Cassazione: status di rifugiata una vittima di tratta Ribaltate le sentenze precedenti che attribuivano alla donna prostituita un tacito consenso: che va escluso, quando c'è violenza fisica e psicologica. Pur se tradotto nel linguaggio neutro del diritto, il lavoro delle donne apre dei varchi
La sentenza 676/2022 della Cassazione ha riconosciuto lo status di rifugiata a una donna vittima di tratta (e prostituita). Nel terzo grado di giudizio è stato ribaltato l’impianto delle sentenze precedenti che attribuivano alla donna un consenso tacito all’esercizio della prostituzione, quindi l’inesistenza di quello stato di necessità che prelude alla concessione dello status di rifugiata (temporaneo, va sottolineato). Si dice infatti che il consenso non può essere considerato tale in una condizione di violenza fisica e psicologica insita nelle […]