Nel Centro Penitenziario di Alicante Cumplimiento, noto come carcere di Fontcalent, un detenuto che si identifica come donna ha messo incinta una compagna di cella.
Secondo il racconto confermato da diverse fonti penitenziarie, il detenuto stava scontando da diversi anni una pena nel modulo maschile del carcere, ma durante la sua permanenza ha iniziato a identificarsi come donna. Sui documenti continua a comparire come uomo e non si è mai sottoposto a trattamenti ormonali né tanto meno a interventi chirurgici. Ha semplicemente ribadito la sua autopercezione come donna (self-id) e ha scelto un nome femminile. Al momento opportuno, ha deciso di chiedere il trasferimento che è stato autorizzato.
Una volta nell'ala femminile, secondo diverse fonti carcerarie, ha iniziato una relazione con una delle sue compagne di cella che poco dopo è rimasta incinta. Sebbene la detenuta abbia inizialmente preso in considerazione la possibilità di interrompere la gravidanza, non l'ha fatto.
Fino al 2001, le carceri spagnole utilizzavano come criterio per queste decisioni "l'identità sessuale apparente, tenendo conto delle caratteristiche fisiologiche e dell'aspetto esteriore". Tuttavia dal 2006 si è cominciato a valutare semplicemente l'"identità di genere psicosociale", a prescindere dalla realtà del corpo. Una perizia psicologica deve accertare la presenza di disforia di genere per un periodo di almeno dodici mesi e "l'assenza di disturbi di personalità che potrebbero avere un'influenza determinante sulla scelta".
Presto i criteri per il trasferimento dei detenuti transgender saranno ulteriormente semplificati con la applicazione della Ley Trans voluta da Irene Montero e approvata nel dicembre 2022.
Attualmente nelle carceri spagnole - esclusi Catalogna e Paesi Baschi - ci sono 79 persone trans, secondo i dati delle istituzioni penitenziarie. Non sono state fornite informazioni, tuttavia, sul numero di detenuti che hanno richiesto il cambio di sesso dopo l'entrata in vigore della nuova legge.
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Traduzione di Maria Celeste