Lottare serve.
La rivolta di ostetriche e infermiere ha sventato il piano del Servizio Sanitario Nazionale inglese (NHS) di organizzare servizi dedicati alla "maternità transgender".
Il 16 dicembre scorso era apparso un annuncio per reclutare personale per gestire la formazione delle "persone trans e non binarie che partoriscono" in 40 servizi di maternità dell'NHS, annuncio che ha provocato l’immediata reazione di addette al settore.
Un gruppo di circa 300 infermiere, ostetriche e psicologhe ha scritto una lettera aperta a Lizzie Streeter, responsabile del programma nazionale LGBT dell'NHS, avvertendo che il progetto non aveva "alcuna base scientifica" e metteva i reparti maternità "a rischio di cattura ideologica". Coordinata dal gruppo With Woman, la lettera è stata firmata anche da 1.700 membri del servizio pubblico.
Due giorni dopo l'invio della lettera, il 9 gennaio, l'NHS England ha fatto marcia indietro e ha comunicato che "il contratto è stato ritirato in anticipo" in attesa che i funzionari avviino una revisione della sua base scientifica.
Il progetto sulla maternità transgender e non binaria si basava su una ricerca finanziata dalla LGBT Foundation, associazione che l'anno scorso si era occupata di iniziative controverse come una campagna per la promozione di "giocattoli sessuali LGBTQ+" e la proposta di sostituire i termini nephew e niece (nipotino e nipotina) con un termine inventato di genere neutro (niblings).
Nel frattempo negli USA, all'ospedale pediatrico di Pittsburg, si discute di trapianto di utero da viventi: donne che "si identificano" come uomini e cedono il proprio utero a uomini che "si identificano" come donne e desiderano avere "esperienze fisiologiche femminili" come la gravidanza. Il vecchio sogno patriarcale di sempre: prendere il posto delle donne. Oggi agito dai neopatriarchi trans.
La scomparsa delle donne in un presunto neutro e l'abolizione globale del sesso sono al centro del dibattito pubblico in Gran Bretagna anche per l’annuncio delle nomination dei British Music Awards: la categoria gender neutral ha sostituito quelle maschile e femminile e il risultato è che come migliore artista sono stati nominati solo uomini.
L’edizione 2023 è la seconda in cui sono state abolite le categorie femminile e maschile, e le donne sono già completamente escluse. La precedente edizione gender-neutral dei British Music Awards era invece stata vinta da Adele, che nel ringraziamento per il premio aveva ribadito il suo orgoglio di essere donna (vedere qui) ed era stata violentemente contestata.
La scomparsa delle donne nel neutro maschile si era già vista anche nel talent X-Factor Italia nel 2021, dove in finale erano arrivati 20 concorrenti uomini e solo 2 donne (ve ne abbiamo raccontato qui).
Maria Celeste
Qui l’articolo del Telegraph