Gravidanze di topi maschi per arrivare al parto maschile umano: esperimento biotech

Attaccare chirurgicamente un ratto femmina incinta al ratto maschio utero-trapiantato, in modo che il suo "sangue gravido" nutra come un elisir la gravidanza maschile. Obiettivo: il business delle gestazioni per trans, definite un "diritto umano"
Condividi questo articolo

A che cosa può servire prendere un topo maschio e un topo femmina, attaccarli chirurgicamente come gemelli siamesi -parabiosi-, collegare i due sistemi circolatori per fare correre il sangue della femmina nel maschio, castrare il maschio, trapiantare un utero nel suo corpo, ingravidare artificialmente la femmina, inserire embrioni anche nell'utero del topo maschio e condurre le due gravidanze fino a parto cesareo di entrambi?

Di sicuro non serve all'obiettivo fare partorire i topi maschi o agnelli maschi o buoi o esemplari maschi di altri mammiferi. Serve invece a sperimentare -con grande sofferenza di queste creature- la possibilità di gravidanza maschile umana.

L'obiettivo è questo -ed è sempre questo dalla notte dei tempi-: prendersi la gravidanza, prendersi la maternità, potere fare finalmente a meno delle donne se non come fornitrici di ovociti e di "sangue gravido", a quanto pare un vero elisir per il maschio gestante. E serve ovviamente a costruire un ottimo business destinato alle persone trans MtF o semplicemente a qualunque uomo voglia vivere l'esperienza della gravidanza per feticismo autoginefilo.

L'esperimento è stato condotto in Cina da Rongjia Zhang e Yuhuan Liu, non è stato ancora sottoposto a peer review e compare in preprint sul sito Biorxiv. Si chiama A rat model of male pregnancy, Modello di gravidanza maschile nel ratto. Si potrebbe anche semplicemente chiamare Invidia dell'utero, la sacra coppa, il Graal di sempre.

Nello studio si legge tra l'altro:

"Abbiamo costruito un modello di gravidanza maschile di ratto con una strategia in quattro fasi: una coppia parabiotica eterosessuale è stata inizialmente prodotta unendo chirurgicamente un ratto maschio castrato e un ratto femmina. Il trapianto di utero (UTx) è stato quindi eseguito sul parabiont maschio 8 settimane dopo. Dopo il recupero gli embrioni allo stadio di blastocisti sono stati trapiantati nell'utero innestato del parabiont maschio e nell'utero nativo del parabiont femminile. Il taglio cesareo è stato eseguito al giorno embrionale (ED) 21.5.

La parabiosi è un modello sperimentale che può collegare chirurgicamente due animali e condividere il loro microambiente sanguigno attraverso l'anastomosi... per ottenere il microambiente simil-femminile mediante scambio sanguigno... per osservare lo sviluppo embrionale nell'utero innestato nel parabionte maschio sotto esposizione a sangue gravido.

Il ratto femmina selezionato è stato usato per due diversi ruoli: come donatore di utero; come parabionte femminile per la chirurgia della parabiosi eterosessuale. Prima degli interventi di parabiosi al maschio sono stati rimossi i testicoli, l'epididimo, la prostata ventrale destra e le vescicole seminali.

Un totale di 842 embrioni allo stadio di blastocisti sono stati trasferiti a 46 coppie parabiotiche eterosessuali al giorno embrionale (ED) 4.5 (562 embrioni trasferiti a parabionti femmine e 280 embrioni trasferiti a parabionti maschi). A ED 18.5 è stata eseguita una laparotomia esplorativa per osservare lo sviluppo degli embrioni trasferiti. Abbiamo scoperto che 169 (30,07%) embrioni si sono sviluppati normalmente in uteri nativi di parabionti femminili a 18,5 ED, mentre solo 27 (9,64%) embrioni si sono sviluppati normalmente in uteri innestati di parabionti maschili.

Abbiamo quindi dedotto che gli embrioni trapiantati possono svilupparsi normalmente in uteri innestati di parabionti maschi solo quando i parabionti femminili concepiscono e forniscono l'esposizione del sangue gravido ai parabionti maschili. 

Abbiamo costruito un modello di gravidanza maschile nel ratto e abbiamo scoperto che gli embrioni allo stadio di blastocisti trapiantati possono svilupparsi fino alla maturità in uteri innestati di parabionti maschili se i parabionti maschili sono esposti al sangue in gravidanza da parabionti femminili. Il tasso di successo dell'intero esperimento è stato molto basso, ma 10 cuccioli hanno potuto essere partoriti da parabionti maschi mediante taglio cesareo e sviluppati fino all'età adulta. Inoltre, abbiamo trovato due nuovi fenomeni nel nostro modello di gravidanza maschile nel ratto. 

In primo luogo, durante il taglio cesareo a ED 21,5 sono stati osservati feti morti anormali solo negli uteri innestati di parabionti maschi. Considerando che non sono state riscontrate anomalie durante la laparotomia a ED 18,5, è stato dedotto che la morte anormale dei feti nei parabionti maschi è iniziata nella fase avanzata dello sviluppo embrionale (approssimativamente a ED 18,5-21,5). Rimane sconosciuto se questo fenomeno sia peculiare della gravidanza maschile nei mammiferi. In secondo luogo, solo gli embrioni esposti al sangue gravido di parabionti femmine possono svilupparsi normalmente nei parabionti maschi, suggerendo che il normale sviluppo degli embrioni nei mammiferi maschi si basa su un meccanismo che può essere indotto dall'esposizione al sangue gravido piuttosto che dall'esposizione al sangue femminile.

Gravidanze di topi maschi per arrivare al parto maschile umano: esperimento biotech

Per una parte del movimento transgender e altri programmi per la creazione di nuove strutture familiari la gravidanza maschile è una questione di diritti umani. Come si legge nel Journal of Medical Ethics:

Dal punto di vista della giustizia esiste l'imperativo morale di garantire un accesso equo all'UTx [trapianto uterino]. Gli argomenti contro la fornitura di UTx a donne geneticamente XY [transgender] che non siano correlati alla sicurezza e all'efficacia dovrebbero essere valutati attentamente per affrontare la potenziale discriminazione contro le donne geneticamente XY intese come gruppo sociale.

Quindi una questione di "giustizia sociale" legittimerebbe questo genere di ricerche perché si ritiene assolutamente inaccettabile che a una persona che decide la transizione dal maschile al femminile -con adattamenti cosmetici del suo corpo, che resta in ogni caso un corpo XY e non potrà mai essere un corpo XX- possano essere precluse le esperienze femminili della gestazione, del parto e della maternità.

Mentre a quanto pare non crea alcun problema etico il fatto che le donne vengano intese come fornitrici di ovociti, di uteri e perfino di "sangue gravido". In sostanza, corpi femminili liberamente parassitati da corpi maschili. Resta da capire in che modo e con quali dispositivi si potrebbe realizzare questa trasfusione continuativa di sangue femminile in un corpo maschile.

Trasfusioni quotidiane? Vampirizzazioni? Commercio di sangue? Le donne bisognose potranno pensare di farsi mettere incinte per poter vendere il proprio sangue gravido surrogato, oltre agli ovociti e all'utero?

C'è anche il problema di avere procurato una grave sofferenza ad animali inermi senza alcuna giustificata e impellente ragione se non il possibile business.

Come nota l'intelligente amica che mi ha segnalato l'esperimento, se invocassimo la difesa dei diritti animali avremmo probabilmente più chance di fermare questo orrore di quante ne avremmo se chiedessimo di considerare i diritti delle donne -e quelli di bambine e bambini-, mai così poco considerati in tempi moderni come in questo doloroso fine-patriarcato.

Marina Terragni


Buona parte delle notizie pubblicate da Feminist Post non le leggerai altrove. Per questo è importante sostenerci, anche con un piccolo contributo: Feminist Post è prodotto unicamente grazie a lavoro volontario di molte e non gode di alcun finanziamento.
Se pensi che il nostro lavoro possa essere utile per la tua vita, saremo grate anche del più piccolo contributo.

Puoi darci il tuo contributo cliccando qui: Patreon - Feminist Post
Potrebbe interessarti anche
4 Giugno 2023
SI' ALLA LEGGE ITALIANA SULL'UTERO IN AFFITTO REATO UNIVERSALE: L'APPELLO DI TUTTE LE MAGGIORI RETI ABOLIZIONISTE MONDIALI
CIAMS, STOP SURROGACY NOW, FINRRAGE, LA JAPAN COALITION e altre associazioni. E insieme a loro figure eminenti del femminismo internazionale come SYLVIANE AGACINSKI, GENA COREA e PHYLLIS CHESLER. Che unitamente a noi chiedono ai parlamentari italiani di approvare la legge che il prossimo 19 giugno approderà alla Camera
Rete per l'Inviolabilità del Corpo Femminile, Radfem Italia, FINAARGIT (Rete femminista internazionale contro ogni riproduzione artificiale, ideologia gender e transumanesimo) condividono da sempre l'obiettivo dell'abolizione universale dell'utero in affitto. Insieme sosteniamo la proposta di legge sulla maternità surrogata che il prossimo 19 giugno andrà in discussione alla Camera, che estende la punibilità della pratica anche qualora realizzata in uno Stato estero e che costituisce un deciso passo avanti in direzione dell'abolizione universale, offrendo -qualora approvata- un modello per altre legislazioni […]
Leggi ora
2 Giugno 2023
Chi ha cucinato la cena ad Adam Smith? Per una teoria economica RadFem, speech di Sheila Jeffreys
L’economia tradizionale basata sull’homo oeconomicus “razionale” non tiene mai conto della base dell’iceberg: l’enorme quantità di lavoro femminile non retribuito senza il quale il sistema semplicemente non starebbe in piedi. Il cambiamento necessario non viene dall’inclusione di un maggior numero di donne in un modello che si basa sull’aggressività, sull’azzardo e sul rischio, ma da un nuovo paradigma che metta al centro il valore delle persone, della relazione e della cura
In un recente seminario organizzato da Women's Declaration International nell'ambito della serie di incontri Radical Feminist Perspectives, Sheila Jeffreys -ex-docente di scienze politiche all'Università di Melbourne e tra le fondatrici della rete globale WDI- ha tenuto una relazione sul tema Rad Fem Economic Theory (l'intero incontro è visibile qui). Jeffrey è partita da un suo testo del 2010, a ridosso della crisi finanziaria globale. Si chiamava “Chi ha cucinato la cena ad Adam Smith”, il cui pensiero ometteva completamente il […]
Leggi ora
15 Maggio 2023
Jama: quando gli uomini partoriscono
In un incredibile studio di recente pubblicazione la rivista dell’American Medical Association, tra le più importanti del settore, prova a dare fondamento scientifico all’idea che il parto non sia un’esperienza solo femminile. Perché se fosse esclusiva sarebbe anche escludente. Un’operazione sul linguaggio in colluttazione con la realtà
Come si sa ci sono parole che non si possono più utilizzare soprattutto nei documenti e negli studi scientifici internazionali. In cima all'elenco delle parole tabuizzate tutti i termini che hanno a che vedere con la differenza femminile intesa come possibilità esclusiva di mettere al mondo esseri umani, e dunque: "donna" -se biologicamente intesa e non aperta a definire persone non nate donne-, "madre" e "materno", "seno", con riferimento all'allattamento e così via. L'operazione sul linguaggio ha l'obiettivo di qualificare […]
Leggi ora
5 Maggio 2023
La "ruota" non basta: un aiuto alle madri che desiderano esserlo
Le culle per la vita e la possibilità di partorire in anonimato sono presidi importantissimi. Ma il biglietto lasciato dalla mamma di Noemi, la bambina lasciata presso la sede della Croce Rossa a Bergamo, parla di un desiderio che le circostanze hanno reso impraticabile. Serve un luogo in cui quando vogliono essere madri le donne in difficoltà possano trovare tutto il sostegno e l’affiancamento necessari
Alla bambina lasciata dalla madre nella Culla per la Vita a Bergamo -una volta si chiamava Ruota- è stato dato il nome di Noemi. Noemi avrà presto una famiglia e una casa, per lei ci si augura "tutto il bene e la felicità del mondo", come se l'è augurato sua madre in un biglietto toccante che in poche righe riesce a raccontare una vita:   "Nata stamattina 3/5/2023, a casa. Solo io e lei come in questi 9 mesi. Non posso, ma […]
Leggi ora
4 Maggio 2023
Fiera del Bebè a Milano: qualcosa da nascondere?
Un rigoroso e dettagliato codice di comportamento imposto a chi parteciperà a Wish for a Baby, salone della fecondazione assistita. Badge strettamente personale, divieto di filmare e di distribuire volantini, minaccia di espulsione, addirittura abbigliamento consono, perquisizione delle borse e scanner. E poliziotti in divisa o in borghese a vigilare. Perché tante cautele? Non si tratta di un semplice evento informativo sulle varie tecniche? Forse si parlerà anche di utero in affitto, la cui propaganda in Italia è reato? O si sta solo cercando di spaventare chi intende essere lì per protestare pacificamente contro il mercato della riproduzione?
Chi si è iscritta/o alla Fiera del Bebè Wish for a Baby in programma il prossimo 20-21 maggio a Milano ha ricevuto nelle ultime ore questo severo e dettagliato codice di comportamento a cui dovrà rigorosamente attenersi se vuole essere ammessa/o all'evento. Ma se si tratta, come si spiega nel sito, di "celebrazione di una nuova vita", di incontro con "i migliori esperti di fertilità di tutto il mondo", di "assistere a seminari" e di ottenere informazioni, perché tutte queste […]
Leggi ora
13 Aprile 2023
Perché "chiedere" a Schlein è un errore
La lettera aperta di “cento femministe” alla segretaria del PD si fonda su false speranze: Elly Schlein non cambierà le sue posizioni sull’utero in affitto. Né sugli altri temi dell’ombrello transumano che la lettera non menziona-a cominciare dalla libera identità di genere- e che strutturano la sua identità politica Zan-transfemminista. Vale la pena di adottare una postura questuante?
Speriamo che alle "cento femministe" che hanno scritto a Elly Schlein -e con buona parte delle quali siamo in costante relazione politica- vada meglio che a noi, che come Rete per l'Inviolabilità del Corpo Femminile durante le primarie avevamo chiesto un incontro con la futura segretaria: nemmeno un cenno di risposta. Nè del resto ce l'aspettavamo, nonostante l'antica conoscenza con lei di alcune fra noi. Non ci siamo unite all'appello delle "cento femministe" che intendono confrontarsi con Schlein sulla maternità […]
Leggi ora