Una recentissima sentenza della Corte Suprema in Spagna afferma che l'utero in affitto viola i diritti delle madri e dei minori "trattati come semplici merci", ribadendo il divieto.
L'Alta Corte afferma che questo tipo di contratti "procurano un danno all'interesse superiore del minore e uno sfruttamento delle donne che sono inaccettabili" e violano i diritti fondamentali riconosciuti dalla Costituzione e dalle convenzioni internazionali sui diritti umani, quindi "sono quindi manifestamente contrari al nostro ordine pubblico".
Sia le donne sia i bambini "sono trattati come semplici oggetti, non come persone dotate della dignità propria alla condizione di esseri umani e ai diritti fondamentali inerenti a questa dignità" si afferma nella sentenza.
Intanto il mercato va in cerca di nuove piazze.
Il business della maternità surrogata in Europa è pronto per una ricollocazione geografica.
L’Ucraina, destinazione preferita per la GPA fino all'aggressione russa, è al collasso, con coppie che pensano di rinunciare ad andare a prendere i bambini commissionati e intrappolati negli orrori della guerra. La staffetta potrebbe passare alla Repubblica Ceca, in particolare a Praga: ricca meta turistica facilmente raggiungibile e molto occidentalizzata, con una medicina di ottimo livello e dove le pratiche per la riproduzione assistita, come la "donazione" (vendita) di ovociti -avviate dal 2003- vantano un pregresso ormai pluridecennale.
A lungo si era pensato che in questo Paese, dove non esiste una legislazione che riconosca la maternità surrogata, fosse precluso il trasferimento della genitorialità ai committenti, rendendo il processo troppo rischioso per le coppie richiedenti.
Tuttavia, anche se attualmente la surrogazione di maternità in Repubblica Ceca non è disciplinata da alcuna legge ad hoc, basandosi sulle leggi esistenti -in particolare sul Codice civile- si potrebbe bypassare il divieto del Codice penale di affittare il proprio utero in cambio di un compenso.
Secondo la legge ceca, nonostante la madre del bambino sia colei che lo partorisce, a una donna è consentito di rinunciare ai suoi obblighi di madre e dare il bambino in adozione. Così succede che, immediatamente dopo il parto, in base a un accordo precedente con una coppia infertile, la madre surrogata rinunci al bambino. Successivamente la donna della coppia, moglie del padre biologico del bambino, lo adotta e viene registrata sul certificato di nascita come madre. I due committenti diventano così entrambi genitori del bambino.
Un accordo preliminare con supporto legale stipulato tra i committenti e la madre surrogata, potrebbe rendere possibile la pratica. I siti che promuovono e che affiancano le coppie alla ricerca di questa pratica sono avvisate che il supporto legale è una conditio sine qua non per poterla avviare.
Prima della prestazione vera e propria esiste un servizio di consulenza completo in cui “Il rimborso è sempre incluso nell’accordo tra la coppia richiedente e la madre surrogata”. Si dice inoltre: “Se la madre surrogata risulta idonea, segue una consultazione con l’avvocato per discutere tutti gli aspetti giuridici e per chiarire la situazione dal punto di vista legale. [...] Dal punto di vista legale è più opportuno che la madre surrogata sia nubile o divorziata dopo la scadenza del periodo di tutela. In caso contrario la procedura post-parto sarebbe legalmente più complicata, ma tuttavia possibile”. E ancora: “Per la surrogazione di maternità non si utilizza un ovulo della madre surrogata perché in base alla legge la donazione degli ovuli deve essere anonima; utilizzando un ovulo della madre surrogata, quindi, si violerebbe la legge.”(!)
Tutto farebbe pensare che questi accordi tra committenti e madre surrogata raggiunti con assistenza legale siano veri contratti, vincolanti per la madre surrogata: il compenso, nascosto nel rimborso spese, sarà abbastanza appetibile da non farle cambiare idea subito dopo il parto rifiutandosi di rinunciare ai suoi diritti di madre. L’insistenza dei siti sull’aspetto legale e sull’accordo stipulato tra le parti lascia intendere che le condizioni e i vincoli per la gestante potrebbero essere molto pesanti.
Uno studio medico sulla GPA in Repubblica Ceca sui dati degli anni 2004-2017 riporta che : “Non abbiamo casi in cui la consegna del bambino sia stata problematica dopo la nascita. Le madri surrogate generalmente dichiarano di essere soddisfatte della propria esperienza”. E ancora:” Il programma di maternità surrogata è stato completamente implementato con successo ed è diventato parte integrante per il trattamento di alcune cause di infertilità”.
Questo spiega il proliferare di informazioni su come accedere a questa pratica in Repubblica Ceca. Anche se ufficialmente si tratta di gestazione altruistica, i prezzi -allineati a quelli dell’Ucraina- sono chiari e visibili, con vari pacchetti di servizi tutto incluso identici a quelli per i turisti.
Si diventa "genitori" “lasciando ogni preoccupazione” e godendosi attrazioni culturali e specialità culinarie.
Laura De Barbieri