Autocertificazione di genere, utero in affitto: il ddl Zan serve a questo. Detto chiaro dal palco di Milano

Marilena Grassadonia -Famiglie Arcobaleno, Sinistra Italiana- lo chiarisce definitivamente nel suo intervento alla manifestazione pro ddl Zan: gli obiettivi veri sono autocertificazione di genere e diritto all'utero in affitto. Ecco, già pronta, la proposta di legge sul self-id
Condividi questo articolo

Ieri dal palco della piazza di Milano in sostegno al ddl Zan, Marilena Grassadonia -già presidente di Famiglie Arcobaleno, da qualche settimana responsabile nazionale ai Diritti e libertà per le politiche contro la discriminazione di Sinitra Italiana- ha affermato che "il ddl Zan è solo l’inizio".

"La legge Zan" ha spiegato "è una legge di prospettiva che guarda al futuro". E dopo la legge Zan nell'agenda Lgbtq c'è "la legge 40, che lascia indietro le donne single che non pssono accedere a fecondazione assistita. Vogliamo la revisione della legge 164/82 ormai antica sui percorsi di transizione (ovvero l'ottemimento della libera autocertificazione di genere,ndr). Vogliamo una stagione dei diritti in cui si parli di Pma (fecondazione assistita) e di Gpa (utero in affitto), e il riconoscimento dei figli e delle figlie delle famiglie arcobaleno. Il ddl Zan è solo l'inizio". (tutto l'intervento qui, queste dichiarazioni a partire dal minuto 6).

Il programma è questo, accolto da fragorosi applausi, e Grassadonia ha fatto benissimo a chiarirlo in modo inequivoco. La sua sincerità è molto apprezzabile. L'approvazione del ddl Zan, che introduce l'identità di genere, significa intraprendere questo cammino.

Quanto all'utero in affitto o gestazione per altri: il deputato Nicola Fratoianni, stesso partito di Grassadonia, figura già tra i firmatari di una proposta per la Gpa cosiddetta "solidale", che tra i suoi effetti avrebbe proprio quello di promuovere il riconoscimento come genitori di tutti i committenti, "solidali" o "commerciali".

Quanto invece alla legge 164/82, aggiornata da successive sentenze: la norma regola la questione della rettificazione anagrafica per le persone transessuali (in parole semplici, il cambio del nome) e delinea il percorso per ottenerlo. In tutto l'Occidente il movimento Lgbtq spinge invece fortemente in direzione della libera autocertificazione del genere, in assoluta autodeterminazione, con un semplice atto anagrafico o notarile e senza un percorso regolato da perizie e sentenze. L'Italia non fa eccezione, e perché dovrebbe? L'autocertificazione di genere o self-id è già legge in alcuni Paesi, come Irlanda, Argentina, parte del Canada e Malta -è stata invece negata dopo un lungo dibattito in Gran Bretagna- e ha ampiamente dimostrato di avere un forte impatto negativo sulla vita di donne, bambine e bambini (nel Feminist Post troverete decine di esempi di quello che stiamo dicendo).

Le parole di Marilena Grassadonia confermano dunque finalmente che il concetto di identità di genere, al centro della legge Zan, non è che l'apripista alla riforma della legge 164/82 per approdare al self-id, nonostante le ripetute smentite dei firmatari a cominciare dallo stesso Zan. Esiste già, del resto, una piattaforma per una proposta di legge del MIT, Movimento Identità Trans, che chiede l'introduzione in Italia del self-id. Nella proposta si legge tra l'altro:

"Tale impostazione comporta un cambio radicale di paradigma. Scompare la richiesta
dell’individuo, sia essa a organi giudiziali o amministrativi, e la conseguente procedura di
autorizzazione. Ciò che rileva è l’auto-affermazione di una stabile connessione con il genere cui si
sente di appartenere
, connessione formalmente attestata dall’individuo che necessita della
correzione delle risultanze anagrafiche, attraverso una dichiarazione solenne ricevuta dal pubblico
ufficiale
(...) il modello dell’autodeterminazione presenta visibili vantaggi:
• si fonda su una procedura accessibile e semplificata, che minimizza gli adempimenti
burocratici
• riduce o elimina la necessità di integrare un serie requisiti di merito, come quelli relativi
alla salute mentale, all’età, o quelli di tipo sociale, economico o familiare
• riconosce che le persone trans e intersex (cui sarebbe opportuno aggiungere le persone non
binarie) sono i soli arbitri del proprio genere, senza necessità di scrutinio da parte di
soggetti terzi o poteri pubblici
"
(tutta la proposta di legge potete leggerla qui).

Qualunque cosa si pensi del self-id (e la stragrande maggioranza degli italiani, come si vede qui, ne pensa male o mostra di non essere adeguatamente informata) è intollerabilmente antidemocratico mantenere il silenzio su quello che è il vero contenuto in progress del ddl Zan contro l'omobitransfobia, ovvero la libera autocertificazione di genere. Il tema sensibilissimo, che riguarda tutte e tutti perché ha a che fare con la sessuazione umana, va spiegato e ampiamente dibattuto dalle cittadine e dai cittadini, e per tutto il tempo che serve.

La giusta tutela della dignità delle persone omosessuali e transessuali si può assicurare con una legge che non promuova l'identità di genere -così come la gran parte delle legislazioni europee-, che dove affermata dalle leggi ha già dimostrato di produrre grandi ingiustizie per le donne, le bambine e i bambini.


Buona parte delle notizie pubblicate da Feminist Post non le leggerai altrove. Per questo è importante sostenerci, anche con un piccolo contributo: Feminist Post è prodotto unicamente grazie a lavoro volontario di molte e non gode di alcun finanziamento.
Se pensi che il nostro lavoro possa essere utile per la tua vita, saremo grate anche del più piccolo contributo.

Puoi darci il tuo contributo cliccando qui: Patreon - Feminist Post
Potrebbe interessarti anche
23 Marzo 2023
Petrillo: il mio corpo non conta, voglio usare le docce delle donne. E si ritira dai mondiali di Torun per motivi di "incolumità"
Vincere le gare non basta: Petrillo rivendica anche di usare gli spogliatoi femminili dopo che la Federazione Italiana di Atletica su richiesta delle atlete ha deciso per spazi riservati. “Lo stato mi riconosce come donna, i genitali maschili non contano. E poi" sbeffeggia “non sarà certo la prima volta che li vedono”. Intanto rinuncia ai prossimi mondiali per ragioni "di sicurezza "
Pochi giorni fa abbiamo pubblicato un resoconto della gara di Valentina nata Fabrizio Petrillo ad Ancona, con le reazioni delle atlete battute dal suo corpo maschile. Le atlete hanno spiegato chiaramente che, pur rispettando il percorso personale di Petrillo, atleticamente non sono alla pari e che si sentono discriminate. Le dichiarazioni rilasciate dalle atlete al Feminist Post sono state riprese da altre testate, tra cui Il Giornale (qui), e hanno provocato dei commenti da parte di Petrillo che ha aver […]
Leggi ora
21 Marzo 2023
“Abbiamo sbagliato”: pioniera dei bloccanti della pubertà ammette il danno
Susan Bradley, psichiatra canadese fondatrice negli anni Settanta di una clinica per minori “disforici” e autorità in questo campo oggi dichiara che il passaggio dalla terapia psicologica ai farmaci è stato un grave errore. Perché i loro effetti sono gravi e non reversibili, perché quei trattamenti sono “autoritari” e sperimentali. E perché in 9 casi su 10 la disforia dei bambini è solo temporanea e maschera altri disturbi
In un’intervista alla Daily Caller News Foundation, la dottoressa Susan Bradley, psichiatra canadese e pioniera del trattamento della disforia di genere nei bambini, si è schierata contro il popolare modello che prevede l’affermazione delle identità transgender dei bambini e la cura tramite l’utilizzo di medicinali che bloccano la pubertà, pratica a cui in passato aveva preso parte. Bradley aveva aperto una clinica pediatrica nel 1975 per i bambini affetti da disforia di genere, un profondo senso di malessere riguardante il […]
Leggi ora
17 Marzo 2023
L'ultracorpo maschile della transatleta Petrillo continua a vincere tutto. Le avversarie reagiscono
Valentina nata Fabrizio il 12 marzo ha nuovamente sbaragliato le avversarie ad Ancona. E arriva a 8 titoli master mentre prima della transizione -quando gareggiava con gli uomini- non ne aveva conseguito nemmeno uno. Ora si prepara ai mondiali. Qui un resoconto delle gare e le dichiarazioni delle atlete ingiustamente private della vittoria
Valentina nata Fabrizio Petrillo, classe 1973, quest’anno compie 50 anni e cambia categoria nelle gare di atletica master nazionali. L’11 e 12 marzo ad Ancona ha gareggiato per la prima volta nella categoria F50, cioè con le atlete donne dai 50 ai 54 anni. E di nuovo, con il suo ultra-corpo maschile, ha fatto facilmente incetta di trofei e di record che spettavano ad atlete donne. Ma com’è vedere dal vivo un ultra-corpo maschile gareggiare contro corpi femminili? Quali sono […]
Leggi ora
14 Marzo 2023
Il prefetto al sindaco Sala: stop alle registrazioni dei figli di coppie dello stesso sesso
La decisione rende quelle bambine e quei bambini più uguali e non diseguali come si legge oggi in molti commenti ideologici. A cominciare dall’uguale diritto alle verità sulle proprie origini sancito da tutte le convenzioni internazionali. E all’attribuzione degli stessi diritti di cittadinanza riconosciuti a ogni nuovo nato: ecco perché
Il prefetto di Milano ha ingiunto al sindaco Beppe Sala di bloccare le trascrizioni degli atti di nascita di bambini nati per iniziativa di coppie dello stesso sesso. Per esempio, non potranno più essere trascritti integralmente gli atti di nascita realizzati all'estero -in Ucraina, Canada, California etc- da utero in affitto, fatto che vale anche per le coppie eterosessuali che abbiano intrapreso questa pratica. Noi femministe radicali ci eravamo rivolte al prefetto perché ingiungesse al sindaco Sala di rispettare la […]
Leggi ora
3 Marzo 2023
La transessualità non è un pranzo per genderqueer
Essere transessuali non è transgenderismo ma un’esperienza profondamente drammatica e dall’esito incerto. Che nulla ha a che vedere con gli stereotipi stantii con cui si esprime l’identità di genere. Le riflessioni di Neviana Calzolari
Ripubblichiamo per gentile concessione di Dol's Magazine. Articolo originale qui Neviana Calzolari, sociologa, attivista, scrittrice e volto tv. Eppure ben poco mainstream, anzi, fra le osservatrici più acute (e critiche) del panorama politico-sociale dei nostri tempi (...) Il gruppo I-Dee di Milano e l’associazione Ipazia di Catania l’hanno incontrata. – Il ddl Zan era stato pensato per combattere l’omotransfobia, quindi con buone intenzioni – esordisce Neviana –, ciò nonostante rimango scettica su certa terminologia, in particolare sull’”identità di genere” che allarma buona parte del mondo […]
Leggi ora
27 Febbraio 2023
Primarie PD: vince la transfemminista Elly Schlein
La giovane leader lancia la sua OPA e la vince. Facendo del Partito Democratico una formazione woke, in linea con il progressismo occidentale: dirittismo, libera identità di genere, utero in affitto, sex work. Una sfida che ricorda quello che sta capitando in Spagna dove il femminismo radicale ha divorziato dalla sinistra
Per cominciare complimenti a Elly Schlein e molti auguri per il suo nuovo incarico. Poi i fatti, per come li vedo. La vittoria di Elly Schlein è stata un'OPA sul PD: il voto ai gazebo, per la prima volta diverso da quello nei circoli -novità storica pure questa- dimostra che Schlein ha mobilitato la sinistra radicale fino ai limiti dell'antagonismo, oltre ai 5 stelle. L'aveva detto anni fa: Occupy PD. Ora l'ha fatto. Che venga sostenuta da una parte importante […]
Leggi ora