Ieri a Roma qualche centinaio di persone ha dato vita alla manifestazione "Protect Trans Youth" a sostegno delle carriere alias nelle scuole. La carriera alias (cioè il riconoscimento da parte della scuola del nome di elezione della/o studente in transizione) può essere accettabile se la/lo studente ha iniziato a tutti gli effetti un percorso di transizione in seguito a diagnosi e perizie, percorso che si concluderà con una sentenza del tribunale. -i cai sono davvero infinitesimi-. Non è accettabile invece se e quando la/lo studente richiede di accedervi sulla base del genere percepito -percezione che nella stragrande maggioranza dei casi è transitoria- e nessun percorso è stato avviato in base alla legge 164/82 e successive sentenze. La martellante trans-propaganda nelle scuole, di cui Feminist Post vi ha dato più volte conto, potrebbe indurre una ragazza o un ragazzo ad auto-leggere il proprio disagio psichico (disagio in vertiginoso aumento tra gli adolescenti, ne abbiamo parlato qui) come disforia di genere ed "essere nata/o nel corpo sbagliato", lettura ben più glam e approvata dai pari dei disturbi dello spettro autistico, dei disturbi depressivi e via dicendo. In alcune nazioni il trans-indottrinamento di bambini e adolescenti ha superato il livello di guardia: perfino la più grande associazione per la salute trans, WPATH, ha ammesso il "contagio social". In UK il primo ministro Rishi Sunak ha ordinato una revisione indipendente sull'educazione sessuale nelle scuole. Mentre in Olanda la propaganda della trans-industry spinge furiosamente, come leggerete a seguire.
È giusto far credere ai bambini che le persone possano “cambiare sesso” e che gli ormoni e le operazioni chirurgiche per conformarsi a una “identità di genere” portino una “intensa felicità”?
Sta facendo discutere un episodio di Simply Naked, programma della televisione pubblica olandese, in cui alcuni adulti transgender mostrano i loro corpi nudi a dei bambini di 10-12 anni, parlando loro delle modifiche che hanno fatto per “allineare” il loro sesso all’identità di genere (qui alcuni frame del video, che potete vedere integralmente qui).
Dopo aver spiegato che non esistono solo maschi e femmine, ma c’è un intero “spettro” di identità di genere, il conduttore chiede a Anne Chris, una donna che ha fatto una doppia mastectomia elettiva: “Come ti senti dopo l’operazione chirurgica?”
“Conoscete la parola ‘euforia’?” risponde Anne Chris rivolgendosi direttamente ai bambini. “Significa felice. Estremamente felice. Mi sono svegliata e il mio seno era sparito, avevo l’aspetto che avevo sempre desiderato. Finalmente [il mio corpo] corrispondeva al modo in cui mi sentivo dentro. E mi sono sentita estatica”.
“Cioè, come volare?” chiede una bambina.
“Sì!” risponde Anne Chris con un gran sorriso. “Senti semplicemente un’intensa felicità" interviene il conduttore.
“La voglio anch’io” conclude la bambina.
Nel frattempo in UK il think tank Policy Exchange ha redatto un rapporto sull'insegnamento del genere nelle scuole e sulle sue implicazioni per la sicurezza dei bambini. Utilizzando le richieste di libertà di informazione (FOI – Freedom Of Information), ha raccolto una serie di statistiche, pubblicate in un rapporto intitolato Asleep at the Wheel cioè “Addormentati al volante”, un’espressione che indica il mancato adempiere ai propri doveri o alle proprie responsabilità (qui il testo integrale).
Il rapporto ha mostrato come ai bambini inglesi vengano insegnate falsità non scientifiche in nome dell’inclusione. Dal rapporto emerge che:
Inoltre, il rapporto conferma che oltre la metà delle scuole inglesi ha delegato l'insegnamento dell'educazione sessuale (il cosiddetto curriculum RHSE - Relationships, Health and Sex Education) a organizzazione esterne, che spesso seguono un programma politico.
E Rishi Sunak corre ai ripari: il primo ministro ha ordinato una revisione indipendente sull'educazione sessuale nelle scuole -che il ddl Zan avrebbe voluto anche in Italia- in risposta alle preoccupazioni dei genitori per le lezioni non adatte all'età, riporta il Telegraph.
Nelle prossime settimane verrà nominata una commissione indipendente che dovrà consigliare come mettere in atto "chiare salvaguardie per impedire che agli alunni vengano insegnati concetti contestati e potenzialmente dannosi". Si pensa di introdurre restrizioni in base all'età, come per i film, su ciò che può essere insegnato ai bambini per garantire che questi ultimi siano "protetti da contenuti inappropriati". L’inchiesta sarà completata entro la fine dell'anno.
Articolo integrale qui
Traduzione, adattamento e testi di Maria Celeste e Marina Terragni