Matic Report: l'Europa spinge sull'identità di genere

Scavalcando la sovranità dei Paesi membri, il Parlamento Europeo produce indicazioni sulla salute sessuale e riproduttiva: self-id, maternità maschile, utero in affitto, fecondazione assistita per tutte-i, ormoni ai bambini, utero in affitto. La mano di Big Tech sulle nostre vite, per una mutazione antropologica dell'umano
Condividi questo articolo

Nel quadro del tema salute delle donne, alla plenaria dello scorso 23 giugno del Parlamento europeo sulla situazione della salute sessuale e riproduttiva e relativi diritti l'UE ha votato il Matic Report.

Salute delle donne: ma le parole "donne" e "sesso" sono state sostituite con genere.

Il Matic Report produce delle indicazioni che gli Stati membri devono seguire, indicazioni che rappresentano precise linee e costituiscono un'interferenza con la giurisdizione dei singoli Stati sulla gestione dei sistemi sanitari nazionali o delle scelte di politica sanitaria nazionale.

Il report del 23 giugno include il concetto di identità di genere: «invita gli Stati membri [...] a modificare di conseguenza le leggi, le politiche e le prassi che escludono determinati gruppi dall'accesso all'assistenza relativa alla maternità, alla gravidanza e al parto, anche eliminando le restrizioni giuridiche e politiche discriminatorie che si applicano sulla base dell'orientamento sessuale o dell'identità di genere».

Il report parla anche di «diritti riproduttivi» proponendo di superare gli ostacoli che causano «l'accesso limitato a trattamenti per la fertilità» ed estendendo la riproduzione medicalmente assistita: «invita gli Stati membri a garantire che tutte le persone in età riproduttiva abbiano accesso alle terapie per la fertilità, indipendentemente [...] dall'identità di genere o dall'orientamento sessuale; [...] invita gli Stati membri ad adottare un approccio olistico, inclusivo, non discriminatorio e basato sui diritti rispetto alla fertilità, che comprenda misure volte a prevenire l'infertilità e a garantire la parità di accesso ai servizi per tutte le persone in età fertile, e a rendere disponibile e accessibile la riproduzione medicalmente assistita in Europa». Inoltre leggiamo: «uomini transgender e persone non binarie possono essere in stato di gravidanza e dovrebbero, in tal caso, beneficiare di misure di assistenza alla gravidanza e al parto, senza essere discriminati sulla base della loro identità di genere».

C'è anche una parte sull'«educazione sessuale completa [...] a vantaggio dei giovani»  nelle scuole primarie e secondarie.

Tra le questioni principali del report anche il "diritto all'aborto" da includere tra i diritti umani, per loro natura inviolabili. Spiega Luisa Muraro in Aborto. Per noi femministe non è un diritto: «Noi partivamo dal principio fondamentale di libertà femminile: una donna non può essere obbligata a diventare madre, la maternità inizia con un sì. Ma tendevamo a sottolineare che l’aborto non è un diritto. Un diritto ha sempre un contenuto positivo. L’aborto invece è un rifiuto, un ripiego, una necessità. La donna che non vuole diventare madre subisce un intervento violento sul suo corpo per estirpare questo inizio di vita. Pensavamo, e pensiamo tuttora, che se si fa dell’aborto un diritto, si autorizza l’irresponsabilità degli uomini».

Dalla posizione di minoranza di due eurodeputate: questo report

- Esula dal suo ambito di applicazione affrontando temi quali la salute, l’educazione sessuale e la riproduzione, nonché l’aborto e l’istruzione, che sono competenze legislative degli Stati membri. 

- La relazione tratta l’aborto come un presunto diritto umano che non figura nella legislazione internazionale, il che viola la stessa Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo e i principali trattati vincolanti, contraddicendo anche la giurisprudenza della Corte europea dei diritti dell’uomo e della Corte di giustizia dell’Unione europea.

- Nella relazione si individua altresì una manipolazione ideologica dei diritti umani, aventi natura universale e immutabile, attraverso un'influenza internazionale che erode la sovranità dei Paesi, compromettendone la rispettiva legislazione.

- La relazione minaccia la libertà, l'uguaglianza e la dignità delle donne, andando contro la loro stessa natura attraverso la dissociazione dell'identità dal sesso biologico.

- Mediante un programma ideologico incentrato sul genere, la relazione presenta una donna isolata e vittimizzata, slegando la salute dalla vita e dando priorità a un benessere soggettivo che incoraggia le donne a rinunciare alla loro fertilità e alla maternità.

Da questo report emerge con forza la direzione intrapresa a livello europeo e internazionale: identità di genere, ideologia gender neutral nelle scuole, riproduzione artificiale.

In più Paesi stiamo vedendo proposte di legge che includono identità di genere e autocertificazione del sé e che ampliano l'accesso alle tecniche di procreazione medicalmente assistita (PMA). 
In Spagna la Ley Trans ha allargato l'autocertificazione di genere ai minori di 12 anni: il consenso dei genitori serve fino a 16 anni, ma se tra i 14 e i 16 il minore è in contrasto con i genitori è possibile chiedere che venga tolta loro la potestà genitoriale e che il minore sia affidato a un tutore. Di fatto, questo nega la possibilità dei genitori di opporsi al percorso di transizione, il bambino e la bambina di fatto vengono strappati alla potestà genitoriale da un sistema tecno-medico che entrerà con forza nella loro vita valutando i loro disagi e le loro difficoltà e stabilendo l'inizio del percorso di transizione.

La Ley Trans inoltre riapre l’accesso a donne lesbiche o donne sole alle tecniche di PMA previste dal servizio sanitario nazionale (possibilità che era stata esclusa sette anni fa), includendo per la prima volta anche le «persone trans con capacità di gestazione».

La Francia con la sua nuova legge di bioetica prevede anche l'accesso alle tecniche di PMA per tutte le donne, la doppia donazione di gameti, la fecondazione in vitro con tre genitori, la creazione di gameti artificiali, di embrioni chimerici uomo - animale che possono essere impiantati negli animali e di embrioni umani modificati geneticamente a scopo di ricerca, spianando così la strada a bambini geneticamente modificati. *

In Italia una rappresentante di Famiglie Arcobaleno e Sinistra Italiana durante una recente manifestazione a Milano a sostegno del Ddl Zan è stata chiara: «gli obiettivi veri sono autocertificazione di genere e diritto all'utero in affitto [...] La legge Zan è una legge di prospettiva che guarda al futuro». Il passo successivo è «la legge 40, che lascia indietro le donne single che non possono accedere a fecondazione assistita. Vogliamo la revisione della legge 164/82 ormai antica sui percorsi di transizione (ovvero l’ottenimento della libera autocertificazione di genere). Vogliamo una stagione dei diritti in cui si parli di PMA  e di GPA , e il riconoscimento dei figli e delle figlie delle famiglie arcobaleno. Il Ddl Zan è solo l’inizio». (vedere qui)

E anche al Pride di Milano una rappresentante di Famiglie Arcobaleno ha chiesto la registrazione nell’atto di nascita del genitore non biologico e «il libero accesso alle tecniche di procreazione assistita  per tutte e tutti».

Stiamo assistendo, da più parti, a una spinta per cancellare la dimensione materiale dei corpi, la differenza sessuale, per cancellare la donna, occupare i suoi spazi ed espropriarla della procreazione.
Si velocizzano i passaggi per bloccare la pubertà a bambine/i sempre più precocemente, per far penetrare l'ideologia gender neutral nelle scuole con unicorni e pronomi neutri. 
Si spinge per legalizzare l'utero in affitto, estendere la PMA per tutte/i,
cancellare la madre, colei da cui veniamo al mondo, affermando che si nasce da due padri o da due madri, e per artificializzare la procreazione con gravidanze transumane e uteri artificiali.
L'agenda dei diritti LGBTQ  è diventata una forza potente, i suoi sostenitori sono ai vertici dei media, del mondo accademico e soprattutto del Big Business, della Big Philanthropy e del Big Tech. Le donne e il loro corpo in tutto questo diventano terreno di appropriazione e di scontro.

Ma su questo terreno nulla può essere ceduto, la posta in gioco è la mutazione antropologica e ontologica dell'essere umano.

Tecnocrati transumanisti ed eugenisti hanno bisogno di cancellare fin dall'infanzia il sesso biologico di nascita per produrre un'umanità neutra, non più sessuata, senza differenze tra uomo e donna. Per chiudere il cerchio sul controllo e sulla gestione del vivente hanno bisogno di appropriarsi della dimensione della procreazione e della nascita. Le tecnologie di riproduzione artificiale, l'estensione della PMA, la selezione e modificazione embrionale, la maternità maschile, la cancellazione della madre si muovono in questa direzione, per costituire un'umanità neutra e infinItamente modificabile.

Silvia Guerini



Buona parte delle notizie pubblicate da Feminist Post non le leggerai altrove. Per questo è importante sostenerci, anche con un piccolo contributo: Feminist Post è prodotto unicamente grazie a lavoro volontario di molte e non gode di alcun finanziamento.
Se pensi che il nostro lavoro possa essere utile per la tua vita, saremo grate anche del più piccolo contributo.

Puoi darci il tuo contributo cliccando qui: Patreon - Feminist Post
Potrebbe interessarti anche
5 Giugno 2023
Los Angeles: randelli queer sulle famiglie
Padri e madri che manifestavano pacificamente contro l'evento del Pride organizzato nella scuola dei loro bambini -asilo ed elementari- sono stati aggrediti fisicamente con pugni e mazze da baseball da militanti Lgbtq+ e Antifa. In California non puoi più decidere nulla sull'educazione dei tuoi figli
Le immagini che vedete vengono da Los Angeles, dove venerdì scorso un gruppo di genitori ha protestato contro un evento organizzato a scuola in occasione del Pride LGBTQ e destinato ai bambini dell’asilo e delle elementari. Un gruppo di estremisti di sinistra sono sopraggiunti a disturbare la manifestazione e hanno aggredito i genitori con mazze da baseball e pugni, dando inizio a una rissa violenta che è finita solo dopo l’intervento della polizia. Alla vigilia dell’"assemblea PRIDE" organizzata alla Saticoy […]
Leggi ora
4 Giugno 2023
SI' ALLA LEGGE ITALIANA SULL'UTERO IN AFFITTO REATO UNIVERSALE: L'APPELLO DI TUTTE LE MAGGIORI RETI ABOLIZIONISTE MONDIALI
CIAMS, STOP SURROGACY NOW, FINRRAGE, LA JAPAN COALITION e altre associazioni. E insieme a loro figure eminenti del femminismo internazionale come SYLVIANE AGACINSKI, GENA COREA e PHYLLIS CHESLER. Che unitamente a noi chiedono ai parlamentari italiani di approvare la legge che il prossimo 19 giugno approderà alla Camera
Rete per l'Inviolabilità del Corpo Femminile, Radfem Italia, FINAARGIT (Rete femminista internazionale contro ogni riproduzione artificiale, ideologia gender e transumanesimo) condividono da sempre l'obiettivo dell'abolizione universale dell'utero in affitto. Insieme sosteniamo la proposta di legge sulla maternità surrogata che il prossimo 19 giugno andrà in discussione alla Camera, che estende la punibilità della pratica anche qualora realizzata in uno Stato estero e che costituisce un deciso passo avanti in direzione dell'abolizione universale, offrendo -qualora approvata- un modello per altre legislazioni […]
Leggi ora
30 Maggio 2023
Spagna: anche il sesso woke tra le ragioni della fine di Podemos
Ley Trans. Legge “solo sì è sì” che ha ridotto le pene ai criminali sessuali. E ora anche un Manifesto per l’educazione sessuale per tutt* che mette a rischio la sicurezza di bambine e bambini. Lo spirito è sempre lo stesso: una sessualità queer promossa dalla ministra uscente Irene Montero. Che però a quanto pare elettrici ed elettori non gradiscono. Un’analisi della docente Juana Gallego, femminista colpita dalla cancel culture
Alle elezioni amministrative di ieri in Spagna la sinistra ha rovinosamente perso -come in Italia, del resto. In particolare si è registrata la bruciante sconfitta di Podemos che in molte regioni arriva quasi a estinguersi. Nelle analisi sul voto spagnolo forse non si dà sufficiente rilievo a due leggi-manifesto di Podemos, e in particolare della ministra transfemminista Irene Montero: la legge “Solo sì è sì”, che ha ridotto le pene per i crimini sessuali, e la Ley Trans, che ha […]
Leggi ora
22 Maggio 2023
Transgender: la vittoria del Puer Aeternus
Evoluzione dell’unisex che lottava contro gli stereotipi di genere, il fenomeno “gender” tra le/gli adolescenti esprime il tentativo di sottrarsi al debito-onere biologico e il bisogno di sentirsi disimpegnati rispetto alla natura matrigna. Ma il transgender non è affatto artefice di sé stesso: semmai è succube di uno “spirito” totipotente che schiavizza mente e psiche. E il movimento gay che sostiene la simulazione puerile non vede che è proprio l’identità omosessuale a far la fine peggiore
L’ideologia transgender va oltre la rivendicazione transessuale della costruzione del sesso mediante sottrazione o addizione di qualcosa a partire da una matrice, perché contesta l’esistenza stessa del maschio e della femmina, e soprattutto della seconda, rendendo il genere femminile un prodotto di norme educative, bricolage o artigianato fai da te, negozio di estetica, laboratorio chimico, tavolo chirurgico. Entrambe si appellano alla “verità” della creazione onnipotente dei sessi, destituiti di effettiva realtà. Le giovani donne in particolare sono purtroppo terreno fertile […]
Leggi ora
15 Maggio 2023
Jama: quando gli uomini partoriscono
In un incredibile studio di recente pubblicazione la rivista dell’American Medical Association, tra le più importanti del settore, prova a dare fondamento scientifico all’idea che il parto non sia un’esperienza solo femminile. Perché se fosse esclusiva sarebbe anche escludente. Un’operazione sul linguaggio in colluttazione con la realtà
Come si sa ci sono parole che non si possono più utilizzare soprattutto nei documenti e negli studi scientifici internazionali. In cima all'elenco delle parole tabuizzate tutti i termini che hanno a che vedere con la differenza femminile intesa come possibilità esclusiva di mettere al mondo esseri umani, e dunque: "donna" -se biologicamente intesa e non aperta a definire persone non nate donne-, "madre" e "materno", "seno", con riferimento all'allattamento e così via. L'operazione sul linguaggio ha l'obiettivo di qualificare […]
Leggi ora
13 Maggio 2023
Nelle norme contro la violenza sulle donne si parli di sesso e non di "identità di genere": lettera aperta al Parlamento Europeo
La violenza contro le donne non si potrà contrastare se i testi di leggi e trattati non faranno chiaramente riferimento al sesso e non al “genere”. Ci uniamo a gruppi femministi e gender critical in un appello ai parlamentari europei che si esprimeranno sulla proposta antiviolenza della Commissione: scrivete chiaramente nel testo che le donne e le ragazze sono le persone di sesso femminile e non lasciate alcuno spiraglio alla gender ideology
Anche noi abbiamo sottoscritto la lettera alla Commissione europea sulla lotta alla violenza contro le donne e agli abusi domestici redatta da WORIADS, coalizione di cittadine-i gender critical che ha l’obbiettivo di informare e sensibilizzare le istituzioni europee sui pericoli dell’identità di genere. La lettera chiede che le norme europee sulla violenza contro le donne riconoscano chiaramente la categoria del sesso biologico. Riportiamo a seguire il testo completo che sarà inviato ai membri del Parlamento Europeo che si esprimeranno sulla […]
Leggi ora