Il governo inglese conta costringerà gli utenti dei siti pornografici online a dimostrare la loro età mediante carta di credito o altri documenti anagrafici per potere accedere: lo scopo è evitare che bambini e adolescenti visualizzino questi contenuti.
I siti potrebbero essere bloccati nel Regno Unito o multati per milioni di sterline se non rispettano le nuove regole.
Gli oppositori hanno obiettato che l'innovazione potrebbe essere utilizzata per tracciare le abitudini pornografiche degli utenti, ma il governo ha assicurato che le misure non dovrebbero comportare la memorizzazione di dati non rilevanti, come l'età. In realtà siti come Pornhub utilizzano già algoritmi sofisticati e tracciamento dei dati per tenere sotto controllo le abitudini di visualizzazione dei propri utenti.
Il ministro del digitale Chris Philip ha dichiarato: “È troppo facile per i bambini accedere alla pornografia online. I genitori meritano la tranquillità di sapere che i loro figli sono protetti dalla visione di cose che nessun bambino dovrebbe vedere".
Secondo un sondaggio della City University di Londra, nel Regno Unito quattro ragazze-i su cinque tra i16 e 17 anni hanno visto materiale pornografico online.
Andy Burrows, responsabile della politiche per la sicurezza online dei bambini presso l'Ong NSPCC (National Society for the Prevention of Cruelty to Children) ritiene tuttavia che le misure adottate non siano ancora sono sufficienti.
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Il consumo di pornografia in giovanissima età è un'esperienza violenta perché depriva bambine-i della libera esperienza "perverso-polimorfa" del sesso attraverso la quale ognuna e ognuno forma la propria identità e il proprio orientamento, sostituendo le fantasie e le sperimentazionicon un immaginario preconfezionato e sempre più spesso sadomasochistico a danno delle donne, del loro corpo e della loro libertà.
Qualche mese fa la musicista americana Billie Eilish ha denunciato i suoi traumi per il consumo di pornografia durante l'adolescenza.
"Credo che il porno sia una sciagura" ha detto. "Ne guardavo parecchio. Ho iniziato quando avevo qualcosa come 11 anni. Credo che mi abbia distrutto il cervello, mi sentivo devastata". "Le prime volte che ho fatto sesso non dicevo di no a cose che non mi avrebbero fatto bene" ha raccontato. "Lo facevo perché pensavo di doverne essere attratta".
Il porno, ha spiegato, ha contenuti violenti, abusivi e degradanti per il corpo femminile e per le donne. E ha detto di essere ancora "sconvolta" per l’influenza negativa che i contenuti pornografici hanno avuto su di lei. La consapevolezza è arrivata solo ora, alla vigilia dei suoi vent’anni. Quei contenuti hard le avrebbero "provocato incubi". La pornografia, specie in età precoce, distorce l’idea di quel che sia normale e consensuale durante il sesso.
Sorprendentemente un recentepaper Unicef ha minimizzato gli effetti della pornografia sui minori, sostenendo che "non esiste un accordo universale sulla natura e l’entità del danno causato ai bambini dalla visualizzazione di contenuti classificati come pornografici".
Marina Terragni