L'onorevole Zan dimostri di essere responsabile

Condividi questo articolo

L'onorevole Zan, primo firmatario del noto ddl contro omobistransfobia, misoginia, abilismo (ma anche, come ha precisato in una diretta, anche misandria, eterofobia, insomma praticamente ogni forma di odio in circolazione) dovrebbe dimostrare di essere più responsabile evitando di suscitare odio in sostegno alla sua proposta contro l'odio.

L'onorevole Zan dimostri di essere responsabile

Da sempre Zan -idem Laura Boldrini e Monica Cirinnà- sminuisce il femminismo critico nei riguardi del suo ddl come inconsistente, residuale, vecchio, bigotto, omofobo e transofobo. Le ragioni del femminismo vengono caricaturizzate, sbeffeggiate, ridicolizzate, mistificate. Per Zan noi non esistiamo, non siamo degne di considerazione, non abbiamo nome e cognome, non abbiamo vite e biografie politiche che smentiscono la sua offensiva, sprezzante e misogina rappresentazione. Biografie grazie anche alle quali lui, gay dichiarato e militante, si trova lì dove è, diversamente forse non ci sarebbe arrivato.

Perché tutte noi, e dico tutte senza eccezione, una per una, abbiamo intrecciato intimamente le nostre vite con persone gay, lesbiche e transessuali -molte tra noi sono loro stesse omosessuali e alcune perfino trans-. Tutte noi abbiamo riservato una quota significativa del nostro impegno alla difesa di queste minoranze, delle loro vite e dei loro diritti. E QUESTO E' UN FATTO INCONTESTABILE da lui e da chiunque altro.

Ieri, 25 aprile, si è intravisto il punto di non ritorno. Un tweet di Zan in cui ci -nella fattispecie mi- attribuiva dichiarazioni che non avevo e non avevamo mai fatto nel corso di un Omnibus su La 7, ha letteralmente scatenato l'inferno, il dolore, la rabbia, la sofferenza di persone trans che si sono espressi nelle minacce di morte che potete vedere qui (solo alcuni dei tweet). Mi chiedo se, in base al testo del suo stesso ddl, il suo tweet falsificatore non potrebbe essere interpretato come istigazione all'odio misogino, per essere gentili.

L'onorevole Zan dimostri di essere responsabile
L'onorevole Zan dimostri di essere responsabile
L'onorevole Zan dimostri di essere responsabile

Solo in seguito a molte sollecitazioni -in privato- da parte nostra e forse di altre e altri, Zan ha ritenuto di prendere le distanze, sempre restando sprezzantemente sulle generali e senza nominare le persone colpite da tanto odio -nella fattispecie me- né tanto meno scusarsi. Zan ha qualche anno meno di me e forse non può capire esattamente che cosa si intende quando si dice che "le parole sono pietre".

L'onorevole Zan dimostri di essere responsabile

Zan farebbe bene a prendere finalmente atto che oltre al dissenso di destra esiste un motivato e argomentato dissenso di sinistra al testo del suo ddl 2. I rilievi del femminismo si muovono più o meno in quella direzione, con ulteriori argomenti 3. Trattandosi di una legge che, in particolare là dove parla di identità di genere, va a toccare la radice della sessuazione umana, non si può chiedere in modo imperativo e antidemocratico che passi così com'è, senza un'ampia inforrmazione e discussione che coinvolga cittadine e cittadini 4. E' necessario che Zan accetti di confrontarsi: da mesi ci proviamo in tutti i modi, interpellandolo ripetutamente sui social, Twitter, Facebook, indirizzandogli email, per interposte persone, accettando di partecipare a trasmissioni tv (è lui che poi non accetta) ma da Zan solo un silenzio, mi scuso per la ripetizione, misogino e sprezzante 5. Confrontarsi non significa mobilitare testimonial a favore: così si vendono prodotti, e questo non ha niente a che vedere con la politica, un deputato non è un rappresentante di commercio 6. Temi sensibili come aborto o divorzio, con relative leggi, hanno richiesto anni di dibattito approfondito e anche lacerante: la questione dell'identità di genere è con ogni probabilità ben più sensibile, e provenendo Zan dai Verdi dovrebbe conoscere le tragiche profezie a riguardo di Ivan Illich, padre dell'ecologismo contemporaneo, ma a quanto pare non conosce né le profezie né Illich.

In definitiva, Zan dovrebbe smetterla di mobilitare i plaudenti -che con ogni evidenza non conoscono il contenuto del suo ddl: sarebbe bello verificare che cosa ne ha capito Fedez- e di titillare il dolore di persone che soffrono della terribile condizione della disforia, indicandoci come le responsabili del suo dolore. Perché noi VOGLIAMO CHE LA LEGGE TUTELI LE PERSONE TRANSESSUALI, CHIEDIAMO CHE NEL TESTO SI NOMININO ESPLICITAMENTE LE PERSONE TRANSESSUALI anziché quell'impalpabile indeterminato che è l'identità di genere, il cui impatto in particolare sulla vita di donne e bambine-bambini è già verificato in alcune parti del mondo occidentale.

La Costituzione non ammette oggetti impalpabili e non determinati nella legislazione penale, imponendo tassatività e determinatezza. Zan sia responsabile e si impegni per riportare nell'alveo del dibattito democratico ciò che ne è odiosamente tracimato. Di nuovo, per l'ennesima volta, accetti di confrontarsi con noi.

Domani sera, martedì, ore 21, un'occasione per ascoltare i nostri argomenti finalmente non mistificati collegandosi al canale YouTube di RadFem Italia.

Marina Terragni


Buona parte delle notizie pubblicate da Feminist Post non le leggerai altrove. Per questo è importante sostenerci, anche con un piccolo contributo: Feminist Post è prodotto unicamente grazie a lavoro volontario di molte e non gode di alcun finanziamento.
Se pensi che il nostro lavoro possa essere utile per la tua vita, saremo grate anche del più piccolo contributo.

Puoi darci il tuo contributo cliccando qui: Patreon - Feminist Post
Potrebbe interessarti anche
23 Marzo 2023
Petrillo: il mio corpo non conta, voglio usare le docce delle donne. E si ritira dai mondiali di Torun per motivi di "incolumità"
Vincere le gare non basta: Petrillo rivendica anche di usare gli spogliatoi femminili dopo che la Federazione Italiana di Atletica su richiesta delle atlete ha deciso per spazi riservati. “Lo stato mi riconosce come donna, i genitali maschili non contano. E poi" sbeffeggia “non sarà certo la prima volta che li vedono”. Intanto rinuncia ai prossimi mondiali per ragioni "di sicurezza "
Pochi giorni fa abbiamo pubblicato un resoconto della gara di Valentina nata Fabrizio Petrillo ad Ancona, con le reazioni delle atlete battute dal suo corpo maschile. Le atlete hanno spiegato chiaramente che, pur rispettando il percorso personale di Petrillo, atleticamente non sono alla pari e che si sentono discriminate. Le dichiarazioni rilasciate dalle atlete al Feminist Post sono state riprese da altre testate, tra cui Il Giornale (qui), e hanno provocato dei commenti da parte di Petrillo che ha aver […]
Leggi ora
21 Marzo 2023
“Abbiamo sbagliato”: pioniera dei bloccanti della pubertà ammette il danno
Susan Bradley, psichiatra canadese fondatrice negli anni Settanta di una clinica per minori “disforici” e autorità in questo campo oggi dichiara che il passaggio dalla terapia psicologica ai farmaci è stato un grave errore. Perché i loro effetti sono gravi e non reversibili, perché quei trattamenti sono “autoritari” e sperimentali. E perché in 9 casi su 10 la disforia dei bambini è solo temporanea e maschera altri disturbi
In un’intervista alla Daily Caller News Foundation, la dottoressa Susan Bradley, psichiatra canadese e pioniera del trattamento della disforia di genere nei bambini, si è schierata contro il popolare modello che prevede l’affermazione delle identità transgender dei bambini e la cura tramite l’utilizzo di medicinali che bloccano la pubertà, pratica a cui in passato aveva preso parte. Bradley aveva aperto una clinica pediatrica nel 1975 per i bambini affetti da disforia di genere, un profondo senso di malessere riguardante il […]
Leggi ora
17 Marzo 2023
L'ultracorpo maschile della transatleta Petrillo continua a vincere tutto. Le avversarie reagiscono
Valentina nata Fabrizio il 12 marzo ha nuovamente sbaragliato le avversarie ad Ancona. E arriva a 8 titoli master mentre prima della transizione -quando gareggiava con gli uomini- non ne aveva conseguito nemmeno uno. Ora si prepara ai mondiali. Qui un resoconto delle gare e le dichiarazioni delle atlete ingiustamente private della vittoria
Valentina nata Fabrizio Petrillo, classe 1973, quest’anno compie 50 anni e cambia categoria nelle gare di atletica master nazionali. L’11 e 12 marzo ad Ancona ha gareggiato per la prima volta nella categoria F50, cioè con le atlete donne dai 50 ai 54 anni. E di nuovo, con il suo ultra-corpo maschile, ha fatto facilmente incetta di trofei e di record che spettavano ad atlete donne. Ma com’è vedere dal vivo un ultra-corpo maschile gareggiare contro corpi femminili? Quali sono […]
Leggi ora
14 Marzo 2023
Il prefetto al sindaco Sala: stop alle registrazioni dei figli di coppie dello stesso sesso
La decisione rende quelle bambine e quei bambini più uguali e non diseguali come si legge oggi in molti commenti ideologici. A cominciare dall’uguale diritto alle verità sulle proprie origini sancito da tutte le convenzioni internazionali. E all’attribuzione degli stessi diritti di cittadinanza riconosciuti a ogni nuovo nato: ecco perché
Il prefetto di Milano ha ingiunto al sindaco Beppe Sala di bloccare le trascrizioni degli atti di nascita di bambini nati per iniziativa di coppie dello stesso sesso. Per esempio, non potranno più essere trascritti integralmente gli atti di nascita realizzati all'estero -in Ucraina, Canada, California etc- da utero in affitto, fatto che vale anche per le coppie eterosessuali che abbiano intrapreso questa pratica. Noi femministe radicali ci eravamo rivolte al prefetto perché ingiungesse al sindaco Sala di rispettare la […]
Leggi ora
8 Marzo 2023
Slavoj Žižek: i bloccanti della pubertà sono capitalismo woke
Il filosofo marxista parla di wokeness, culto progressista della consapevolezza e del risveglio, dandone una suggestiva lettura psicoanalitica. E avverte che nonostante oggi appaia sotto attacco dovremo farci i conti ancora a lungo
In un suggestivo articolo pubblicato da Compact, intitolato Wokeness is here to stay -che qui traduciamo e riproduciamo parzialmente- il filosofo marxista Slavoj Žižek affronta il tema della wokeness, il movimento del "risveglio", analizzandone le criticità ma sottolineando anche le ragioni per le quali dovremo farci i conti ancora a lungo. Alcuni sostengono che la "wokeness" sia in declino. In realtà viene gradualmente normalizzata e conformata anche da coloro che interiormente ne dubitano, e viene praticata dalla maggior parte delle istituzioni accademiche, […]
Leggi ora
3 Marzo 2023
La transessualità non è un pranzo per genderqueer
Essere transessuali non è transgenderismo ma un’esperienza profondamente drammatica e dall’esito incerto. Che nulla ha a che vedere con gli stereotipi stantii con cui si esprime l’identità di genere. Le riflessioni di Neviana Calzolari
Ripubblichiamo per gentile concessione di Dol's Magazine. Articolo originale qui Neviana Calzolari, sociologa, attivista, scrittrice e volto tv. Eppure ben poco mainstream, anzi, fra le osservatrici più acute (e critiche) del panorama politico-sociale dei nostri tempi (...) Il gruppo I-Dee di Milano e l’associazione Ipazia di Catania l’hanno incontrata. – Il ddl Zan era stato pensato per combattere l’omotransfobia, quindi con buone intenzioni – esordisce Neviana –, ciò nonostante rimango scettica su certa terminologia, in particolare sull’”identità di genere” che allarma buona parte del mondo […]
Leggi ora