La filosofa Kathleen Stock è diventata nota al di fuori dei circoli accademici dopo essere stata costretta con minacce e diffamazione da parte dei transattivisti a dimettersi dalla sua cattedra all’Università del Sussex per avere espresso opinioni critiche sull’identità di genere (vedere qui).
Mentre casi simili accadono in tutto il mondo, comprese Italia ed Europa (vedere qui e qui), nei paesi anglosassoni le docenti si organizzano per lottare contro la censura del femminismo gender critical.
Nell’articolo che vi presentiamo Kathleen Stock usa una delle armi più potenti contro ogni autoritarismo: l’ironia.
Dalla sua esperienza Kathleen Stock trae 5 consigli su come parlare con i “transattivisti piantagrane” che potremmo trovare sul nostro cammino. In poche parole: come una mamma alle prese con un bambino che fa i capricci o un teenager ribelle.
Non sarà sfuggito a coloro che osservano con attenzione che qualcosa del transattivismo moderno sembra far sì che certi adulti, per altri versi funzionali in base alla competenza Gillick*, tendano ad avere comportamenti infantili. Dal recente intervento della Commissione per l'Uguaglianza e i Diritti Umani (EHRC) per chiarire la legalità degli spazi monosessuali ai sensi dell'Equality Act, fino all'annuncio del governo di non criminalizzare quella che viene tendenziosamente chiamata "terapia di conversione" per persone con identità di genere "discordanti", sembra che ogni volta che viene posto un ostacolo sul percorso dei transattivisti scoppi una disperazione generale, con dichiarazioni drammatiche e il respiro trattenuto fino alla nausea.
Considerata la natura estrema delle ambizioni degli attivisti - essenzialmente, rifondare la lingua inglese in modo che nessuno possa più riferirsi in maniera specifica a maschi e femmine in qualsiasi contesto - si potrebbe supporre che essi siano un po' più pronti a un'eventuale sfida ardua. Ma non è così - ogni nuova sfida viene percepita come un incomprensibile e devastante attacco che, inevitabilmente, provoca molto melodramma.
Cosa genera una tale regressione infantile negli adepti alla nuova "religione di genere"? In parte la risposta sembra avere a che fare con l'esempio dato da Stonewall. Per anni l'associazione ha agito come un maestro di scuola elementare forsennato che improvvisamente diventa una canaglia, incitando qualsiasi tipo di comportamento scorretto in coloro che si trovano nella sua sfera d'influenza. Tramite l'uso di un elaborato grafico di "gratificazione" - altrimenti noto come UK Workplace Equality Index - ha seminato un fraintendimento generale all'interno di centinaia di istituzioni sull'effettivo stato della legge sull'uguaglianza. Ha spaventato la gente con storie raccapriccianti di omicidi, minacce di suicidio e crimini d'odio come il "misgendering" (usare pronomi di un genere diverso da quello "preferito", NdT). Non c'è da meravigliarsi che i più suscettibili si stiano preoccupando così tanto.
L'ultimo esempio di leadership morale di Stonewall è stato un paio di settimane fa, quando è stato rivelato che l'astensione dell'organizzazione dalla conferenza sui diritti LGBT Safe To Be Me, programmata dal governo, costerà ai contribuenti almeno 650.000 sterline, e probabilmente di più. Essendo stata precedentemente pagata per co-organizzare la conferenza, la dichiarazione di ritiro di Stonewall è stata condita con la solita propaganda: cuori infranti per l'inversione a U del governo sulla terapia di conversione, fiducia in frantumi, e così via. Verrebbe da pensare che il governo ha appena annunciato l'eterosessualità obbligatoria per tutti, e non semplicemente una pausa nella legislazione che minaccia di criminalizzare le terapie della parola per le persone che si interrogano sul proprio genere, inclusi gli adolescenti omosessuali che rischiano di iniziare un percorso medicalizzato di cui potrebbero poi pentirsi.
Molte tra coloro che combattono l'agenda di Stonewall sono madri - o, come direbbe l'ospedale di maternità dove ho partorito due volte, "persone incinte". Come molte mamme sanno, è importante avere qualche strategia pronta quando le cose si fanno difficili. Quindi - con solidarietà per gli adulti assediati ovunque che hanno a che fare con il dramma transattivista nelle loro organizzazioni, nelle case e nei gruppi di amici - ecco cinque regole in stile supernanny, da parte mia.
1 - INCORAGGIATELI A USARE LE PROPRIE PAROLE
Come per i bambini, nel transattivismo ci sono un sacco di urla e schiamazzi e pavoneggiamenti, ma non c'è molto pensiero. La prossima volta che un transattivista vi intona un mantra o uno slogan approvato da Stonewall, incoraggiatelo gentilmente ad usare le sue parole e a spiegare quel che dice. Per esempio, potreste chiedere: se ogni maschio che si sente donna è una trans, e le trans sono donne, cos'è allora una donna? Non fatevi scoraggiare da lamentele furiose secondo le quali sareste dei bigotti per aver posto una domanda simile - questa è solo una diversione per non rispondervi.
Allo stesso modo, si potrebbe chiedere loro: se, come ci dice Stonewall, "essere 'non binario' è esistere al di fuori dei confini e delle aspettative della società", che cosa significa questo per le innumerevoli persone gay che hanno trascorso la loro vita affrontando la discriminazione e talvolta la violenza perché non corrispondenti alle norme eterosessuali? In che modo avere un taglio di capelli particolare può essere paragonato a questo?
O se, come ci dice la nuova campagna di Stonewall a favore degli "asessuali", un "grigio-asessuale" è qualcuno che "può provare attrazione sessuale molto raramente o solo in circostanze specifiche", mentre "le persone 'demisessuali' provano attrazione sessuale solo dopo aver sviluppato un forte legame emotivo con qualcuno", allora in effetti, la maggior parte di noi non è "grigio-asessuale" o "demisessuale"? E più precisamente, come mai tutto questo comporta una campagna politica pagata profumatamente da parte dei contribuenti?
2 - LODARE IL BENE
Quando si educa la progenie, è importante rinforzare positivamente i comportamenti corretti. Questa può essere una strategia efficace, in generale, per le persone di carattere difficile. I transattivisti spesso affermano di voler abbattere gli stereotipi retrogradi su come i maschi e le femmine dovrebbero comportarsi e apparire. Se le cose stanno così, dite loro che si tratta di una cosa davvero eccezionale! Lodateli molto per questo - anche se potreste anche chiedere loro come pensano di abbattere gli stereotipi, visto che sembrano ritenere che giocare con le bambole e indossare abiti femminili possa trasformare un bambino maschio in una femmina.
3 - PORRE DEI LIMITI
Questo sembra essere particolarmente difficile da accettare per i transattivisti, dal momento che tendono a pensare che tutti coloro che pongono dei limiti o dei paletti siano dei fascisti. Iniziate con il dire casualmente cose come "le mele non possono essere arance" e "i tavoli non possono essere sedie". (Nel caso dovessero arrabbiarsi e cominciare a chiamarvi "polizia della frutta" o "polizia dei mobili", ignorateli e procedete con calma.) Alla fine, fatevi strada fino al parlare di maschi e femmine nelle specie non umane sulla terra: "i cervi non sono cerve", "i tori non sono giovenche", e così via.
Una volta che queste informazioni sono ben tollerate, introducete delicatamente l'idea che anche gli umani sono una specie sessualmente dimorfica; e che, come per le altre specie, abbiamo bisogno di nomi reciprocamente esclusivi per i due sessi umani per poter parlare chiaramente di loro. E dopo che questa idea radicale ha messo le radici, magari potreste iniziare a parlare anche di altri tipi di limiti e paletti.
Per esempio, si potrebbe parlare dei confini fisici degli spogliatoi e dei dormitori e dei rifugi delle donne, e di ciò che questi confini dovrebbero effettivamente fare per proteggere le proprie occupanti dalla predazione maschile. Oppure si potrebbe parlare dei confini personali delle donne che dicono di non volere uomini negli spazi pubblici dove si spogliano. In ogni momento durante questo processo, utilizzate esempi. Un "no" fermo e coerente potrebbe esservi utile.
4 - IGNORARE I TENTATIVI DI DERAGLIAMENTO
Ai bambini piace copiare quello che hai appena detto e ripetertelo ("no, TU lo sei!"). A volte lo fanno solo per infastidirvi. Altre volte, è perché vogliono argomentare un ragionamento ma non sanno come, quindi ripetono a pappagallo una versione di quello che avete appena detto nella speranza che funzioni. In modo simile, alcuni transattivisti amano prendere i temi lanciati dalle femministe critiche del genere (gender critical) e rilanciarli, solo leggermente cambiati.
Per esempio, le femministe gender critical spesso esprimono preoccupazioni sulla mancanza di protezione nelle politiche di auto-identificazione (Self-ID), e sugli effetti negativi di tali politiche sulle donne sopravvissute alla violenza sessuale maschile. Per non essere da meno, la settimana scorsa la mia ex-collega e fervente transattivista professoressa Alison Phipps ha scritto su Twitter: "Quando vado in un bagno pubblico sono incredibilmente vigile - scruto ogni donna che incontro e mi chiedo se è una 'femminista critica del genere'. La loro ossessione per quello che c'è nei pantaloni di tutti è spaventosa e come donna cis e sopravvissuta, mi fa sentire molto insicura". Ora, o questo mostra un livello di paranoia alla pari con le preoccupazioni di Q-Anon per i "rettiliani" alla Casa Bianca, o è un tentativo non sottile di provocare le femministe gender critical.
Oppure prendete la "professoressa" Grace Lavery dell'Università di Berkeley, attualmente nel Regno Unito per promuovere su Woman's Hour un nuovo libro sul suo pene, e sul quale ha tenuto alla University College di Londra una conferenza intitolata "Il movimento critico del genere è la più grande minaccia alla libertà accademica nell'ultima generazione". Mi è stato detto che nel discorso, il mio nome è venuto fuori - sapete, quella ex- professoressa che è stata molestata per aver detto che il sesso biologico conta - come qualcuno che si suppone sia personalmente responsabile delle recenti gravi perdite di libertà di pensiero nelle accademie.
Come per la versione più infantile, gli insensati rovesciamenti ("no TU lo sei") tipo quelli di Phipps e Lavery rischiano di trascinarti in inutili botta e risposta, il che presumibilmente, è la loro vera intenzione. Cercate di non farvi coinvolgere. Fate quello che le mamme fanno da tempo immemorabile e versatevi un bel gin. Bevete un sorso e leggete questo pezzo meravigliosamente caldo, perspicace e spiritoso degli studiosi inglesi Christopher Castiglia e Christopher Reed, scritto in risposta al tentativo di Grace Lavery - sapete, quella "professoressa" che è molto propensa a proteggere la libertà accademica - di cancellarli nel 2018 per aver presumibilmente permesso il "fascismo transfobico" nei loro scritti. (Il loro presunto crimine, secondo Lavery, era quello di difendere l'uso in alcuni casi dei nomi di nascita e dei pronomi sessuali reali. E il tentativo di cancellazione alla fine ha avuto successo.
In particolare, mentre leggete il pezzo di Castiglia e Reed, soffermatevi su queste parole premonitrici: "Ciò che troppo spesso affrontiamo oggi nelle accademie universitarie è qualcosa che assomiglia sempre di meno all'attivismo o all'erudizione e molto di più ad un acting-out adolescenziale. Ora che gli scienziati hanno deciso che l'adolescenza - un'identità inventata di recente e strettamente legata al capitalismo avanzato - persiste nella terza decade della vita umana, forse non dovremmo essere sorpresi di vedere i comportamenti associati agli adolescenti proliferare, essere tollerati e, talvolta, persino incoraggiati all'interno delle istituzioni educative. Per essere specifici, si definisce "adolescenziale" la risposta furibonda di fronte alla scoperta che gli altri non ti percepiscono esattamente come vorresti immaginare te stesso".
5 - FATELI USCIRE ALL'ARIA APERTA
Quest'ultima regola è abbastanza semplice. Portate il vostro transattivista piantagrane lontano dallo schermo o dal telefono e all'aria aperta. Inibite il flusso di dichiarazioni folli che arrivano nelle menti innocenti da parte delle organizzazioni LGBT e gli account con spunta blu su Twitter. Incoraggiateli invece a correre in giro, a togliersi le scarpe, a sguazzare, a sporcarsi di fango e di sudore, e in generale a riconnettersi con il loro corpo fisico e con il mondo naturale.
E se c'è un membro del sesso opposto, perché non incoraggiarli a fare a braccio di ferro o a fare una gara di lancio? Entrambi potrebbero imparare qualcosa di interessante. Forse questo insegnamento potrebbe anche alimentare le successive conversazioni sulla presenza delle "donne trans" (biologicamente uomini) nello sport femminile.
* La competenza Gillick è un termine usato nel diritto medico inglese per decidere se un minore sotto i 16 anni è capace di acconsentire al proprio trattamento medico, senza il bisogno del permesso o della conoscenza dei genitori.
Traduzione di Angela Tacchini
Articolo originale qui