina davanti al Parlamento scozzese per una manifestazione contro il disegno di legge promosso da Sturgeon, che renderebbe più facile l’autodeterminazione di genere –lo abbiamo chiamato un “super Self-ID”- mettendo in pericolo i diritti di donne, bambine e bambini.
La manifestazione davanti al parlamento è stata organizzata in occasione di una riunione del comitato che sta discutendo l’approvazione del disegno di legge.
Postando una foto di se stessa che indossa una maglietta con la scritta contro Nicola Sturgeon JK Rowling ha voluto sostenere il gruppo. "Sono solidale con @ForWomenScot e con tutte le donne che protestano e parlano fuori dal Parlamento scozzese. #NoAlSelfID" è stato il suo tweet.
Secondo i documenti depositati dal governo scozzese insieme al disegno di legge, con la riforma le richieste di riconoscimento del genere passerebbero da da 30 a 250-300 l'anno.
Cinque deputati della commissione hanno appoggiato la legge, mentre le due conservatrici Pam Gosal e Rachael Hamilton si sono opposte.
Il disegno di legge prevede di accelerare i tempi per ottenere il cambio del sesso anagrafico e di abbassare l'età per ottenerlo da 18 a 16 anni. Inoltre con la nuova legge non sarà più necessaria una diagnosi di disforia di genere, eliminando l’obbligo di presentare certificati medici.
Il periodo di tempo in cui una persona deve aver vissuto nel suo "genere acquisito" prima di fare domanda verrebbe ridotto da due anni ad appena tre mesi.
La maggioranza della commissione si è espressa a favore dell'eliminazione della necessità di prove o diagnosi mediche, "ritenendo che le persone trans conoscano la propria mente". Tuttavia, alcuni membri della commissione sono "preoccupati che l'eliminazione del requisito della disforia di genere e della richiesta di prove mediche possa estendere il processo di sesso a un gruppo ampio e più diversificato di persone". Temono insomma che questo "possa potenzialmente significare che il processo è aperto ad abusi da parte di attori in malafede, in particolare uomini predatori".
Sono state sollevate preoccupazioni anche per l'impatto che la riforma potrebbe avere sugli spazi riservati a donne e ragazze, come i bagni o gli spogliatoi per sole donne.
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Traduzione di Maria Celeste