La sanità che vogliamo: differenza femminile nella cura

Valore della cura, salute sul territorio, il modello della relazione materna: come le donne possono governare la sanità per tutti, restando se stesse
Condividi questo articolo

Il progetto del libro La sanità che vogliamo. Le cure orientate dalle donne nasce dal lavoro e dall’esperienza di donne in Medicina nel lungo tempo sospeso della pandemia.

Un turno infinito fatto di cure elementari e specialistiche, di esperienze consolidate e sperimentazioni, di “sangue freddo” e fragilità, in cui la loro presenza ha fatto la differenza. Dopo la prima fase del lockdown, con l’inefficacia delle direzioni, l’inutilità delle piramidi dirigenziali, l’assenza di uno sguardo lungo della politica, abbiamo analizzato le criticità, e alzato lo sguardo sulla necessità di cambiare il modello di governo del SSN.

La sanità che vogliamo non è una richiesta, è un progetto che idealmente inviamo al Next Generation EU. Mira a cambiamenti strutturali, rispettosi di chi il lavoro lo fa, prospettando realistici percorsi per sostenere le nuove generazioni. La sua forza risiede nella estraneità alle liturgie del potere, nell’incontro e nello scambio tra donne di fronte alla malattia, all’emergenza, all’imprevedibile.

Abbiamo inquadrato in 3D l’ospedale, la città, il quartiere, i trasporti, il verde, le difficoltà di comunicazione fra i territori (Medicina Generale, consultori, RSA) per pensare il governo con cui si dovrebbe ri-costruire la salute del futuro, la prevenzione, l’organizzazione del lavoro, le relazioni. Così, a partire da competenza ed esperienza, con il contributo interdisciplinare di architette, psicologhe, economiste, filosofe, giornaliste, proponiamo attraverso i vari capitoli altrettanti sguardi differenti:

-E’ necessaria una differente organizzazione lavorativa, che ristabilisca il valore della cura, perché questa Sanità, anche al meglio del welfare possibile non può essere sinonimo di benessere per le donne, e nemmeno per gli uomini.

-La società(e le donne che curano ) devono fare i conti col nodo irrisolto della maternità rispetto al loro essere differenti prima che pari. Bisogna ribaltare le priorità, ristabilire il valore (e non il costo) della dimensione procreativa e del prendersi cura. Un talento che non è da tutti, e che in questi terribili mesi ha tenuto insieme il Paese.

-Le donne vogliono ridisegnare i luoghi di cura in funzione dell’insieme del percorso di vita delle persone. Insieme alle architette richiedono strutture innovative, a partire da quelle per la nascita, costruite in relazione circolare e non gerarchica con i presidi territoriali e con gli ospedali. Perché toccherà alle donne ricostruire la continuità tra salute e malattia, tra cura e benessere, tra territorio e ospedale, tra vita e morte .

-Infine, il quesito che attraversa tutto il lavoro: ”Si può immaginare una alternativa all’attuale governance di stampo liberista?”. Perché anche il cosiddetto aspetto “manageriale” ha bisogno di una formazione ad hoc per poter indicare orientamenti al femminile. Il governo delle donne in sanità passa attraverso specifici processi trasformativi. È questa l’unica via per l’autorevolezza.

Le donne possono governare la sanità rimanendo fedeli a se stesse. È questa la vera scommessa per un futuro che è già qui, in cui saranno prevalentemente donne a garantire la salute per tutti.

Sandra Morano

Buona parte delle notizie pubblicate da Feminist Post non le leggerete altrove. Per questo è importante sostenerci, anche con un piccolo contributo: Feminist Post è prodotto unicamente grazie a lavoro volontario di molte e non gode di alcun finanziamento. Se pensate che il nostro lavoro possa essere utile per la vostra vita, saremo grate anche del più piccolo contributo.  

Potete inviare a: ASSOCIAZIONE CULTURALE BLU BRAMANTE

CAUSALE OBBLIGATORIA: FEMINIST POST

IBAN: IT80C0200812914000104838541


Buona parte delle notizie pubblicate da Feminist Post non le leggerai altrove. Per questo è importante sostenerci, anche con un piccolo contributo: Feminist Post è prodotto unicamente grazie a lavoro volontario di molte e non gode di alcun finanziamento.
Se pensi che il nostro lavoro possa essere utile per la tua vita, saremo grate anche del più piccolo contributo.

Puoi darci il tuo contributo cliccando qui: Patreon - Feminist Post
Potrebbe interessarti anche
2 Giugno 2023
Chi ha cucinato la cena ad Adam Smith? Per una teoria economica RadFem, speech di Sheila Jeffreys
L’economia tradizionale basata sull’homo oeconomicus “razionale” non tiene mai conto della base dell’iceberg: l’enorme quantità di lavoro femminile non retribuito senza il quale il sistema semplicemente non starebbe in piedi. Il cambiamento necessario non viene dall’inclusione di un maggior numero di donne in un modello che si basa sull’aggressività, sull’azzardo e sul rischio, ma da un nuovo paradigma che metta al centro il valore delle persone, della relazione e della cura
In un recente seminario organizzato da Women's Declaration International nell'ambito della serie di incontri Radical Feminist Perspectives, Sheila Jeffreys -ex-docente di scienze politiche all'Università di Melbourne e tra le fondatrici della rete globale WDI- ha tenuto una relazione sul tema Rad Fem Economic Theory (l'intero incontro è visibile qui). Jeffrey è partita da un suo testo del 2010, a ridosso della crisi finanziaria globale. Si chiamava “Chi ha cucinato la cena ad Adam Smith”, il cui pensiero ometteva completamente il […]
Leggi ora
22 Maggio 2023
Transgender: la vittoria del Puer Aeternus
Evoluzione dell’unisex che lottava contro gli stereotipi di genere, il fenomeno “gender” tra le/gli adolescenti esprime il tentativo di sottrarsi al debito-onere biologico e il bisogno di sentirsi disimpegnati rispetto alla natura matrigna. Ma il transgender non è affatto artefice di sé stesso: semmai è succube di uno “spirito” totipotente che schiavizza mente e psiche. E il movimento gay che sostiene la simulazione puerile non vede che è proprio l’identità omosessuale a far la fine peggiore
L’ideologia transgender va oltre la rivendicazione transessuale della costruzione del sesso mediante sottrazione o addizione di qualcosa a partire da una matrice, perché contesta l’esistenza stessa del maschio e della femmina, e soprattutto della seconda, rendendo il genere femminile un prodotto di norme educative, bricolage o artigianato fai da te, negozio di estetica, laboratorio chimico, tavolo chirurgico. Entrambe si appellano alla “verità” della creazione onnipotente dei sessi, destituiti di effettiva realtà. Le giovani donne in particolare sono purtroppo terreno fertile […]
Leggi ora
15 Maggio 2023
Jama: quando gli uomini partoriscono
In un incredibile studio di recente pubblicazione la rivista dell’American Medical Association, tra le più importanti del settore, prova a dare fondamento scientifico all’idea che il parto non sia un’esperienza solo femminile. Perché se fosse esclusiva sarebbe anche escludente. Un’operazione sul linguaggio in colluttazione con la realtà
Come si sa ci sono parole che non si possono più utilizzare soprattutto nei documenti e negli studi scientifici internazionali. In cima all'elenco delle parole tabuizzate tutti i termini che hanno a che vedere con la differenza femminile intesa come possibilità esclusiva di mettere al mondo esseri umani, e dunque: "donna" -se biologicamente intesa e non aperta a definire persone non nate donne-, "madre" e "materno", "seno", con riferimento all'allattamento e così via. L'operazione sul linguaggio ha l'obiettivo di qualificare […]
Leggi ora
21 Aprile 2023
Bloccanti della pubertà: pura sperimentazione sulla pelle dei bambini
Due recentissimi studi scientifici dimostrano che in mancanza di ricerche e trial rigorosi che ne dimostrino gli effetti a lungo termine il trattamento con farmaci e chirurgia dei minori gender-nonconforming è del tutto sperimentale e non-etico. Anche sulle diagnosi di disforia non esistono criteri validanti e il rischio di errore è molto alto con conseguenze drammatiche sulla vita dei giovanissimi. Ma in Italia queste “terapie” non si fermano
Due recentissimi studi -uno pubblicato il 17 aprile u.s. dalla rivista scientifica Acta Paediatrica e intitolato A systematic review of hormone treatment for children with gender dysphoria and reccomendations for research, l'altro reso pubblico il 14 aprile u.s. da Current Sexual Health Reports, titolo Current Concerns About Gender-Affirming Therapy in Adolescent- puntano l'obiettivo sulle "terapie" farmacologiche e chirurgiche per bambine e bambini dai comportamenti non conformi al genere -ricorso ai bloccanti della pubertà, agli ormoni sex-cross e al bisturi-. Ecco […]
Leggi ora
13 Aprile 2023
Perché "chiedere" a Schlein è un errore
La lettera aperta di “cento femministe” alla segretaria del PD si fonda su false speranze: Elly Schlein non cambierà le sue posizioni sull’utero in affitto. Né sugli altri temi dell’ombrello transumano che la lettera non menziona-a cominciare dalla libera identità di genere- e che strutturano la sua identità politica Zan-transfemminista. Vale la pena di adottare una postura questuante?
Speriamo che alle "cento femministe" che hanno scritto a Elly Schlein -e con buona parte delle quali siamo in costante relazione politica- vada meglio che a noi, che come Rete per l'Inviolabilità del Corpo Femminile durante le primarie avevamo chiesto un incontro con la futura segretaria: nemmeno un cenno di risposta. Nè del resto ce l'aspettavamo, nonostante l'antica conoscenza con lei di alcune fra noi. Non ci siamo unite all'appello delle "cento femministe" che intendono confrontarsi con Schlein sulla maternità […]
Leggi ora
12 Aprile 2023
La lobby trans cancella donne e madri
In un’intervista a Le Figaro Marie-Jo Bonnet e Nicole Athéa, autrici di Quand les filles deviennent des garçons, analizzano la forza politica ed economica del transattivismo. E definiscono femminicidio sociale e medico il percorso delle molte ragazze che decidono di “diventare ragazzi”
Su Le Figaro Aziliz Le Corre intervista Marie-Jo Bonnet (femminista e storica del movimento delle donne e dell’omosessualità) e Nicole Athéa (ginecologa e esperta di medicina dell’adolescenza), autrici di Quand les filles deviennent des garçons (edizioni Odile Jacob). Qui l'intervista tradotta. Che cosa si intende, oggi, per quella che chiamate “lobby trans”? E’ qualcosa che deve preoccuparci? Ovunque nel mondo occidentale l’influenza del transattivismo è diventata molto importante e non cessa di estendersi. Se questo ha comportato il necessario riconoscimento […]
Leggi ora