Uno squarcio dei primissimi anni 90, qualche mese dopo la caduta del Muro di Berlino, evento che ha sancisce definitivamente la fine della Guerra Fredda e dà avvio a un processo di stravolgimento dello scenario geopolitico a cui sarà dato il nome di globalizzazione.
E’ il 21 marzo 1992. Alessandra Bocchetti, femminista fondatrice del Centro Culturale Virginia Woolf di Roma, chiama a confrontarsi due protagoniste e testimoni -ciascuna a modo proprio- di quel passaggio storico. Di fronte a una platea femminile gremita e attenta Christa Wolf, cittadina dell’ex DDR e autrice dell’amatissimo Cassandra, e la comunista Rossana Rossanda, impegnata a fare i conti con il fallimento del socialismo reale, progetto a cui Rossanda ha dedicato tutta la sua vita di intellettuale politica.
Da femminista, Bocchetti chiede alle due donne di confrontarsi “a partire da sé” con un oggetto apparentemente impolitico: la ricerca di felicità nelle proprie vite come strumento di lotta contro il capitalismo.
Wolf e Rossanda si avventurano con qualche esitazione su questo binario.
Felicità, dice Wolf, è “essere viva con ogni fibra del mio corpo, della mia anima e della mia mente…è essere interamente risconosciute”.
“Non penso che la politica si debba occupare di felicità” resiste Rossanda. “Quando la politica se ne occupa diventa politica autoritaria, produce uno Stato etico”.
Ancora Wolf, parlando del momento in cui il Muro è caduto: “Queste ore furono, forse, le più felici della mia vita in assoluto”. Mentre Rossanda ricorda “la fine della guerra, nel ’45, anche se era difficile essere proprio festanti: eravamo troppo carichi di morti dietro di noi”.
Il confronto tra le due intellettuali si dipana tra ricordi, analisi del presente, azzardi sul futuro e perfino profezie. E' Rossanda a essere Cassandra quando prevede la “mercificazione totale” e assegna soprattutto alle donne il compito di resistere. Mentre Wolf immagina “le masse affamate che verranno a bussare alle porte dell’Europa Occidentale”.
Il testo di Bocchetti riporta fedelmente le parole delle due relatrici-oltre alle sue di moderatrice- offrendo il ritratto di un femminismo in apparenza diverso da quello di oggi: interessante provare a tracciare le linee di continuità e riconoscere le discontinuità.
Fotografando quel momento di crisi, il libro offre anche chiavi e spunti per leggere la crisi ben più devastante in cui ci troviamo trent’anni dopo, i nodi della globalizzazione che arrivano al pettine. Un processo che prese avvio proprio in quel momento, quando tutto si preparava a diventare capitalismo e mercato, con la massimizzazione dei profitti e un'inimmaginabile aumento delle povertà e delle disuguaglianze sociali.
Anche oggi, più che mai oggi, è necessaria una lettura di ciò che accade a partire dall’essere donna.
Marina Terragni
Alessandra Bocchetti, Rossana Rossanda, Christa Wolf Se la felicità… Per una critica al capitalismo a partire dall’essere donna - 21 marzo 1992, VandA Edizioni, marzo 2021 (per acquistare, cliccare qui).