Secondo la Società Italiana di Pediatria gli effetti dei bloccanti della pubertà (puberty blocker) utilizzati per trattare bambine e bambini con disforia di genere sono perfettamente REVERSIBILI: significa che se la bambina/o cambia idea riguardo al proprio proposito di "cambiare sesso" e sospende la "terapia", il suo sviluppo riprenderà normalmente, senza alcun effetto definitivo e/o problema di salute.
Le cose non stanno affatto così. Gli effetti della terapia con puberty blocker non sono affatto "completamente reversibili", come dimostrato da svariati studi. Stupisce quindi che i pediatri italiani non vengano messi a conoscenza di queste evidenze scientifiche.
Ecco uno degli studi, pubblicato dal British Medical Journal, in cui si sostiene che i blocker non alleviano la sofferenza psichica delle/dei giovani sottoposti a queste “terapia” (had no significant effect on their psychological function, thoughts of self-harm, or body image) ma anche che i bambini hanno sperimentato una crescita ridotta dell'altezza e della forza ossea quando hanno terminato il trattamento all'età di 16 anni ("the children experienced reduced growth in height and bone strength by the time they finished their treatment at age 16").
Sulla base di questo studio -che è del 2021- l'NHS Greater Glasgow e Clyde (Scozia) hanno dovuto ritirare il loro opuscolo sulla disforia di genere, opuscolo in cui si sosteneva la perfetta reversibilità degli effetti dei blocker, e si sono scusati dopo una protesta secondo la quale i potenziali effetti a lungo termine non erano stati chiariti.
La Tavistock di Londra ha trattato farmacologicamente migliaia di minori con problemi di disforia di genere, e ora è stata chiusa. Così ne ha dato notizia il quotidiano The Times: "Il danno fatto è incommensurabile. Nessuno sa quanti anni di dogma ideologico, trattamento inappropriato e una colpevole incapacità di considerare il benessere mentale generale dei bambini curati dalla Tavistock Clinic influenzeranno le migliaia di persone che si sono rivolte al Servizio per lo sviluppo dell'identità di genere. Ieri il governo ha messo un doveroso stop. Dopo il rapporto devastante di marzo sulla prescrizione senza criterio di bloccanti della pubertà da parte della clinica, il governo ha deciso di chiuderla. Il trattamento dei bambini che mettono in discussione la loro identità di genere sarà ora gestito da ospedali pediatrici regionali che hanno una reputazione consolidata e rispettata".
Ma secondo la Società Italiana di Pediatria, le motivazioni della chiusura sono altre, e non si fa menzione del "danno incommensurabile" di cui parla The Times.
Oggi, sempre secondo The Times, mille famiglie sarebbero pronte a fare causa alla clinica per aver rovinato la salute dei loro figli. Tom Goodhead, chief executive of Pogust Goodhead law firm, ha dichiarato al quotidiano:
"Children and young adolescents were rushed into treatment without the appropriate therapy and involvement of the right clinicians, meaning that they were misdiagnosed and started on a treatment pathway that was not right for them". (Bambini e giovani adolescenti sono stati trattati frettolosamente senza la terapia appropriata e il coinvolgimento di medici giusti, il che significa che sono stati diagnosticati erroneamente e hanno iniziato un percorso terapeutico che non era adatto a loro).
"These children have suffered lifechanging and, in some cases, irreversible effects of the treatment they received ... We anticipate that at least 1,000 clients will join this action" (Questi bambini hanno subito effetti che gli hanno cambiato la vita e, in alcuni casi, conseguenze irreversibili del trattamento che è stato loro somministrato ... Prevediamo che almeno 1.000 persone si uniranno a questa azione).
Continua l'articolo di The Times:
"The allegations of medical negligence are based on the findings of an interim report by Dr Hilary Cass, a former president of the Royal College of Paediatrics and Child Health, who is leading a review of the service. Cass found the clinic overlooked other mental health issues in children distressed about their gender, and failed to collect data on the use or side effects of puberty blockers, which she said may "temporarily or permanently" disrupt the development of children's brains". (Le accuse di negligenza medica si basano sui risultati di un rapporto provvisorio della dott.ssa Hilary Cass, ex presidente del Royal College of Pediatrics and Child Health, che sta conducendo una revisione del servizio. Cass ha scoperto che la clinica ha trascurato altri problemi di salute mentale nei bambini in difficoltà per il loro genere e non ha raccolto dati sull'uso o sugli effetti collaterali dei bloccanti della pubertà, che secondo lei potrebbero "temporaneamente o permanentemente" interrompere lo sviluppo del cervello dei bambini).
Anche il Karolinska Institute, che erogava un analogo servizio per l'"identità di genere" dei minori in Svezia, ha ammesso di avere rovinato la salute di numerosi bambini -soprattutto bambine- prescrivendo bloccanti della pubertà.
E' davvero preoccupante che la Società Italiana di Pediatria insista nel considerare "reversibili" gli effetti di questi farmaci che continuano a essere somministrati nel nostro Paese.
Intanto negli USA molti pediatri sono in rivolta contro la loro associazione di categoria, l'American Academy of Pediatrics, accusata di "spingere" per la terapia affermativa, ovvero per la somministrazione di farmaci dannosi (harmful) a bambine e bambini gender variant. I pediatri denunciano l'impossibilità di cambiare questi protocolli.
Marina Terragni