Dramma Omicron: la colpa è anche nostra

Nel momento più difficile della nostra storia repubblicana ci ritroviamo con la classe politica più inadeguata di sempre. E' anche colpa nostra che abbiamo lasciato spazio ai mediocri praticando l'estraneità, tenendo la nostra passione politica fuori dalle istituzioni e non sostenendo adeguatamente quelle fra noi che avrebbero il desiderio di portarvi la differenza femminile. Pensiamoci molto bene, la prossima volta
Condividi questo articolo

Care tutte, e anche cari che ci leggono, dal mio punto di vista milanese posso affermare senza tema di smentite che praticamente tutte le famiglie -compresa la mia, e comprese le tante famiglie fatte da una sola persona- in questo momento sono toccate dal Covid, cosa che renderà indimenticabile questo fine 2021.

Posso anche affermare senza tema di smentite la lontananza siderale tra chi governa città e territori e i problemi delle cittadine e dei cittadini, in questo momento abbandonati a se stessi, spesso senza alcuna cura, e perfino senza diagnosi, non essendoci disponibilità di tamponi, diversamente da quanto garantito gratuitamente a Londra, Parigi, Copenhagen: mi limito a queste capitali da cui ho riscontro diretto.

Sindaci, assessori, governatori, consiglieri: tutti parlano d'altro. I cittadini parlano quasi solo di Covid, chi ci governa tace.

Ho buone ragioni per ritenere che le cose vadano in così più o meno in tutta Italia, mi chiamano e mi raccontano, e non solo qui. Anche se la cosa vista da qui, "The Place to Be", fa più impressione.

Voglio dire che questa situazione è anche colpa nostra, e spiego in che senso: conosco tante donne meravigliose, forti, capaci -e anche uomini, ma qui voglio parlare soprattutto di loro- che saprebbero portare tutto il loro talento, la propria differenza, la propria competenza materna al governo delle città e dei territori. Donne che, salvo rarissime eccezioni, i partiti si guardano bene dal selezionare e proporre perché sanno di non potere contare su una loro cieca ubbidienza: le chiamano, in genere, "rompicoglioni", ovvero precisamente il lavoro che c'è da fare.

Donne che sanno esattamente che cos'è la cura -per stare alla situazione corrente- e cioè anzitutto relazione, attenzione, amore.

Purtroppo queste donne di governo non le abbiamo, o ne abbiamo troppo poche.

In possesso di altri talenti, brillando di luce propria, essendo ben consapevoli della frustrazione e del senso di impotenza che si sperimentano nella politica maschile della rappresentanza, queste donne -ma anche tanti uomini di buona volontà- si sono dedicate ad altro e con profitto, delegando il lavoro nelle istituzioni a un numero non sopportabile di mediocri, gente che di luce propria non ne ha, che solo facendo "carriera politica" può aspirare a prestigio e visibilità, preferibilmente vita natural durante. La principale preoccupazione della grande parte di queste donne e di questi uomini, una volta entrati, è come riuscire a rientrarci la volta dopo, e quella successiva, e per sempre, senza rischiare mai nulla, senza amore per gli altri e per il mondo.

Detto in estrema sintesi: nel momento più drammatico della nostra storia repubblicana ci ritroviamo con la classe politica più scarsa di sempre, sostanzialmente incapace di praticare amore, responsabilità, libertà.

La colpa è anche nostra, di noi che ci siamo sottratte -quelle che lo desideravano, intendiamoci-, ma anche di noi che non abbiamo sufficientemente sorretto quelle che lo desideravano e che avevano bisogno del nostro supporto, perché così una possibilità ci sarebbe stata, non in tutti i casi la cosa sarebbe riuscita, ma in qualcuno sì. Alcune, adeguatamente sostenute, sarebbero state in grado di scartare, di porsi con autorità, di imporre la propria competenza e il proprio amore.

Non facciamolo più questo errore. Non sbagliamo più, le prossime volte. Riflettiamo attentamente, prima di tenerci fuori, di lasciarci emarginare, di non sostenere il desiderio di chi fra noi, in piena coscienza, si senta di provarci.

Buon anno a tutte.

Marina Terragni


Buona parte delle notizie pubblicate da Feminist Post non le leggerai altrove. Per questo è importante sostenerci, anche con un piccolo contributo: Feminist Post è prodotto unicamente grazie a lavoro volontario di molte e non gode di alcun finanziamento.
Se pensi che il nostro lavoro possa essere utile per la tua vita, saremo grate anche del più piccolo contributo.

Puoi darci il tuo contributo cliccando qui: Patreon - Feminist Post
Potrebbe interessarti anche
28 Settembre 2023
Comprare e vendere embrioni e feti umani: primo sì della UE
Una bozza di regolamento del Parlamento Europeo (SoHo) approvata a maggioranza da liberali, socialisti e verdi apre definitivamente al mercato transfrontaliero delle “sostanze di origine umana” compresi gameti, embrioni e feti. Con il rischio che le legislazioni nazionali possano essere bypassate in forza delle indicazioni di Bruxelles
Il Parlamento europeo ha approvato in prima istanza una proposta di regolamento che equipara gli embrioni umani a cellule e tessuti, definendoli "sostanze di origine umana", e apre le porte all'eugenetica e agli usi industriali. La proposta di regolamento sugli standard di qualità e sicurezza delle sostanze di origine umana destinate all'applicazione sull'uomo (o regolamento SoHO) è stata approvata il 12 settembre da un'ampia maggioranza di socialisti, verdi e liberali, nonostante l’allarme lanciato da varie organizzazioni di esperti. Ufficialmente lo […]
Leggi ora
11 Settembre 2023
Uteri femminili in corpi maschili
Il sogno invidioso di sempre -poter fare figli senza le donne, cancellare le madri, insomma il Graal- è sempre più vicino a realizzarsi: nel giro di 5-10 anni anche le persone trans MtF, biologicamente uomini, potranno ricevere un trapianto di utero e condurre una gestazione. Desiderio-diritto “inclusivo” che migliorerebbe la qualità della loro vita e attenuerebbe i sintomi della disforia. Mentre la vita e la salute di bambine e bambini nati da queste pratiche non preoccupano i bioetici
Euronews dà conto dei rapidi progressi della ricerca sul fronte del trapianto di utero, con particolare riferimento alla richiesta delle persone trans MtF il cui corpo resta biologicamente maschile, mentre le persone FtM, se conservano il loro apparto genitale femminile, possono intraprendere una gravidanza come qualunque altra donna: i "padri incinti" di cui la stampa mainstream ama dare notizia non sono altro che donne che si autoidentificano come uomini. Nell'articolo, che qui traduciamo, le donne vengono definite donne cis-, suffisso […]
Leggi ora
4 Agosto 2023
Maternità lesbica: lettera aperta a Kathleen Stock
La filosofa gender critical si dice preoccupata per i diritti delle madri lesbiche negati “dal governo Meloni”. Ma a decidere che solo le madri biologiche possono comparire negli atti di nascita è stata la magistratura e non il governo. Perché il diritto possa riconoscere la differenza sessuale nella procreazione è necessario che le donne omosessuali rompano il fronte con i ricchi maschi gay che ricorrono a utero in affitto: l’omogenitorialità è solo ideologia
Abbiamo seguito con attenzione e sorellanza la vicenda di Kathleen Stock, filosofa gender critical, autrice tra l'altro di Material Girls: Why Reality Matters for Feminism (Little, Brown Book Group, 2021) ed ex-docente all'università del Sussex perseguitata dai transattivisti: la sua storia l'abbiamo raccontata qui. Insieme a Martina Navratilova e a Julie Bindel Stock ha recentemente fondato The Lesbian Project allo scopo di riaffermare la specificità dell'identità lesbica. Finalità del progetto è "fermare la scomparsa delle lesbiche nella zuppa arcobaleno e dare […]
Leggi ora
3 Agosto 2023
Il "diritto" ad avere una schiava: Agar e l'utero in affitto
Da giorni i sostenitori della Gpa rilanciano festanti la “notizia”: perfino Dio ammette che una donna faccia un figlio per altri come dimostra la narrazione biblica di Sara -moglie di Abramo incapace di concepire- e della sua serva Agar che le prestò il grembo. Si rivendicano quindi anche oggi temporary slave a disposizione: un vero cortocircuito etico e politico. E un autogoal. Anche perché il racconto di Genesi andrebbe letto tutto
Da giorni sui social i sostenitori dell'utero in affitto, in particolare molti attivisti Lgbtq+ e loro sostenitori, rilanciano la storia della schiava Agar e di suo figlio Ismaele (Genesi 16 e 21) per supportare la liceità e la bontà della propria causa. Il senso sarebbe: perfino Dio ammette che una donna faccia un figlio per altri. Dunque: niente di male nella nostra rivendicazione. Di fatto, anche noi abbiamo diritto ad avere schiave. Un cortocircuito logico, politico ed etico. Non sanno […]
Leggi ora
2 Agosto 2023
Sfuggire alla follia trans
“Voglio che si sappia che c’è una speranza. I giovani con ‘disforia di genere’ e le loro famiglie possono essere aiutati con un percorso psicologico” scrive nel suo ultimo libro la psichiatra americana Miriam Grossman. Spiegando nei particolari ed empaticamente la sua proposta terapeutica. E indicando nella propaganda martellante del transcult l’ostacolo più insidioso
Miriam Grossman è una psichiatra statunitense. Quello che segue è un estratto modificato pubblicato da Gender Clinic News del suo nuovo saggio Lost in Trans Nation: A Child Psychiatrist's Guide Out of the Madness. Una lettura molto interessante ed "empatica" soprattutto per quelle famiglie che si trovino ad affrontare il problema di una figlia/o adolescente con "disagio di genere". James sfoggia una barba trasandata. Sarah indossa gonne e non si preoccupa dei pronomi. Taylor vuole parlare del college, non del […]
Leggi ora
29 Luglio 2023
Fare bambini in vitro: speciale di The Economist
Il settimanale riconosce l’alta percentuale di fallimenti della fecondazione assistita e illustra le nuove tecniche -dalla gametogenesi alla sostituzione mitocondriale- augurandosi rapidi progressi. Ma tace sui rischi per la salute dei bambini. E non parla di prevenzione dell’infertilità: impegno che danneggerebbe l’enorme business
Il settimanale The Economist dedica un lungo speciale al tema della riproduzione assistita, titolo Making Babymaking Better (Migliorare il Fare-Bambini) anzitutto riconoscendo che nonostante le performance siano andate migliorando il numero di fallimenti di queste tecniche è sempre molto alto. In media 7-8 tentativi su 10 non vanno a buon fine, numero dei fallimenti che cresce in parallelo all'età della donna: la menopausa è un processo che si verifica soltanto nelle femmine umane e in alcune specie di balene. Il […]
Leggi ora