Il Dipartimento della Salute britannico ha rotto la convenzione con Stonewall: non utilizzerà più la sua consulenza (profumatamente pagata: più di 300 mila sterline dei contribuenti versate finora alla grande organizzazione) per applicare il suo diversity scheme in favore del personale Lgbtq.
Il Dipartimento della Salute è l'ultima organizzazione di alto profilo a prendere le distanze dal gruppo di pressione, fortemente criticato per la sua influenza e la sua invadenza nelle politiche pubbliche.
Una portavoce del Dipartimento ha dichiarato: "L'anno scorso abbiamo condotto una valutazione completa di tutte le nostre adesioni alla diversità e all'inclusione e Stonewall è stata una di quelle che abbiamo deciso di non rinnovare.
Tra le indicazioni contenute nel diversity scheme, la libera scelta dei pronomi e il libero accesso agli spazi riservati a un solo sesso, in particolare a bagni e spogliatoi femminili. E' già capitato, secondo un'inchiesta del Telegraph, che sex-offender si introducessero in questi spazi dichiarando di autoidentificarsi come donne.
Il dipartimento ha anche espresso preoccupazioni sul rapporto qualità-prezzo.
Le voci critiche su Stonewall affermano che si stava pagando un gruppo di pressione con i soldi dei contribuenti proprio allo scopo di esercitare questa pressione: ci sono prove che Stonewall abbia consigliato ai suoi associati di riscrivere le politiche interne ed esterne perché corrispondessero alla propria agenda.
La chiusura della convenzione con Stonewall è una grande notizia per le donne britanniche, che lottano da tempo per la difesa dei propri spazi violati.
Marina Terragni
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