In questi giorni ha fatto il giro del mondo l’intervista di Abigail Shrier a due esperti del trattamento della disforia di genere, a loro volta transessuali, che hanno messo in dubbio le procedure standard attualmente usate su bambine e bambini.
Si tratta di Marci Bowers, chirurga specializzata in vaginoplastica e inversione del pene, e Erica Anderson, psicologa clinica presso la “Clinica di genere per bambini e adolescenti” dell'Università della California a San Francisco. Entrambe sono nate uomini e hanno fatto una “transizione di genere” in età adulta. Bowers è anche conosciuto per avere operato Jazz Jennings, intervento mostrato nel reality I Am Jazz.
Bowers e Anderson sono membri del comitato del WPATH, l’Associazione Professionale Mondiale per la Salute Transgender che pubblica le linee guida per lo standard di cura della disforia di genere utilizzate in tutto il mondo.
Nell’intervista, Bowers e Anderson hanno espresso dubbi sulla somministrazione di bloccanti ai minori nelle prime fasi della pubertà, pratica che invece è raccomandata nello “Standard di cura per la salute dei transessuali, transessuali e persone non conformi” pubblicato dal WPATH (vedere qui).
In particolare, Bowers ha confermato che i cosiddetti bloccanti della pubertà -originariamente sviluppati negli Stati Uniti per la castrazione chimica dei condannati per crimini sessuali- causano danni gravi e irreversibili alla densità ossea, allo sviluppo degli organi sessuali e del cervello, inabilità di provare piacere sessuale e infertilità. Shrier sottolinea che finora nessun medico del campo della cosiddetta “medicina transgender” aveva ammesso tanto.
Le due esperte avrebbero dunque criticato le linee guida della loro stessa associazione professionale, rischiando ostracismo e accuse di transfobia? In realtà, Marci Bowers è destinata a diventare il futuro direttore del WPATH.
L’intervista li definisce whistleblower -segnalatori di illeciti-, ma i veri whistleblower sono altri, come l’anonima canadese che già nel 2019 denunciava in un rapporto investigativo che gli “standard di cura dei transgender” del WPATH non erano basati su prove scientifiche (vedere qui).
Bowers e Anderson improvvisamente fanno un passo indietro su uno standard di cura che hanno contribuito a creare, e danno pubblicità alla loro posizione rilasciando l’intervista proprio alla seguitissima Abigail Shrier -autrice del bestseller sulle ragazze disforiche Irreversible Damage. Questo dopo un tentativo fallito di Anderson di pubblicare un editoriale sul New York Times, rifiutato con il motivo che l’argomento non era al momento tra le priorità (vedere qui).
Questo cambio di rotta arriva dopo il recente boom di cause legali da parte di giovani detransitioner pentiti della loro “transizione” e di professionisti della sanità ed ex-dipendenti delle cliniche di genere nel Regno Unito (Keira Bell , Sonia Appleby), negli Stati Uniti (associazioni di pediatri) e in Australia (detransitioner). Il ripensamento di Bowers e Anderson fa pensare ai proverbiali “ratti che abbandonano la nave che affonda”, come è stato commentato sui social network.
Le dichiarazioni rilasciate in questa intervista potrebbero indicare che, per evitare cause legali e probabili condanne e obbligo a versare risarcimenti, persino il potente WPATH, che a partire dal 2022 sarà diretto proprio da Bowers, potrebbe presto rivedere le sue politiche sui bloccanti della pubertà e sulla mutilazione degli organi sessuali dei minori.
Oltre ai problemi legali, negli ultimi tempi la chirurgia di Bowers non gode di buona pubblicità. La salute della sua paziente più famosa, Jazz Jennings, tre anni dopo l’operazione continua a peggiorare visibilmente. Jennings recentemente ha ammesso di soffrire di disturbi dell’alimentazione che l'hanno portata a ingrassare di 40 kg in breve tempo. Negli ultimi anni Jennings ha già rinviato l’ingresso all’università per problemi di depressione e si è sottoposta a tre interventi di riparazione dopo l’operazione di Bowers, controversa perché il chirurgo aveva usato tessuto dell’intestino in quanto il pene di Jennings non forniva abbastanza materiale per effetto dei bloccanti della pubertà (vedere qui).
Intanto anche il Royal Australian and New Zealand College of Psychiatrists (RANZCP) sottolinea l'importanza della terapia psicologica per i minori affetti da disforia di genere (vedere qui).
Maria Celeste