Grande attesa lunedì 2 agosto, ore 12.50 italiane, per la gara di sollevamento pesi femminile alla quale parteciperà l’atleta neozelandese Laurel Hubbard, celebrata dai media come “la prima atleta transgender alle Olimpiadi" . Laurel, con i suoi 131 kg, gareggerà nella categoria femminile più pesante, +87 kg, nel gruppo A.
Oltre a quello di “prima trans”, Laurel ha un altro primato: con i suoi 43 anni sarà la più anziana sollevatrice alle Olimpiadi. Le altre nove atlete sono tutte ventenni ad eccezione della 32enne Sarah Robles, bronzo a Rio de Janeiro 2016.
Laurel nasce maschio nel 1978 col nome di Gavin da Diana e Dick Hubbard, proprietario dell’azienda di cereali Hubbard Foods e sindaco della capitale neozelandese Auckland dal 2004 al 2007. Gavin si interessa al sollevamento pesi fin da giovane e nel 1998, a vent’anni, partecipa a competizioni di categoria maschile nel suo paese, senza però ottenere risultati rilevanti a livello internazionale. Insomma, piuttosto schiappa.
Ma nel 2012, all’età di 34 anni, decide di “sentirsi donna” e presentando una dichiarazione di autodeterminazione di genere cambia il suo nome in “Laurel”. Nello stesso periodo riprende il sollevamento pesi, forse come parte della sua “esplorazione” del genere. E guarda caso, le sue performance migliorano.
Non solo come donna ma anche come atleta Laurel è sbocciata tardi: ha partecipato per la prima volta a una competizione internazionale nel marzo 2017, un anno dopo l’ultima edizione delle Olimpiadi a Rio de Janeiro nel 2016. Si trattava dei Mondiali 2017 tenutisi ad Anheim, California, dove ha conquistato l'argento nella categoria +90 kg.
In poco tempo però Laurel ha bruciato le tappe: nel 2019 vince due medaglie d’oro ai Giochi del Pacifico, rubandole alla favorita Feagaiga Stowers, donna-nata-donna di Samoa (vedere qui).
Quindi la qualificazione alle Olimpiadi di Tokyo.
Stranamente il sito ufficiale delle Olimpiadi non segnala Laurel tra le favorite nel sollevamento pesi femminile, privilegiando la cinese Li WenWen, 20 anni, medaglia d’oro ai Mondiali di Pattaya 2019.
Forse l'oro olimpico ad Hubbard sarebbe imbarazzante da gestire anche per loro. Meglio un onorevole bronzo, semmai un argento, onde evitare eccessive polemiche.
Ma stiamo a vedere!
Save Women's Sports!
Maria Celeste