USA: il caso “Lia” Thomas, IL nuotatrice ruba-trofei

Will Thomas ha trovato il modo di battere ogni record: chiamarsi Lia e sbaragliare le avversarie, passando dal 462° posto nello stile libero maschile al primo in quello femminile. Un'ingiustizia grottesca al centro di un furioso dibattito, efficacemente cavalcato dai Repubblicani
Condividi questo articolo

La scorsa estate imperversavano sui media articoli che celebravano gli “atleti transgender”: uomini che, dicendo di “identificarsi come donne”, avevano ottenuto dal CIO di gareggiare nella categoria femminile alle Olimpiadi.

C’era la storia di Petrillo, uomo nel corpo e pure all’anagrafe, che sperava di partecipare ai Giochi Paralimpici come “Valentina” e di creare un caso di Self ID in Italia (qui). E poi vi abbiamo raccontato dell’impresa performativa del genere di “Laurel” Hubbard alle Olimpiadi di Tokyo (qui).

Dopo le Olimpiadi il CIO ha rivisto le regole sullo sport transgender, ma in direzione opposta alle richieste delle donne, semplificando ancora di più i requisiti per gli atleti maschi che vogliono passare alla categoria femminile.

E i casi di uomini che invadono gli sport femminili si moltiplicano non solo in paesi ricchi e garanti dei diritti, ma anche in paesi dove per le donne l’opportunità di fare sport non è affatto scontata (qui un caso in un’università in India già nel 2018).

Ma l’indignazione non si ferma, soprattutto in America. Dove si parla del caso Thomas, che vi raccontiamo in questo articolo. E nel frattempo i Repubblicani -fiutando il consenso della maggioranza- presentano proposte di legge per salvaguardare la categoria femminile nello sport, l’ultima in ordine di tempo in South Dakota.

Maria Celeste


Abbassare il livello di testosterone non rende gli uomini uguali alle donne. Ovvio per tutti ma non per l'organizzazione sportiva universitaria statunitense NCAA che permette ai ragazzi che da un anno abbiano iniziato la riduzione del livello di testosterone e si autodichiarano donne a gareggiare con le ragazze. Gli studi scientifici ci dicono che nel nuoto il vantaggio è di circa l’11% e un livello ridotto di testosterone ha un effetto solo marginale.

USA: il caso “Lia” Thomas, IL nuotatrice ruba-trofei

Will Thomas dopo aver partecipato per tre anni alle gare con la squadra maschile di nuoto della Penn University senza emergere, dal novembre 2021 con il nome di Lia ha iniziato a vincere le tutte le gare di nuoto femminile a stile libero sulle distanze di 200, 500 e 1650 yard (circa 180, 450 e 1500 metri) e battere i record della categoria. Nelle 200 yard è passato dal 462° posto nazionale nella categoria maschile al primo posto nazionale in quella femminile. Le note positive sono arrivate dal pubblico in piscina che ha spontaneamente applaudito le vere vincitrici, in una occasione il distacco all’arrivo è stato di 38 secondi (!) da Lia Thomas, e dalle dimissioni della funzionaria della Federazione Nuoto USA Cynthia Millen (“nello sport i corpi sono in gara contro i corpi, non le identità contro le identità”), mentre sui media prevaleva la narrazione di vittoria dello sport transgender e della “inclusione”.

USA: il caso “Lia” Thomas, IL nuotatrice ruba-trofei
Will Thomas al trentesimo posto nella categoria maschile sulle 200 yard nella Ivy League (otto università USA), "Lia" Thomas al primo posto nella categoria femminile.

Sono intervenuti a difesa delle ragazze e dell’equità necessaria nelle gare decine di ex atleti e professionisti del mondo dello sport, tra cui la campionessa di tennis Martina Navratilova, la tre volte campionessa olimpica di nuoto Nancy Hogshead-Makar e Judy Murray, eccellente allenatrice e madre dei fratelli campioni di tennis Andy e Jamie.

Queste dichiarazioni sono importanti per due ragioni: rendere il dibattito pubblico e dar voce alle ragazze che non sono nelle condizioni di parlare, contrastate da organizzatori, allenatori e dall’università, che le ha indirizzate verso servizi di salute mentale. Della protesta interna filtra qualcosa grazie ad alcune atlete intervenute sotto anonimato e una lettera dei genitori di 10 nuotatrici che chiedono di non calpestare i diritti delle loro figlie.

USA: il caso “Lia” Thomas, IL nuotatrice ruba-trofei
Lia Thomas con le compagne di squadra prima della sue ultime vittorie nelle gare 100m e 200m stile libero femminile contro la Harvard University il 22 gennaio 2022 (vedere qui).

Una delle analisi più complete è stata pubblicata dall’allenatrice canadese Linda Blade, che propone di includere gli atleti transgender creando due categorie: una aperta (uomini e trans, ovvero uomini che si identificano come donne e donne che si identificano come uomini) e una categoria solo femminile (XX).

Per seguire gli sviluppi si possono leggere i tweet con gli hashtag #PennCheats #SaveWomensSports e #NoThankYou con la speranza che il buonsenso prevalga e qualcosa cambi prima delle finali della Ivy League del 16-19 febbraio a Cambridge, Massachusetts.

Ma già si presenta un nuovo caso, Timothy LeDuc il primo “non binario” nel pattinaggio artistico e, se prosegue l’andazzo, dovremo aspettarci decine di articoli ogni volta con la storica prima partecipazione di uno dei 100 “generi” in una delle n discipline.

Marco Alciator


Buona parte delle notizie pubblicate da Feminist Post non le leggerai altrove. Per questo è importante sostenerci, anche con un piccolo contributo: Feminist Post è prodotto unicamente grazie a lavoro volontario di molte e non gode di alcun finanziamento.
Se pensi che il nostro lavoro possa essere utile per la tua vita, saremo grate anche del più piccolo contributo.

Puoi darci il tuo contributo cliccando qui: Patreon - Feminist Post
Potrebbe interessarti anche
20 Settembre 2023
UK, non si può più dire "donna" o "madre": le disposizioni woke del General Medical Council
Decisione di inaudita violenza del registro dei medici britannici: la parola donna va cancellata a ogni livello. Non può essere nominata nemmeno quando si parla di maternità, di parto, di allattamento, di menopausa. Perfino il 999, numero delle emergenze, non può più chiedere di che sesso è la persona che chiede aiuto. I woke sanno benissimo che il corpo femminile è il principale ostacolo al progetto transumano. E vogliono cancellarlo perfino nel linguaggio
Continua a succedere: le donne e le madri vanno cancellate anche dal vocabolario, a ogni livello. Non si arrendono perché il simbolico materno è l'ostacolo più resistente al progetto transumano. Non ci arrenderemo neanche noi. Se lo scordino Il General Medical Council -ente pubblico che conserva il registro ufficiale dei medici nel Regno Unito- ha sostituito la parola "madre" con termini neutri nella sua guida alla maternità per il personale. La guida aggiornata per le dipendenti che rimangono incinte omette […]
Leggi ora
11 Settembre 2023
Uteri femminili in corpi maschili
Il sogno invidioso di sempre -poter fare figli senza le donne, cancellare le madri, insomma il Graal- è sempre più vicino a realizzarsi: nel giro di 5-10 anni anche le persone trans MtF, biologicamente uomini, potranno ricevere un trapianto di utero e condurre una gestazione. Desiderio-diritto “inclusivo” che migliorerebbe la qualità della loro vita e attenuerebbe i sintomi della disforia. Mentre la vita e la salute di bambine e bambini nati da queste pratiche non preoccupano i bioetici
Euronews dà conto dei rapidi progressi della ricerca sul fronte del trapianto di utero, con particolare riferimento alla richiesta delle persone trans MtF il cui corpo resta biologicamente maschile, mentre le persone FtM, se conservano il loro apparto genitale femminile, possono intraprendere una gravidanza come qualunque altra donna: i "padri incinti" di cui la stampa mainstream ama dare notizia non sono altro che donne che si autoidentificano come uomini. Nell'articolo, che qui traduciamo, le donne vengono definite donne cis-, suffisso […]
Leggi ora
7 Settembre 2023
Appello alla FDA: basta tacere sui farmaci che bloccano la pubertà
Una petizione chiede all’ente americano del farmaco -che non ha mai autorizzato l’uso off label di queste sostanze per bambine e bambini con disforia- di contrastare la disinformazione che propaganda questi trattamenti come efficaci e sicuri e di pretendere studi che lo dimostrino.Tra il 207 e il 2021 il numero dei minori trattati è più che raddoppiato e l’FDA non può più fingere di non vedere
Nel suo sito Gender Clinic News Bernard Lane dà notizia di un importante petizione rivolta alla FDA (Food and Drug Administration, ente regolatore dei farmaci negli Stati Uniti) perché intraprenda un'azione urgente sull'uso non approvato (off label) di farmaci soppressori ormonali per bloccare la pubertà di bambine e bambini che si identificano come transgender. Sebbene quest'uso non sia mai stato approvato dalla FDA, non è possibile che l'ente ignori il possibile danno per i minori che vengono sottoposti a questi […]
Leggi ora
29 Agosto 2023
Grecia, traffico di uteri e di bambini: neonati "sequestrati", coppie bloccate in attesa
Arrestata l’equipe del Mediterranean Fertility Institute di Creta per sospetto mercato di esseri umani e di gameti, frode e falsificazione. Molte decine di donne povere dell’Europa dell’Est convinte a lasciarsi sfruttare per fornire bambini ai committenti in gran parte australiani
Il Mediterranean Fertility Institute, clinica della maternità surrogata di Creta, è stata perquisita dalla polizia per sospetto traffico di esseri umani e frode e l'intera equipe medica è stata arrestata e condotta in carcere con l'accusa di traffico di bambini. Secondo la polizia greca un gruppo di trafficanti avrebbe cooptato 160 donne povere -ucraine, rumene, moldave, albanesi e georgiane- convincendole a fornire ovociti e a prestarsi come uteri in affitto per poche decine di euro al mese, alloggiandole in modo […]
Leggi ora
15 Agosto 2023
Danimarca: basta ormoni ai bambini! Lo dicono perfino i trans
Dopo Uk, Svezia, Finlandia, Norvegia e Olanda anche la Danimarca dice stop ai bloccanti della pubertà per ragazze-i non conformi al genere: quei farmaci sono sperimentali e non ci sono prove scientifiche che funzionino. Ma qui l’iniziativa del governo è sostenuta da importanti associazioni LGBT: è la prima volta che succede. E in Italia? Non si riesce nemmeno a sapere quanti sono i minori trattati
Anche la Danimarca fa marcia indietro sui bloccanti della pubertà a bambine/i confusi sul loro sesso: il sistema sanitario danese d’ora in poi offrirà terapie psicologiche e non più farmaci alle/agli adolescenti che non abbiano segnalato disagio nel loro sesso di nascita fin dall’infanzia. Lo ha annunciato la ministra della salute Sophie Løhde nel corso di un dibattito parlamentare che ha bocciato la proposta di vietare totalmente la transizione di genere ai minori presentata dal partito populista Nye Borgerlige (Nuova […]
Leggi ora
9 Agosto 2023
Spagna: detenuta incinta di compagno di cella trans
L’uomo -corpo maschile intatto e nessuna terapia ormonale- aveva chiesto e ottenuto di essere spostato nel carcere femminile di Alicante perché si “autopercepiva” donna (self-id). La gravidanza di una compagna di cella è il risultato. E la nuova Ley Trans, in vigore dal dicembre 2022, renderà più facili e frequenti questi trasferimenti
Nel Centro Penitenziario di Alicante Cumplimiento, noto come carcere di Fontcalent, un detenuto che si identifica come donna ha messo incinta una compagna di cella. Secondo il racconto confermato da diverse fonti penitenziarie, il detenuto stava scontando da diversi anni una pena nel modulo maschile del carcere, ma durante la sua permanenza ha iniziato a identificarsi come donna. Sui documenti continua a comparire come uomo e non si è mai sottoposto a trattamenti ormonali né tanto meno a interventi chirurgici. […]
Leggi ora