Dopo l’ordine esecutivo sulla “lotta alla discriminazione sulla base dell’identità di genere o dell’orientamento sessuale” che consente agli atleti trangender di partecipare agli sport femminili e mette a rischio gli spazi riservati alle donne come bagni, spogliatoi, dormitori, il nuovo presidente americano Joe Biden ha ordinato di aggiornare il sito web della Casa Bianca secondo i dettami dell’agenda Lgbtq.
Ora ogni cittadino, nel compilare il modulo di contatto, può selezionare il proprio pronome di riferimento: oltre ai tradizionali “he/him” e “she/her” (lui-lei) si potrà scegliere “they/them” (essi-loro) che viene considerato dagli appassionati del linguaggio inclusivo di genere neutro e non plurale come prevede, invece, la grammatica (qui il tweet).
Anche ai prefissi Mr, Mrs, Ms è stata aggiunta l’opzione Mx che permette di non identificare il sesso dello scrivente. Questa terminologia descrive gli individui non-binari, che non si sentono né uomo né donna.
Questione di certo non cruciale in un Paese flagellato dalla pandemia, dalle divisioni razziali e dall’aumento della disoccupazione. Eppure l’identità di genere sembra essere per la presidenza Biden-Harris una priorità irrinunciabile.
Elena Bandiera