Secondo il New York Times JK Rowling deve sparire.
Una violenta campagna abbonamenti su cartelloni elettronici invita i lettori a "immaginare Harry Potter senza la sua creatrice": cancel culture alla sua massima potenza, il non plus ultra della wokeness.
Non potendo fare fuori la creatura che ha preso vita propria (i libri della la saga di Harry Potter sono tra i più venduti al mondo) si "uccide" la creatrice. Le parole sono pietre, e dal simbolico alla realtà il passo è più breve di quanto si immagini.
Del resto se le madri devono sparire, anche JK Rowling può diventare un semplice contenitore di passaggio.
La lobby T dentro il NYT deve essere davvero potente per essere riuscita a imporre una campagna del genere: forse non è inutile ricordare il fatto che JK Rowling è perseguitata da anni -comprese minacce di morte e appostamenti di commando transattivisti sotto casa- per il semplice fatto di avere sostenuto che il sesso biologico è reale e che le donne vanno chiamate donne, non mestruatori. Tutto questo, secondo i suoi nemici, è transfobia.
La speranza è che per il NYT questa campagna sia un boomerang, e un gran numero di persone disdica l'abbonamento. Le reazione critiche sono state molte.
"Ho cancellato il mio abbonamento @nytimes perché ha provato a cancellare @jk_rowling", ha twittato qualcuno. Altro tweet: "Stiamo cercando di immaginare il NY Times senza il suo reparto marketing, senza i suoi editori, senza i suoi proprietari, senza i suoi editorialisti di Op-Ed e senza la sua fedele base di abbonati".
Si sta "cercando di cancellare una donna creativa. Andate uomini. Vai oppressione. Vai originalità'.
"Si immagina che @jk_rowling svanisca magicamente in uno sbuffo di polvere di folletto, o si sta pensando a una scomparsa più simile a quella di Jimmy Hoffa?" (Hoffa è il sindacalista americano misteriosamente scomparso nel 1975, ndr).
"Nemmeno l'offerta di un abbonamento annuale a $ 0,25 a settimana è riuscita a convincermi a stare con un giornale che è così sprezzante nei confronti delle donne da celebrare la cancellazione di un'autrice nelle sue pubblicità".
JK Rowling è l'autrice più ricca al mondo, ha abbastanza soldi per pagare un team legale che persegua questa orribile iniziativa del NYT. Ci auguriamo che lo faccia, per se stessa e per noi tutte.
Marina Terragni
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