15 Marzo 2021

Caso Sarah Everhard: sempre più donne uccise da uomini, ma il femminismo liberale pensa ai diritti maschili e trans

Condividi questo articolo

Mai quanto in questi giorni le donne italiane dovrebbero sentirsi vicine a quelle britanniche: il femminicidio di Sarah Everard, 33enne rapita e uccisa per la cui morte è già stato arrestato un poliziotto, Wayne Couzens, ha fatto traboccare il vaso dell'oppressione, degli abusi e delle violenze maschili ai danni di donne e ragazze di tutte le età (il numero dei femminicidi in UK è simile a quello italiano: in media una donna uccisa perché donna ogni tre giorni).

I resti di Sarah sono stati rinvenuti a circa 60 chilometri da Londra, e la sua fine racconta che cosa può capitarti, nel 2021, se sei donna e osi camminare per strada quando è buio. La veglia di sabato sera nella piazza di Clapham Common, a sud di Londra, si è trasformata in una protesta quando gli agenti della polizia hanno richiamato la folla al rispetto delle norme anti-Covid per poi obbligare a sgomberare. Le donne presenti hanno replicato di avere paura a tornare a casa da sole.

Caso Sarah Everhard: sempre più donne uccise da uomini, ma il femminismo liberale pensa ai diritti maschili e trans
Sarah Everard

“Vergognatevi”, “Lasciatele stare”, “Arrestate voi stessi” urlavano le manifestanti agli agenti che ammanettavano brutalmente e arrestavano donne che non intendevano eseguire gli ordini (le immagini qui). Il sindaco di Londra Sadiq Khan ha espresso tutta la sua preoccupazione per il comportamento della polizia e ha promesso l'apertura di un'inchiesta.

Caso Sarah Everhard: sempre più donne uccise da uomini, ma il femminismo liberale pensa ai diritti maschili e trans
L'ultima immagine di Sarah Everard prima di essere rapita e uccisa da un poliziotto

Il caso di Sarah ha fatto traboccare il vaso: il governo inglese dovrà rivalutare le sue leggi e le su politiche antiviolenza. Ma il primo passo è già un passo falso: una consultazione lanciata per quantificare la violenza su donne e ragazze si rivolge alle donne “di ogni genere”. Un termine, “genere”, che rischia di rendere vana qualsiasi lotta per la libertà femminile. Abbiamo già visto lo sconcertante 8 marzo italiano, le manifestazioni “femministe” di Non Una di Meno (vedere qui), talmente femministe da essere condotte da uomini, fino al punto di zittire con metodi squadristi donne impegnate a levare la propria voce contro prostituzione, pornografia e utero in affitto.

Il femminismo liberale italiano si mostra volontariamente cieco e complice del patriarcato. La lotta è per la moltiplicazione dei generi, per l'affermazione di teorie, come la "libera identità di genere" e il "libero sex work, che non hanno nulla a che vedere con i diritti delle donne. Si difendono i diritti degli uomini e delle persone transgender ricorrendo a tesi indimostrate: la più gettonata è che le persone transgender sono le più oppresse al mondo, quando le cronache e le statistiche narrano tutto il contrario (vedere qui)

Sono le donne gli esseri umani più in pericolo nel mondo, sono le donne ad aver bisogno urgente di misure che difendano la loro dignità di esseri umani adulti di sesso femminile, lavoratrici, madri.

Tra un femminicidio e l’altro, tra un licenziamento per maternità e l’altro, tra uno stupro e l’altro, tra un caso di abusi/molestie e l’altro, il femminismo liberale si ostina a intercettare l’oppressione in luoghi dove semplicemente non esiste. E le donne, purtroppo, ancora una volta vengono lasciate da sole. Ignorate, dimenticate, vittime di un susseguirsi di violenza e di misoginia che non accenna ad arrestarsi.

Va riconosciuto: al di là di tutti gli “not all men” che girano vorticosi sui social network, i peggiori nemici delle donne, come ancora una volta ci dimostra il femminicidio di Sarah Everard, restano gli uomini.

Giorgia Garda


Buona parte delle notizie pubblicate da Feminist Post non le leggerai altrove. Per questo è importante sostenerci, anche con un piccolo contributo: Feminist Post è prodotto unicamente grazie a lavoro volontario di molte e non gode di alcun finanziamento.
Se pensi che il nostro lavoro possa essere utile per la tua vita, saremo grate anche del più piccolo contributo.

Puoi darci il tuo contributo cliccando qui: Patreon - Feminist Post
Potrebbe interessarti anche
13 Maggio 2023
Nelle norme contro la violenza sulle donne si parli di sesso e non di "identità di genere": lettera aperta al Parlamento Europeo
La violenza contro le donne non si potrà contrastare se i testi di leggi e trattati non faranno chiaramente riferimento al sesso e non al “genere”. Ci uniamo a gruppi femministi e gender critical in un appello ai parlamentari europei che si esprimeranno sulla proposta antiviolenza della Commissione: scrivete chiaramente nel testo che le donne e le ragazze sono le persone di sesso femminile e non lasciate alcuno spiraglio alla gender ideology
Anche noi abbiamo sottoscritto la lettera alla Commissione europea sulla lotta alla violenza contro le donne e agli abusi domestici redatta da WORIADS, coalizione di cittadine-i gender critical che ha l’obbiettivo di informare e sensibilizzare le istituzioni europee sui pericoli dell’identità di genere. La lettera chiede che le norme europee sulla violenza contro le donne riconoscano chiaramente la categoria del sesso biologico. Riportiamo a seguire il testo completo che sarà inviato ai membri del Parlamento Europeo che si esprimeranno sulla […]
Leggi ora
27 Marzo 2023
La violenza è strutturale al transfemminismo?
Paola Pieri, del gruppo MaternaMente, racconta la violenza che ha subito a Firenze da parte di trans attivisti
Testo di Paola Pieri, del gruppo MaternaMente. Giovedì scorso, 23 marzo, mi reco di fronte all’ospedale di Careggi, qui a Firenze, dove si teneva un piccolo presidio indetto da “Resistenze al nanomondo”, presente Silvia Guerini, autrice del libro “Dal corpo neutro al cyborg postumano, riflessioni critiche all’ideologia gender”. Presidio indetto in tal luogo perché è dove vengono gestiti, nel reparto di endocrinologia, decine di minorenni e non, con “disforia di genere”, trattati con bloccanti della pubertà, ormoni e altro previsto […]
Leggi ora
16 Gennaio 2023
Gli psicoanalisti italiani: stop ai puberty blockers
La Società Psicoanalitica Italiana critica sui bloccanti per la pubertà ai bambini: trattamento pericoloso e sperimentale. E si unisce a femministe gender critical e genitori nel chiedere dati scientifici e un dibattito pubblico sul migliore trattamento per i minori che soffrono disforia di genere
Da anni noi femministe gender critical lottiamo contro lo scandalo della medicalizzazione dei bambini nel nome dell’identità di genere. E da anni veniamo bollate come fasciste, reazionarie, bigotte. Oggi finalmente una società scientifica accreditata italiana, la Società Psicoanalitica Italiana (SPI), prende posizione, unendosi a noi nel lanciare un grido di allarme: l’uso di bloccanti della pubertà è un trattamento sperimentale che non ha una solida base scientifica, e causa gravi effetti collaterali. Soprattutto, nella maggior parte dei casi la disforia […]
Leggi ora
7 Novembre 2022
Belgio, nuova legge sul femminicidio. Da studiare
In Europa la violenza maschile è la principale causa di morte per le donne tra i 16 e i 44 anni. Il Belgio si attrezza con una nuova legge che per la prima volta definisce giuridicamente i femminicidi al fine di sviluppare politiche fondate su statistiche ufficiali. Avendo ben presente che la violenza è un dispositivo del dominio maschile
Fermare la strage delle donne. E’ questo il senso della nuova “legge sulla prevenzione e la lotta contro i femminicidi, i delitti basati sul genere e le violenze che li precedono” adottata in prima lettura nel Consiglio dei ministri lo scorso 25 ottobre in Belgio. Depositata dalla Segretaria di Stato per la Parità di Genere, Sarah Schlitz (Ecolo/Verdi), la legge quadro per la prima volta definisce giuridicamente i femminicidi al fine di sviluppare politiche di lotta fondate su statistiche ufficiali. E in […]
Leggi ora
29 Agosto 2022
Un video ogni 10 minuti
Il brutale omicidio di Alessandra Matteuzzi uccisa a martellate dal suo ex è la rappresentazione perfetta di ogni femminicidio: l'assassino non è uno che perde il controllo, ma che lo ristabilisce. La morte di lei serve a ritrovare l'equilibrio perduto in seguito all'abbandono. La violenza è una funzione del dominio. E' qui che si deve tenere lo sguardo per riuscire a fermarla
L'uccisione di Alessandra Matteuzzi, la donna bolognese ammazzata dall'ex a martellate e a colpi di panca di ferro, è la rappresentazione plastica e perfetta della dinamica di ogni femminicidio. Giovanni Padovani non è pazzo, non è un drop out, è un giovane uomo in perfetta forma, inserito nel mondo, addirittura testimonial di campagne contro la violenza sulle donne. Insomma non l'avresti mai detto, come quasi sempre. Alessandra è sottoposta a vessazioni continue e inaudite: deve giustificare ogni movimento, ogni respiro, […]
Leggi ora
31 Marzo 2022
Carol, uccisa 5 volte
L'assassino, i mass media, un attore comico: l'accanimento sul corpo di Carol Maltesi è stato generale. Un gioco BSDM di massa, uno spettacolino supplementare da morta fatta a pezzi. Uno snuff movie dal vero. Del resto faceva la pornostar. Se l'è cercata
Carol Maltesi, la giovane donna brutalmente ammazzata e fatta a pezzi dal bancario Davide Fontana, è stata uccisa 5 volte. La prima, dall'industria della pornografia -online e poi anche spettacoli dal vivo- da cui la ragazza si era fatta catturare durante il lockdown per potere provvedere a se stessa e al figlio che aveva messo al mondo quando aveva appena vent'anni. La seconda volta dal suo aguzzino, per il quale si va in cerca -al solito- di ragioni: l'ha uccisa […]
Leggi ora