Penso che molte di noi si sentano abbastanza giù in questo momento. Covid, mutamenti politici stressanti, lockdown, dover indossare la mascherina ovunque andiamo (e quasi mai uscire di casa!) e potrei continuare. Ma se c'è uno sprazzo di luce nel bel mezzo di tutta questa miseria è il notevole successo del femminismo in tutto il mondo – in particolare, del femminismo radicale-. Non fraintendetemi: il femminismo ha ancora il suo bel da fare, sia nella lotta in corso per il diritto all'aborto in Argentina sia nella lotta contro la pornografia spycam in Corea del Sud. Ma in questi tempi tristi alcune vittorie per il movimento femminile globale potrebbero tirarti su.
IL FEMMINISMO RADICALE CONTINUA A CRESCERE IN COREA DEL SUD
Pochi posti nel mondo hanno visto una rinascita del femminismo radicale come in Corea del Sud. All'inizio di quest'anno, Jen Izaakson e Tae Kyung Kim hanno riferito delle intense proteste contro il "molka", una forma particolarmente invasiva di pornografia spycam. Sebbene la Corea del Sud abbia reso illegale questa forma di voyeurismo, l'applicazione della legge è stata praticamente inesistente. Nel 2016, quando una donna è stata uccisa da un incel in un bagno misto, le donne sudcoreane ne hanno avuto abbastanza. Dal 2018 oltre 360.000 donne hanno partecipato a massicce proteste contro il "molka", il femminicidio e altre forme di violenza maschile. Nel marzo di quest'anno, si è formato in Corea del Sud il primo partito delle donne. Con sorpresa per l'establishment sudcoreano, il partito ha ottenuto centinaia di migliaia di voti, dimostrando la notevole influenza del femminismo radicale in Corea del Sud. Altra vittoria per le femministe in Corea del Sud, l'aborto fino a 14 settimane è stato finalmente legalizzato (per qualsiasi motivo) nell'ottobre di quest'anno. Sebbene le donne sudcoreane continuino ad affrontare ostacoli nella loro lotta per la liberazione femminile, il futuro sembra roseo per le femministe che combattono nel paese con audacia e senza compromessi. "Siamo pronte a lavorare insieme ad altri partiti purché possiamo concordare sulle politiche per le donne" ha detto Kim Jayeon, un'importante femminista e fondatrice del Partito delle Donne. "Il Partito delle Donne non è né a destra né a sinistra”.
IL FEMMINISMO INVESTE L'AMERICA LATINA
All’inizio di questo mese Reuters ha riferito che il movimento delle donne sta investendo l'America Latina perché le femministe hanno spinto i governi latinoamericani ad allentare alcune delle leggi anti-aborto più severe del mondo. Nel 2018, le massicce manifestazioni per i diritti riproduttivi delle donne hanno scosso l'Argentina, e questo è stato l'anno in cui hanno ottenuto risultati: il presidente argentino Alberto Fernandez ha recentemente presentato un disegno di legge da tempo richiesto per legalizzare gli aborti volontari. In Cile, le attiviste femministe stanno anche spingendo per una riscrittura della costituzione che tuteli i diritti all'aborto in caso di stupro, non-vitalità fetale e rischio per la salute della madre. I legislatori del Chiapas, in Messico, stanno adeguando la legislazione per fermare i procedimenti giudiziari contro le donne che accedono all'aborto. Ma il diritto all'aborto non è l'unico problema in prima linea nell'attivismo femminista in America Latina. Il femminismo messicano, in particolare, è diventato sempre più radicale in risposta alla crescente epidemia di femminicidio. A febbraio le femministe messicane sono scese in piazza per denunciare la crisi e, frustrate dalla risposta inefficace del loro governo di sinistra, hanno preso il controllo di un edificio per i diritti umani a Città del Messico, trasformandolo in un rifugio per donne e bambini. Yesnia Zamudio, un'attivista femminista la cui figlia è stata uccisa in un femminicidio a Città del Messico, ha espresso eloquentemente la rabbia e la passione che guidano l'attivismo femminista messicano lì in un video diventato virale quest'anno: "Ho tutto il diritto di mettere tutto a ferro e fuoco. Non chiederò il permesso a nessuno, perché sto protestando per mia figlia. Chi vuole protestare, protesti. Chi vuole insorgere, insorga. Chi non lo farà, non è nostro alleato”.
LE DONNE INSORGONO IN POLONIA
Nell'ottobre di quest'anno, il Tribunale costituzionale polacco ha stabilito che gli aborti in caso di anomalie fetali non sarebbero stati più consentiti. Il governo cattolico e conservatore non avrebbe potuto prevedere cosa sarebbe accaduto dopo: le donne polacche sono scese in piazza in una delle più grandi proteste del paese dalla caduta del comunismo. Chiamate "Strajk kobiet", o "Sciopero delle donne", queste proteste hanno spinto il governo polacco a ritardare a tempo indeterminato la pubblicazione della sentenza della Corte. Ora, riferisce il "New Yorker", le femministe chiedono qualcosa di più di una semplice marcia indietro sulle restrizioni dell'aborto: vogliono che l'accesso all'aborto volontario nel primo trimestre sia completamente legalizzato. Le proteste hanno fronteggiato il dissenso interno. Gli sforzi sono stati ostacolati da un feroce contraccolpo contro le femministe in disaccordo con alcuni temi sostenuti dalla sinistra, in particolare il transattivismo. Questo mese Kaya Szulczewska, un'influencer e attivista femminista, è stata oggetto di intense critiche per aver difeso l'uso del termine "donna" nelle discussioni sull'aborto. Ma il femminismo radicale sta facendo progressi. All'inizio di dicembre le femministe e attiviste polacche che si occupano del transattivismo e del suo impatto sulle donne e sugli omosessuali hanno formato l'Alleanza polacca LGB per respingere la misoginia e l'omofobia di sinistra all'interno del movimento. La dimensione delle proteste ha suscitato meraviglia e ammirazione internazionale. È difficile non essere d'accordo con la valutazione del "New Yorker": queste proteste iniziano a sembrare una rivoluzione.
LE DONNE AMERICANE COMBATTONO LA MISOGINIA DELLA SINISTRA E RIPORTANO GRANDI VITTORIE
Il 2020 è stato un anno di notevoli successi per le femministe radicali negli Stati Uniti e in Canada. A febbraio Laila Mickelwait, a capo del gruppo anti-tratta Exodus Cry, ha creato una petizione di Change.org chiedendo la chiusura di Pornhub, responsabile dello sfruttamento di donne e bambini. Pornhub ha consapevolmente ospitato pornografia infantile e video che ritraggono violenti stupri di donne, e gli investigatori hanno trovato dozzine di video di stupro di bambini appena avuto accesso al sito. Pochi mesi dopo l'avvio della petizione, oltre due milioni di persone avevano firmato. Ai primi di dicembre Nicholas Kristof del "New York Times" ha pubblicato un articolo sugl stupri e sullo sfruttamento di donne e ragazze. E' stato un punto di svolta per Pornhub: grazie all'aumento della pressione, il sito ha accettato di rimuovere i video caricati dagli utenti. Novità ancora più sorprendente: Mastercard e Visa hanno risposto bloccando delle loro carte sul sito di Pornhub. La lotta contro Pornhub non è stato l'unico grande successo per le femministe americane quest'anno. Nei mesi di gennaio e febbraio, il Women's Liberation Front (WoLF) ha ospitato due conferenze in sfida alla misoginia del moderno movimento LGBT. Le loro audaci critiche alla misoginia e all'incoerenza dell'ideologia transgender hanno provocato una tempesta su Internet, che ha portato alla richiesta della Seattle Public Library di violare il Primo Emendamento e annullare uno degli incontri. Le donne di WoLF non si sono lasciate intimidire e hanno continuato a tenere la questione in prima linea nella politica americana, hanno commissionato sondaggi di opinione pubblica che dimostrano il sostegno della maggioranza della popolazione agli spazi riservati alle donne e stanno lavorando con i legislatori per difendere i diritti delle donne. Alla fine dell'anno gli sforzi di WoLF sono stati ricompensati, quando il legislatore democratico Tulsi Gabbard ha introdotto un disegno di legge per mantenere sport riservati esclusivamente alle donne nelle scuole pubbliche e nelle università. Le donne di WoLF avranno molto lavoro da fare nei prossimi anni con l'elezione di un presidente democratico che ha promesso di firmare la legge sull'uguaglianza che farebbe dell' "identità di genere" una categoria protetta dalla legge, garantendo così che lo sport e gli spazi solo per donne non possano essere mantenuti. Ma queste donne si sono dimostrate formidabili guerriere femministe e abbiamo piena fiducia nel loro continuo successo.
IL FEMMINISMO GENDER CRITICAL VINCE ALLA GRANDE NEL REGNO UNITO
Nel Regno Unito il femminismo radicale e gender critical ha dominato le notizie di quest'anno. A gennaio Women's Place UK ha ospitato la conferenza Women's liberation 2020 alla quale hanno partecipato migliaia uomini e donne interessati al pensiero femminista radicale e gender critical. E nel giugno di quest'anno JK Rowling ha pubblicato una lettera che illustra le sue preoccupazioni per transattivismo. La commovente lettera, elegantemente scritta, ha scatenato un'immediata tempesta di minacce di morte e stupro contro Rowling insieme a un fiume di critiche che rimproverano Rowling per aver osato esprimere le sue preoccupazioni sull'impatto dell'attivismo trans su donne e ragazze. Ciononostante Rowling si è schierata contro la marea di abusi e con il suo esempio ha ispirato moltissime donne a manifestare la loro opposizione all'ideologia gender. Molte di queste preoccupazioni hanno trovato conferma il mese scorso, quando il caso della detransitioner Keira Bell contro il SSN britannico ha indotto i tribunali britannici ad affermare che i minori sono quasi sempre incapaci di esprimere il loro consenso ai bloccanti della pubertà: una vittoria significativa per le femministe radicali che si spera si diffonderà all'interno dell'establishment medico a livello globale. Anche dopo un anno difficile, è importante ricordare che stiamo andando avanti e che la passione, il coraggio e l'attivismo delle donne influenzano realmente il cambiamento.
di K.S. Jolly, Feminist Current, l'articolo originale qui (traduzione di Elisa Vilardo)