5 Febbraio 2021

Cambiare genere a Malta: self-id mediterraneo contro le donne

Condividi questo articolo

Poche ne saranno al corrente, ma dal 2015 a Malta si può cambiare genere (dal maschile al femminile o dal femminile al maschile) con una semplice autodichiarazione, ovvero senza diagnosi, perizie, terapie farmacologiche o interventi chirurgici. Tra le nazioni in cui il self-id è in vigore Malta è quella geograficamente e culturalmente più vicina all'Italia (sempre che la Spagna non approvi a breve la Ley Trans).

L'identità di genere è l'architrave della legge Zan sull'omobitransfobia, già approvata alla Camera: la Zan non introduce il self-id ma ne crea le premesse, è infatti già pronta una proposta di legge elaborata dal Movimento Identità Trans, potete leggerla qui. Va anche ricordato che il self-id è stato recentemente bocciato in Gran Bretagna.

L'amica maltese Rosa Borg ci racconta come stanno andando le cose in quel Paese già afflitto da un pesantissimo maschilismo: arretrato, quindi, sul fronte dei diritti delle donne ma a quanto pare "avanzatissimo" su quello dei diritti Lgbtq+. E le donne strette nella tenaglia


Da quando l'autoidentificazione di genere (self-id) è legge a Malta? Quali gruppi hanno sostenuto l’approvazione della legge? E ci sono state proposte alternative?

Malta è un paese bipartitico e molto polarizzato. Come per altre questioni oggetto di grandi controversie questo tema è stato utilizzato per guadagni politici. Dopo la vittoria elettorale del partito al governo (PL) nel 2013 è stata cambiata la Costituzione e ora l’“identità di genere” è una categoria protetta.  Grazie al “Gender Identity, Gender Expression and Sex Characteristics Act” del 2015, chiunque può cambiare la sua identità di genere senza necessità di prendere ormoni, di ricorrere a chirurgia, eccetera. Deve semplicemente firmare una dichiarazione e un atto notarile registrato. Per i giovani che hanno meno di 16 anni serve il consenso dei genitori. Poiché questo atto e il “Civil Unions Act of 2014” che regola le unioni civili sono diventati legge quasi contemporaneamente, le obiezioni della Chiesa Cattolica e altri enti si sono concentrate sul matrimonio omosessuale, e in modo particolare sull’adozione da parte di coppie omosessuali anziché sull’autoidentificazione di genere. Il partito laburista e le organizzazioni LGBT che sono state infiltrate dallo Stato, in particolare dal partito al governo, e hanno fatto tutto il possibile per assicurarsi che l'autoidentificazione di genere diventasse legge. 

In che modo la legge sull'autoidentificazione di genere influisce sui diritti e sugli spazi delle donne e delle ragazze, sugli sport, sulla partecipazione in politica e così via? Questa legge ha avuto qualche effetto per quanto riguarda la violenza sulle donne e in modo particolare sulle donne lesbiche? 

Da quando la legge è in vigore i nostri spazi sono accessibili a chiunque dica di essere una donna. Abbiamo i primi candidati uomini che si dichiarano donne nelle elezioni nazionali ed europee. In generale a Malta la violenza contro le donne è un grave problema. Nel 2017 Daphne Caruana Galizia, giornalista investigativa, è stata assassinata da un’auto-bomba. Gli attivisti che manifestavano per ottenere giustizia per Daphne sono stati perseguitati verbalmente e fisicamente e i loro dati personali sono stati diffusi online. Un membro del governo ha paragonato i dimostranti a prostitute, un parlamentare ha minacciato di "spaccare" una collega (in Maltese quando quelle parole sono indirizzate ad una donna hanno un significato di aggressione sessuale), ma anziché sanzionarlo gli è stato dato un premio, una medaglia. Non è forse necessario ottenere giustizia per Daphne? In Parlamento non è facile essere donna, anziché dibattiti costruttivi abbondano gli insulti sessisti. Una legge recentemente proposta per ridurre il gap di rappresentanza tra gli uomini e le donne eletti esclude i partiti più piccoli, quindi non riguarda le donne che non militano nei due partiti principali. Un membro del governo ha affermato che per ridurre questo squilibrio servono candidate donne “popolari e senza pretese”. Non deve quindi sorprendere che su 67 parlamentari solo 9 siano donne. A Malta l’aborto è illegale. Il gap salariale tra uomini e donne è circa del 15 per cento. La prostituzione sta per essere decriminalizzata e secondo l’ultima analisi di GREVIO (gruppo di esperti sulla violenza domestica che fa parte del Consiglio d'Europa) c’è ancora molto da fare per quanto riguarda la violenza domestica.  Si sono verificati anche diversi episodi di violenza ai danni di uomini che si identificano come donne, quindi questa legge non aiuta nemmeno quelli che dovrebbe proteggere e sicuramente non comporta alcun beneficio per le donne. Le donne lesbiche e bisessuali sono particolarmente vulnerabili, sia perché sono lesbiche o bisessuali molte tra quelle che vengono indirizzate ad assumere ormoni o a sottoporsi a interventi chirurgici, sia per il fatto che le organizzazioni LGBTQI+ che dovrebbero essere il loro punto di riferimento e sostegno ripetono il mantra di Stonewall e di altre organizzazioni simili, concentrando il loro lavoro sull’ agenda “trans” .

Che cosa rilevano le statistiche da quando la legge sull'autoidentificazione di genere è in vigore?

Per quanto se ne sa il numero di donne che stanno usando i servizi del “gender clinic” è quadruplicato. Dico per quanto se ne sa perché la pubblicazione di statistiche è sporadica. Le statistiche dell’anno scorso non sono ancora state rese totalmente pubbliche. A giudicare dal numero di donne che si pentono di avere preso ormoni e dal modo frettoloso in cui sono state indirizzate a prenderli temo che ci aspetti uno shock. 

Chi si oppone all'autoidentificazione del genere a Malta?

Qui a Malta il “misgendering” (riferirsi al sesso biologico di chi si identifica nell’altro sesso) è un reato, quindi non c'è molta opposizione. Un’ultima legge entrata in vigore permette ai genitori di non specificare il genere dei neonati sul certificati di nascita, confondendo sesso e genere. Alcuni dei politici più conservatori si sono opposti a questa legge. Sono contenta che finalmente si stiano accorgendo di ciò che sta accadendo, vedendo le persone che si pentono di avere preso ormoni o di essersi sottoposte a interventi chirurgici. Purtroppo a volte di tratta di resistenze genericamente omofobiche, indirizzate contro tutte le persone LGBTQI+ e non specificamente contro l'autoidentificazione di genere. 

Cosa sta succedendo nel sistema educativo? Ai bambini e ai giovani si insegna che gli uomini possono diventare donne e viceversa?

Sì, il focus educativo è sull’identità anziché sul sesso e l’orientamento sessuale, e questo sta capitando nelle scuole di ogni ordine e grado, dalle elementari fino al livello universitario. Ovviamente è un’iniziativa dello Stato ma anche diffusa e sostenuta dalle organizzazioni cosiddette LGBTQI+. 

Qual è stato il tuo momento “peak trans”? 

Era un po’ di tempo che leggevo e mi informavo, mi “educavo” come ci dicono di fare. Alla fine non ne potevo più di vedere il linguaggio odioso, la misoginia e la violenza verso le donne che stavano solo dicendo che il sesso è un fatto biologico immutabile. Non potevo più restare zitta. Da allora ogni giorno è una serie di momenti “peak trans”: vedere uomini che dicono alle lesbiche che sono fobiche perché sono attratte esclusivamente da altre donne; madri che vengono chiamate “persone incinte”; ragazzi a cui viene detto che sono ragazze perché amano il colore rosa e i glitter. Mi sono informata sulle “vedove trans” (mogli di uomini che intraprendono la transizione MtF) e di come gli ex-mariti le usino come parodia di che cosa significa essere donna. Ho letto di donne sopravvissute di violenza sessuale che non possono più scegliere di essere visitate e curate da donne. Vedo fin troppi politici o celebrità che calpestano i nostri diritti come se niente fosse. Ci sono persino cosiddette femministe che usano espressioni come “donne biologiche”, quando sappiamo bene che esiste solo un tipo di donna, che donne si nasce. Nel frattempo questa ideologia sta rendendo le persone dipendenti a vita dai farmaci e sta macellando corpi sani. È un assalto senza tregua ma neanche noi ci fermeremo. 

Rosa Borg


Buona parte delle notizie pubblicate da Feminist Post non le leggerai altrove. Per questo è importante sostenerci, anche con un piccolo contributo: Feminist Post è prodotto unicamente grazie a lavoro volontario di molte e non gode di alcun finanziamento.
Se pensi che il nostro lavoro possa essere utile per la tua vita, saremo grate anche del più piccolo contributo.

Puoi darci il tuo contributo cliccando qui: Patreon - Feminist Post
Potrebbe interessarti anche
20 Settembre 2023
UK, non si può più dire "donna" o "madre": le disposizioni woke del General Medical Council
Decisione di inaudita violenza del registro dei medici britannici: la parola donna va cancellata a ogni livello. Non può essere nominata nemmeno quando si parla di maternità, di parto, di allattamento, di menopausa. Perfino il 999, numero delle emergenze, non può più chiedere di che sesso è la persona che chiede aiuto. I woke sanno benissimo che il corpo femminile è il principale ostacolo al progetto transumano. E vogliono cancellarlo perfino nel linguaggio
Continua a succedere: le donne e le madri vanno cancellate anche dal vocabolario, a ogni livello. Non si arrendono perché il simbolico materno è l'ostacolo più resistente al progetto transumano. Non ci arrenderemo neanche noi. Se lo scordino Il General Medical Council -ente pubblico che conserva il registro ufficiale dei medici nel Regno Unito- ha sostituito la parola "madre" con termini neutri nella sua guida alla maternità per il personale. La guida aggiornata per le dipendenti che rimangono incinte omette […]
Leggi ora
7 Settembre 2023
Appello alla FDA: basta tacere sui farmaci che bloccano la pubertà
Una petizione chiede all’ente americano del farmaco -che non ha mai autorizzato l’uso off label di queste sostanze per bambine e bambini con disforia- di contrastare la disinformazione che propaganda questi trattamenti come efficaci e sicuri e di pretendere studi che lo dimostrino.Tra il 207 e il 2021 il numero dei minori trattati è più che raddoppiato e l’FDA non può più fingere di non vedere
Nel suo sito Gender Clinic News Bernard Lane dà notizia di un importante petizione rivolta alla FDA (Food and Drug Administration, ente regolatore dei farmaci negli Stati Uniti) perché intraprenda un'azione urgente sull'uso non approvato (off label) di farmaci soppressori ormonali per bloccare la pubertà di bambine e bambini che si identificano come transgender. Sebbene quest'uso non sia mai stato approvato dalla FDA, non è possibile che l'ente ignori il possibile danno per i minori che vengono sottoposti a questi […]
Leggi ora
29 Agosto 2023
Grecia, traffico di uteri e di bambini: neonati "sequestrati", coppie bloccate in attesa
Arrestata l’equipe del Mediterranean Fertility Institute di Creta per sospetto mercato di esseri umani e di gameti, frode e falsificazione. Molte decine di donne povere dell’Europa dell’Est convinte a lasciarsi sfruttare per fornire bambini ai committenti in gran parte australiani
Il Mediterranean Fertility Institute, clinica della maternità surrogata di Creta, è stata perquisita dalla polizia per sospetto traffico di esseri umani e frode e l'intera equipe medica è stata arrestata e condotta in carcere con l'accusa di traffico di bambini. Secondo la polizia greca un gruppo di trafficanti avrebbe cooptato 160 donne povere -ucraine, rumene, moldave, albanesi e georgiane- convincendole a fornire ovociti e a prestarsi come uteri in affitto per poche decine di euro al mese, alloggiandole in modo […]
Leggi ora
15 Agosto 2023
Danimarca: basta ormoni ai bambini! Lo dicono perfino i trans
Dopo Uk, Svezia, Finlandia, Norvegia e Olanda anche la Danimarca dice stop ai bloccanti della pubertà per ragazze-i non conformi al genere: quei farmaci sono sperimentali e non ci sono prove scientifiche che funzionino. Ma qui l’iniziativa del governo è sostenuta da importanti associazioni LGBT: è la prima volta che succede. E in Italia? Non si riesce nemmeno a sapere quanti sono i minori trattati
Anche la Danimarca fa marcia indietro sui bloccanti della pubertà a bambine/i confusi sul loro sesso: il sistema sanitario danese d’ora in poi offrirà terapie psicologiche e non più farmaci alle/agli adolescenti che non abbiano segnalato disagio nel loro sesso di nascita fin dall’infanzia. Lo ha annunciato la ministra della salute Sophie Løhde nel corso di un dibattito parlamentare che ha bocciato la proposta di vietare totalmente la transizione di genere ai minori presentata dal partito populista Nye Borgerlige (Nuova […]
Leggi ora
9 Agosto 2023
Spagna: detenuta incinta di compagno di cella trans
L’uomo -corpo maschile intatto e nessuna terapia ormonale- aveva chiesto e ottenuto di essere spostato nel carcere femminile di Alicante perché si “autopercepiva” donna (self-id). La gravidanza di una compagna di cella è il risultato. E la nuova Ley Trans, in vigore dal dicembre 2022, renderà più facili e frequenti questi trasferimenti
Nel Centro Penitenziario di Alicante Cumplimiento, noto come carcere di Fontcalent, un detenuto che si identifica come donna ha messo incinta una compagna di cella. Secondo il racconto confermato da diverse fonti penitenziarie, il detenuto stava scontando da diversi anni una pena nel modulo maschile del carcere, ma durante la sua permanenza ha iniziato a identificarsi come donna. Sui documenti continua a comparire come uomo e non si è mai sottoposto a trattamenti ormonali né tanto meno a interventi chirurgici. […]
Leggi ora
26 Luglio 2023
UK: marcia indietro dei laburisti sull'autodeterminazione di genere
Anche il Labour Party ha capito che la lotta per i diritti trans può costargli una larga fetta di elettorato femminile. E cambia strada sul self-id assicurando che difenderà il diritto a spazi riservati per le donne, primo fra i partiti progressisti a cambiare rotta. E la sinistra italiana? Ci arriverà per ultima, as usual. Ma ci arriverà
Mentre i progressisti italiani continuano a tenere duro sull'autodeterminazione di genere o self-id -punto programmatico di Elly Schlein alle primarie e sempre in cima ai pensieri del responsabile diritti del PD Alessandro Zan: saranno gli ultimi a cambiare idea ma la cambieranno- in vista delle prossime elezione politiche in UK i laburisti frenano con decisione: il tema è di grande rilevanza nella campagna elettorale in corso. Dall’opposizione il Labour ha sempre tenuto la linea del sostegno ai cosiddetti diritti LGBTQ […]
Leggi ora