Le Cristiane Evangeliche discutono di prostituzione: sciogliere ogni ambiguità nel giudizio

Condividi questo articolo

Noi donne del comitato FDEI (Federazione Donne Evangeliche Italiane) sentiamo la necessità e l’urgenza di interrogarci, perché tendenzialmente le comunità di fede non si esprimono sulle radici del fenomeno prostitutivo dentro le nostre fedi. O, se lo fanno, a volte seguono una linea interpretativa che ne denuncia il peccato, ma senza rendere la sessualità e i privilegi maschili responsabili della schiavitù sessuale delle donne implicate in prostituzione e non solo nella tratta”.

Così la lettera inviata alle chiese della Federazione delle Chiese Evangeliche da parte delle donne del mondo battista-metodista-valdese per presentare questo interessante convegno on-line sul tema del contrasto al fenomeno prostitutivo, in forte crescita su scala planetaria a seguito di fenomeni migratori di portata eccezionale ma ormai strutturali nel mondo globalizzato.

Per loro stesse ammissione le organizzatrici dell’evento (FDEI e Osservatorio interreligioso sulle violenze contro le donne) gettano luce su un fenomeno diffuso all’interno di molte realtà cristiane e non solo, l’omissione di una condanna chiara e coerente con i propri principi religiosi delle vere cause dello “stupro a pagamento” (come dal libro di Rachel Moran, citato dalle relatrici): all’antico giudizio moralistico si sommano da alcuni anni reticenze e imbarazzo proprio nelle comunità e nei gruppi più “progressisti”, accoglienti verso il variegato universo LGBTQ+ da cui paiono aver mutuato la distinzione fra le vittime di tratta e le “libere lavoratrici del sesso” da tutelare dallo “stigma” nella loro scelta lavorativa.

Come segnalato da più parti, nelle chiese cristiane tedesche di sinistra (equamente divise fra cattoliche ed evangeliche) si assiste da tempo a singolari “riduzioni del danno” che di fatto rendono ancora più difficile alle donne uscire dal racket, e questa linea la vediamo operare sottotraccia anche in associazioni italiane, laiche e non, attive sui temi della violenza alle donne.

Un non-detto che si traduce, da parte delle realtà religiose a cui appartengono le organizzatrici dell’evento, in un posizionamento ambiguo e opaco, mai chiaro. Ora finalmente questo convegno, chiarissimo negli intenti e nella finalità, che probabilmente (si spera) metterà il dito nella piaga di contraddizioni che da tempo denunciamo nelle realtà della “sinistra” laica ma che vediamo essere sempre più diffuse anche in quella di ispirazione religiosa.

Partecipano al convegno associazioni che promuovono il “Modello Nordico”, osteggiato qui da noi proprio dal cosiddetto femminismo liberale (la galassia che si riunisce attorno a NUDM) e dal mondo LGBT+, ma sempre più diffuso nel Grande Nord europeo.

E' apprezzabile il desiderio delle donne cristiane di voler scardinare certe narrazioni di comodo e di far emergere le contraddizioni all’interno delle proprie realtà religiose.

Anna Perenna

Per partecipare chiedere il link scrivendo a: incontrizoom@cdbitalia.it


Buona parte delle notizie pubblicate da Feminist Post non le leggerai altrove. Per questo è importante sostenerci, anche con un piccolo contributo: Feminist Post è prodotto unicamente grazie a lavoro volontario di molte e non gode di alcun finanziamento.
Se pensi che il nostro lavoro possa essere utile per la tua vita, saremo grate anche del più piccolo contributo.

Puoi darci il tuo contributo cliccando qui: Patreon - Feminist Post
Potrebbe interessarti anche
20 Settembre 2023
UK, non si può più dire "donna" o "madre": le disposizioni woke del General Medical Council
Decisione di inaudita violenza del registro dei medici britannici: la parola donna va cancellata a ogni livello. Non può essere nominata nemmeno quando si parla di maternità, di parto, di allattamento, di menopausa. Perfino il 999, numero delle emergenze, non può più chiedere di che sesso è la persona che chiede aiuto. I woke sanno benissimo che il corpo femminile è il principale ostacolo al progetto transumano. E vogliono cancellarlo perfino nel linguaggio
Continua a succedere: le donne e le madri vanno cancellate anche dal vocabolario, a ogni livello. Non si arrendono perché il simbolico materno è l'ostacolo più resistente al progetto transumano. Non ci arrenderemo neanche noi. Se lo scordino Il General Medical Council -ente pubblico che conserva il registro ufficiale dei medici nel Regno Unito- ha sostituito la parola "madre" con termini neutri nella sua guida alla maternità per il personale. La guida aggiornata per le dipendenti che rimangono incinte omette […]
Leggi ora
7 Settembre 2023
Appello alla FDA: basta tacere sui farmaci che bloccano la pubertà
Una petizione chiede all’ente americano del farmaco -che non ha mai autorizzato l’uso off label di queste sostanze per bambine e bambini con disforia- di contrastare la disinformazione che propaganda questi trattamenti come efficaci e sicuri e di pretendere studi che lo dimostrino.Tra il 207 e il 2021 il numero dei minori trattati è più che raddoppiato e l’FDA non può più fingere di non vedere
Nel suo sito Gender Clinic News Bernard Lane dà notizia di un importante petizione rivolta alla FDA (Food and Drug Administration, ente regolatore dei farmaci negli Stati Uniti) perché intraprenda un'azione urgente sull'uso non approvato (off label) di farmaci soppressori ormonali per bloccare la pubertà di bambine e bambini che si identificano come transgender. Sebbene quest'uso non sia mai stato approvato dalla FDA, non è possibile che l'ente ignori il possibile danno per i minori che vengono sottoposti a questi […]
Leggi ora
29 Agosto 2023
Grecia, traffico di uteri e di bambini: neonati "sequestrati", coppie bloccate in attesa
Arrestata l’equipe del Mediterranean Fertility Institute di Creta per sospetto mercato di esseri umani e di gameti, frode e falsificazione. Molte decine di donne povere dell’Europa dell’Est convinte a lasciarsi sfruttare per fornire bambini ai committenti in gran parte australiani
Il Mediterranean Fertility Institute, clinica della maternità surrogata di Creta, è stata perquisita dalla polizia per sospetto traffico di esseri umani e frode e l'intera equipe medica è stata arrestata e condotta in carcere con l'accusa di traffico di bambini. Secondo la polizia greca un gruppo di trafficanti avrebbe cooptato 160 donne povere -ucraine, rumene, moldave, albanesi e georgiane- convincendole a fornire ovociti e a prestarsi come uteri in affitto per poche decine di euro al mese, alloggiandole in modo […]
Leggi ora
15 Agosto 2023
Danimarca: basta ormoni ai bambini! Lo dicono perfino i trans
Dopo Uk, Svezia, Finlandia, Norvegia e Olanda anche la Danimarca dice stop ai bloccanti della pubertà per ragazze-i non conformi al genere: quei farmaci sono sperimentali e non ci sono prove scientifiche che funzionino. Ma qui l’iniziativa del governo è sostenuta da importanti associazioni LGBT: è la prima volta che succede. E in Italia? Non si riesce nemmeno a sapere quanti sono i minori trattati
Anche la Danimarca fa marcia indietro sui bloccanti della pubertà a bambine/i confusi sul loro sesso: il sistema sanitario danese d’ora in poi offrirà terapie psicologiche e non più farmaci alle/agli adolescenti che non abbiano segnalato disagio nel loro sesso di nascita fin dall’infanzia. Lo ha annunciato la ministra della salute Sophie Løhde nel corso di un dibattito parlamentare che ha bocciato la proposta di vietare totalmente la transizione di genere ai minori presentata dal partito populista Nye Borgerlige (Nuova […]
Leggi ora
9 Agosto 2023
Spagna: detenuta incinta di compagno di cella trans
L’uomo -corpo maschile intatto e nessuna terapia ormonale- aveva chiesto e ottenuto di essere spostato nel carcere femminile di Alicante perché si “autopercepiva” donna (self-id). La gravidanza di una compagna di cella è il risultato. E la nuova Ley Trans, in vigore dal dicembre 2022, renderà più facili e frequenti questi trasferimenti
Nel Centro Penitenziario di Alicante Cumplimiento, noto come carcere di Fontcalent, un detenuto che si identifica come donna ha messo incinta una compagna di cella. Secondo il racconto confermato da diverse fonti penitenziarie, il detenuto stava scontando da diversi anni una pena nel modulo maschile del carcere, ma durante la sua permanenza ha iniziato a identificarsi come donna. Sui documenti continua a comparire come uomo e non si è mai sottoposto a trattamenti ormonali né tanto meno a interventi chirurgici. […]
Leggi ora
26 Luglio 2023
UK: marcia indietro dei laburisti sull'autodeterminazione di genere
Anche il Labour Party ha capito che la lotta per i diritti trans può costargli una larga fetta di elettorato femminile. E cambia strada sul self-id assicurando che difenderà il diritto a spazi riservati per le donne, primo fra i partiti progressisti a cambiare rotta. E la sinistra italiana? Ci arriverà per ultima, as usual. Ma ci arriverà
Mentre i progressisti italiani continuano a tenere duro sull'autodeterminazione di genere o self-id -punto programmatico di Elly Schlein alle primarie e sempre in cima ai pensieri del responsabile diritti del PD Alessandro Zan: saranno gli ultimi a cambiare idea ma la cambieranno- in vista delle prossime elezione politiche in UK i laburisti frenano con decisione: il tema è di grande rilevanza nella campagna elettorale in corso. Dall’opposizione il Labour ha sempre tenuto la linea del sostegno ai cosiddetti diritti LGBTQ […]
Leggi ora