Su pressante richiesta della ministra delle PPOO Eugenia Roccella Regione Emilia Romagna ha concesso una proroga di 180 giorni alle associazioni UDI Modena, Ferrara e Ravenna perché adeguino il proprio statuto in modo da consentire l'iscrizione anche agli uomini (la vicenda ve l'abbiamo raccontata qui), statuto che in verità da tempo (2020) UDI Bologna ha già modificato in tal senso
Il termine indicato per la modifica statutaria, pena l'espulsione dal registro delle associazioni del Terzo Settore (RUNTS), slitta dunque dal 21 ottobre u.s. al 21 aprile 2024.
Roccella ha chiesto e ottenuto il rinvio necessario a valutare precisamente quale passaggio nella circolare di riforma del Terzo Settore (2017, governo Gentiloni) giustificherebbe la disposizione di Regione Emilia contro cui si batte UDI e con UDI tutte le associazioni femminili emiliano romagnole sotto attacco. E ha chiesto agli assessori competenti, in particolare a Barbara Lori (PPOO) e al transfemminista Igor Taruffi (Welfare), schleiniano di ferro responsabile organizzazione del PD nazionale e già strenuo difensore dell'utero in affitto -Schlein lo vorrebbe governatore al posto di Bonaccini- di indicare con precisione in base a quale criterio interpretativo abbiano ritenuto "discriminatorio" il separatismo femminile, pratica antica e consolidata di qualunque gruppo o associazione di donne che per definizione si batte contro ogni discriminazione.
In attesa di dettagli sull'esegesi taruffiano-schleiniana della circolare sul Terzo Settore, il sollievo di avere almeno il tempo per discuterne.
Marina Terragni