24 Gennaio 2021

La parità secondo Biden: il diritto degli uomini di dirsi donne (e di vincere in tutti gli sport femminili)

Condividi questo articolo

E Kamala? Niente da dire?


"Sui social le donne hanno espresso sollievo per la fine dell'era Trump. Anche i canadesi hanno pubblicato immagini di Kamala Harris e Jill Biden in abiti che rappresentano il progresso. Nessuna vera femminista indosserebbe un abito nero e una cravatta rossa, del resto. Ciò di cui l'America ha bisogno ora sono quei toni-gioiello.

Non riesco a capire quale trauma abbiamo subito vedendo un egomaniaco twittare se stesso nella prigione di Internet ... Semmai ci ha offerto lo spunto per 4 anni di post progressisti dedicati. Ora di cosa si parlerà?

In ogni caso sono contenta che tutta questa divisione e polarizzazione sia finalmente finita. Sia i canadesi sia gli americani dovranno unirsi per trovare qualcosa di nuovo con cui distrarsi. Forse questa volta sarà la sorveglianza di massa e la fine della libertà di parola? Aspetta, no, ne ho una buona: la fine dello sport femminile e delle protezioni basate sul sesso?

La prima cosa che ha fatto il presidente degli Stati Uniti Joe Biden il giorno dopo il suo insediamento è stata la firma di 15 ordini esecutivi , tra cui il rientro nell'accordo sul clima di Parigi e l'inversione di una politica che blocca i finanziamenti statunitensi per i programmi all'estero qualora legati all'aborto. Non male. Ha anche emanato l' obbligo di mascherine su tutto il territorio federale, nonché su autobus, aerei e treni.

Ma la coraggiosa Sfida dei 100 giorni in mascherina (oh divertente! È come un gioco!) non è stata l'unica decisione che ci ha permesso di tirare un respiro di sollievo. Biden ha anche firmato un ordine esecutivo per attuare alcuni aspetti dell'Equality Act , il che suona come una grande cosa, a meno che tu non sia una donna che nel 2021 sperava nell'uguaglianza ai sensi della legge. Scusa, Karen. L'uguaglianza non fa per te. Rimettiti la mascherina.

L'ordinanza garantisce che "gli statuti federali che riguardano la discriminazione sessuale proibiscono la discriminazione sulla base dell'orientamento sessuale e dell'identità di genere" e aggira il noioso processo legislativo normalmente richiesto per approvare una legge

Ma hey, stiamo parlando di uguaglianza, ragazzi. E chi mai voterebbe contro! Per quanto ne so, la democrazia significa solo che altre persone possono decidere cosa è bene per te. Quelli che votano contro le cose che non sono "buone" sono fascisti.

Perché non ci si inganni credendo che un "atto di parità" potesse riguardare almeno in parte la lotta alla discriminazione basata sul sesso, visto che le donne sono la metà della popolazione che ha trascorso gli ultimi 100 anni a lottare per la parità di diritti ai sensi della legge, ci viene ricordato che il nostro status di "donna" è importante solo se sei quel tipo di donna che è un uomo.

L'Equality Act delle origini, introdotto nel 1974 da Bella Abzug, cercava in effetti di vietare la discriminazione sulla base del sesso (oltre che dell'orientamento sessuale e dello stato civile) ma come tutti ora sappiamo, grazie ai fact-checker di Twitter, gli esseri umani sono andati ben oltre il sesso. Oggi siamo una massa di amorfi "loro" (theys) i cui diritti sono determinati dal tipo di porno che preferiamo.

L' Equality Act del 1974 non è diventato legge ed è stato reintrodotto in varie forme nel corso degli anni fino oggi, quando l'uguaglianza è ancora necessaria, ma non per le pollastrelle.

Oggi la cosa importante per garantire l'uguaglianza è che a mediocri atleti maschi sia permesso di competere contro ragazze e donne per non dover convivere con la loro mediocrità maschile. In quanto tale questa "Legge sull'uguaglianza" garantisce che gli individui non possano essere discriminati sulla base della loro "identità di genere". Il che suona bene, perché nessuno dovrebbe essere discriminato: ma in questo caso usiamo il termine "discriminazione" per difendere il diritto degli uomini di rivendicare di essere donne e di essere trattati come tali.

Potresti chiederti perché gli uomini vorrebbero essere trattati come "donne". Bene: per cominciare, per avere la garanzia che non sarà loro negato l'accesso all'aborto nel caso in cui dovessero rimanere allucinatoriamente incinti. Ma ci sono anche altri buoni motivi. Uno dei quali è che se questi uomini si trovassero accusati di violenza sessuale potrebbero evitare di essere rinchiusi in prigione con un gruppo di tizi violenti. Giusto. Nessuno lo vuole. Il problema è che, come "donne", questi uomini ora hanno il diritto di essere incarcerati in strutture femminili, il che significa che le detenute saranno soggette a quella violenza maschile con cui nessuno vuole avere a che fare. Sembra ingiusto, vero? Peccato, Karen! Questa è l'uguaglianza!

La cosa davvero importante in questo atto di parità, tuttavia, è creare un campo di gioco a livello dei maschi che non sono atleti abbastanza bravi da competere con altri atleti maschi. È più giusto per loro competere contro donne che a causa della loro biologia non sono forti o veloci come gli atleti maschi. In effetti i corpi delle donne sono diversi da quelli maschili, ma non ci è più permesso di spiegare in che modo, visto che la realtà materiale non è molto educata e la scortesia uccide.

Gli uomini ora non solo possono accedere legalmente alle strutture femminili - inclusi bagni, e spogliatoi - ma come "donne" possono anche vincere competizioni sportive, gare, borse di studio e riconoscimenti precedentemente riservati a ragazze e donne. Riconoscimenti che meritano pienamente, perché la cosa più difficile per riuscire a essere una donna è essere maschio.

A ottobre Biden ci ha promesso che avrebbe promulgato l' Equality Act durante i suoi primi 100 giorni da presidente. È un bravo ragazzo (ecco perché hai votato per lui, giusto?) E i bravi ragazzi mantengono le loro promesse. Quindi, ha mantenuto. Niente di tutto questo è stata una sorpresa, e ora possiamo tutti celebrare questo coraggioso nuovo mondo, sollevato dal peso del libero pensiero.

Personalmente sono sollevata per il fatto che gli americani non abbiano più un pazzo come presidente! Immagina se il leader del tuo Paese credesse che i maschi possono diventare donne grazie a una semplice dichiarazione, e quindi promulgasse una legge su questo! LOL!".

Meghan Murphy, giornalista e femminista gender critical e fondatrice di Feminist Current

(traduzione di Marina Terragni).

L'articolo originale qui.


Buona parte delle notizie pubblicate da Feminist Post non le leggerai altrove. Per questo è importante sostenerci, anche con un piccolo contributo: Feminist Post è prodotto unicamente grazie a lavoro volontario di molte e non gode di alcun finanziamento.
Se pensi che il nostro lavoro possa essere utile per la tua vita, saremo grate anche del più piccolo contributo.

Puoi darci il tuo contributo cliccando qui: Patreon - Feminist Post
Potrebbe interessarti anche
23 Marzo 2023
Petrillo: il mio corpo non conta, voglio usare le docce delle donne. E si ritira dai mondiali di Torun per motivi di "incolumità"
Vincere le gare non basta: Petrillo rivendica anche di usare gli spogliatoi femminili dopo che la Federazione Italiana di Atletica su richiesta delle atlete ha deciso per spazi riservati. “Lo stato mi riconosce come donna, i genitali maschili non contano. E poi" sbeffeggia “non sarà certo la prima volta che li vedono”. Intanto rinuncia ai prossimi mondiali per ragioni "di sicurezza "
Pochi giorni fa abbiamo pubblicato un resoconto della gara di Valentina nata Fabrizio Petrillo ad Ancona, con le reazioni delle atlete battute dal suo corpo maschile. Le atlete hanno spiegato chiaramente che, pur rispettando il percorso personale di Petrillo, atleticamente non sono alla pari e che si sentono discriminate. Le dichiarazioni rilasciate dalle atlete al Feminist Post sono state riprese da altre testate, tra cui Il Giornale (qui), e hanno provocato dei commenti da parte di Petrillo che ha aver […]
Leggi ora
21 Marzo 2023
“Abbiamo sbagliato”: pioniera dei bloccanti della pubertà ammette il danno
Susan Bradley, psichiatra canadese fondatrice negli anni Settanta di una clinica per minori “disforici” e autorità in questo campo oggi dichiara che il passaggio dalla terapia psicologica ai farmaci è stato un grave errore. Perché i loro effetti sono gravi e non reversibili, perché quei trattamenti sono “autoritari” e sperimentali. E perché in 9 casi su 10 la disforia dei bambini è solo temporanea e maschera altri disturbi
In un’intervista alla Daily Caller News Foundation, la dottoressa Susan Bradley, psichiatra canadese e pioniera del trattamento della disforia di genere nei bambini, si è schierata contro il popolare modello che prevede l’affermazione delle identità transgender dei bambini e la cura tramite l’utilizzo di medicinali che bloccano la pubertà, pratica a cui in passato aveva preso parte. Bradley aveva aperto una clinica pediatrica nel 1975 per i bambini affetti da disforia di genere, un profondo senso di malessere riguardante il […]
Leggi ora
17 Marzo 2023
L'ultracorpo maschile della transatleta Petrillo continua a vincere tutto. Le avversarie reagiscono
Valentina nata Fabrizio il 12 marzo ha nuovamente sbaragliato le avversarie ad Ancona. E arriva a 8 titoli master mentre prima della transizione -quando gareggiava con gli uomini- non ne aveva conseguito nemmeno uno. Ora si prepara ai mondiali. Qui un resoconto delle gare e le dichiarazioni delle atlete ingiustamente private della vittoria
Valentina nata Fabrizio Petrillo, classe 1973, quest’anno compie 50 anni e cambia categoria nelle gare di atletica master nazionali. L’11 e 12 marzo ad Ancona ha gareggiato per la prima volta nella categoria F50, cioè con le atlete donne dai 50 ai 54 anni. E di nuovo, con il suo ultra-corpo maschile, ha fatto facilmente incetta di trofei e di record che spettavano ad atlete donne. Ma com’è vedere dal vivo un ultra-corpo maschile gareggiare contro corpi femminili? Quali sono […]
Leggi ora
23 Febbraio 2023
Disturbi mentali nei bambini: è un'epidemia. In parallelo con il boom della "disforia di genere"
Uno studio americano rivela che il disagio psichico negli adolescenti è in un picco di crescita dal 2012 con sintomi diversi tra maschi e femmine. E che quasi sempre l’idea di voler “cambiare sesso” si accompagna ad altri problemi. Solitudine, social network, pornografia: come il marketing selvaggio sta distruggendo una generazione
Si è finalmente rotto anche in Italia il silenzio sui bloccanti della pubertà prescritti a bambine e bambini con comportamenti non conformi al genere. Si è rotto soprattutto grazie agli sforzi delle femministe radicali, dei gruppi di genitori e degli psicanalisti italiani che hanno scritto al governo (vedere qui). Il dibattito è arrivato anche in TV, con due recenti puntate di Quarta Repubblica con interventi di esperti italiani e stranieri, dalle femministe Marina Terragni (qui, da 1'46'') e Monica Ricci […]
Leggi ora
17 Febbraio 2023
"PICCOLA" SIGNIFICATIVA VITTORIA: PER PETRILLO, TRANSATLETA, DIVIETO DI ACCESSO AGLI SPOGLIATOI FEMMINILI 
Dopo la sentenza del tribunale all’anagrafe Petrillo è donna. Ma il suo corpo resta maschile. Le atlete chiedono e ottengono dalla loro federazione che non acceda ai loro spazi riservati. Quanto meno si riconosce l’esistenza del problema. Poi verranno i campi di gara
Si tratta, quanto meno, del riconoscimento del problema. L'atleta Petrillo qualche mese fa ha ottenuto dal Tribunale il cambio del nome all'anagrafe -da Fabrizio a Valentina- ma il suo corpo resta maschile. La condivisione degli spogliatoi crea pertanto grande imbarazzo alle atlete. In attesa che si risolva compiutamente e definitivamente la questione dei corpi maschili negli sport femminili, una piccola ma significativa vittoria: per Petrillo saranno allestiti spogliatoi separati. Il che rende ancora più evidente l'insopportabilità della situazione. Si tratta […]
Leggi ora
15 Febbraio 2023
UK: esce un libro-inchiesta sul caso Tavistock, clinica che ha “curato” bambine-i autistici avviandoli alla transizione
La giornalista BBC Hanna Barnes ha faticato molto per trovare un editore: la censura che tutte conosciamo. Ma alla fine ce l’ha fatta. E ora esce il suo clamoroso saggio sullo scandalo della Tavistock, clinica per la transizione di minori chiusa dal servizio sanitario nazionale inglese: puberty blocker disinvoltamente prescritti a preadolescenti con autismo, traumi o disturbi psicologici. Per anni alcuni addetti hanno provato a dare l’allarme, ma sono stati intimiditi e silenziati. Una questione tutta politica, perché è in gioco la salute di bambine e bambini. Migliaia in tutto l’Occidente adescati da una trans-propaganda martellante
Hanna Barnes è una giornalista della BBC. Dopo aver condotto un'accurata inchiesta sulla clinica Tavistock di Londra, centro per la transizione di genere dei minori, e dopo avere scoperto le magagne di quel servizio, ha deciso di farne un libro. Ma non è stato affatto semplice trovare un editore disposto a pubblicarlo. Non perché il lavoro di Barnes non fosse documentato e rigoroso, ma perché nessuna casa editrice riusciva a reggere la probabile accusa di transfobia che la pubblicazione del […]
Leggi ora