Le carceri femminili Californiane prevedono gravidanze di donne costrette ad essere alloggiate con gli uomini.

Nuove risorse per la gravidanza e preservativi gratuiti sono apparsi nel carcere femminile della California centrale (Central California Women's Facility, CCWF) in preparazione all'ondata di trasferimenti di uomini secondo la nuova legge sull'"identità di genere".
Condividi questo articolo

Le donne incarcerate nella più grande prigione femminile della California descrivono la situazione come "il peggiore degli incubi" dopo l'introduzione di nuove risorse per la gravidanza negli ambulatori medici del CCWF. Le nuove risorse sono una tacita ammissione, da parte dei funzionari del carcere, che le donne dovrebbero aspettarsi di essere violentate quando sono alloggiate in prigione con gli uomini, laddove ogni rapporto sessuale che coinvolga detenute è considerato non consensuale per default all'interno del sistema.

Nuovi manifesti apparsi recentemente nell’infermeria delineano le opzioni disponibili per le "persone incinte" in prigione, comprese le cure prenatali, l'aborto e l'adozione. Il poster dichiara anche che le donne hanno il diritto di "consulenza contraccettiva e la scelta dei metodi di controllo delle nascite da parte di un fornitore di assistenza sanitaria autorizzato entro 60-180 giorni prima della data di rilascio prevista". Tuttavia, gli unici metodi disponibili per le donne incarcerate per prevenire la gravidanza sono i preservativi, che sono comparsi poco dopo il trasferimento dei primi uomini, e la pillola del giorno dopo. (Testo completo del manifesto, fornito da una fonte all'interno del carcere).

Prima del passaggio della legge SB 132 (che permette ai detenuti maschi il trasferimento nelle carceri femminili sulla base di una “autoderminazione di genere”, NdT), le gravidanze tra le donne incarcerate erano rarissime nelle prigioni femminili della California. Le donne che entrano nel sistema giudiziario già incinte sono tipicamente detenute nel carcere della contea o in strutture mediche separate finché non partoriscono.

Le prigioni femminili in tutta la California sembrano fare questi ultimi preparativi per una massiccia ondata di trasferimenti di detenuti uomini, dal momento che dall'entrata in vigore della SB 132 nel gennaio di quest'anno sono state avviate quasi 300 richieste. Finora solo una ventina di trasferimenti sono stati elaborati (ed esattamente NESSUNA richiesta di trasferimento è stata negata), lasciando centinaia di uomini – tra cui molti condannati per reati sessuali – in  attesa di entrare nella struttura carceraria per donne.

Altre linee di condotta sono state messe in atto in segreto dalle prigioni femminili che si preparano all'afflusso di uomini violenti. Fonti fidate all'interno del California Institute of Women (CIW) ci dicono che uno dei motivi del ritardo nel trasferimento degli uomini che lo hanno richiesto è che la prigione sta facendo loro seguire un corso su come “affrontare le loro paure di vivere con le donne”. In aprile, il Dipartimento di Correzione e Riabilitazione della California (California Department of Corrections and Rehabilitation, l'agenzia del governo della California responsabile del funzionamento delle prigioni statali e del sistema di libertà vigilata, NdT) ha disposto un nuovo corso obbligatorio di 16 ore come prerequisito per tutti i detenuti che desiderano essere trasferiti. (Hanno anche aggiunto due lezioni che gli uomini devono seguire dopo essere stati trasferiti, ma pare che non ci siano conseguenze per il mancato completamento di questi corsi).

Le strutture stanno anche aumentando le misure di sicurezza in preparazione di centinaia di nuovi uomini pericolosi e violenti che vivono accanto alla vulnerabile popolazione femminile detenuta. Le prigioni femminili sono tradizionalmente di minore sicurezza e fanno più “concessioni” alle detenute, poiché le donne incarcerate sono meno violente degli uomini e rappresentano un rischio minore per le altre detenute e per gli agenti correzionali. Il cortile della prigione del CCWF, per esempio, ha ospitato per oltre tre decenni degli alberi che fornivano ombra dal sole del deserto e una casa per gli uccelli locali. Una volta che gli uomini hanno iniziato ad arrivare, gli alberi sono stati tagliati, poiché erano visti come un rischio per la sicurezza. (Il CCWF nega che ciò sia accaduto, nonostante le testimonianze di prima mano delle donne incarcerate). Il livello di sicurezza dei singoli detenuti maschi è completamente ignorato una volta che entrano nella struttura femminile, dal momento che i funzionari del carcere non prendono misure preventive contro di loro, ma scelgono invece di rimuovere le “concessioni” che in precedenza venivano fatte a tutte le detenute.

Crediamo che tutte queste linee di condotta siano state messe in atto in preparazione all’elaborazione delle oltre 200 richieste di trasferimento rimanenti. Può darsi che i funzionari della prigione stiano facendo del loro meglio per proteggere le donne, nonostante abbiano le mani legate dalla legge; ma come al solito il prezzo di queste nuove misure lo pagano in gran parte le donne.

Gli uomini che desiderano trasferirsi hanno solo bisogno di seguire un ridicolo corso intitolato "Persona giusta, prigione giusta"- che copre argomenti difficili come: "Potrebbero farti delle domande, come le affronterai?", "Le paure dei trans di essere alloggiati con i cis", e "Cosa ci guadagni?". Apparentemente, il Dipartimento di Correzione e Riabilitazione crede che questo sia un modo adeguato di vagliare gli uomini che richiedono il trasferimento, per assicurarsi siano idonei ad essere alloggiati con le donne.

Le donne, nel frattempo, vengono preparate con preservativi gratuiti e una guida su come ottenere un aborto in prigione.

Parlando con Amie Ichikawa, fondatrice di Woman II Woman e attivista per i diritti delle donne incarcerate, una donna attualmente alloggiata nel CCWF ha detto che era come se la prigione avesse "dato l'ok perché ci violentassero, perché ha un piano per occuparsi delle conseguenze".

In una recente riunione degli agenti di custodia del CCWF, una donna ha letto una dichiarazione in cui implorava aiuto e accusava gli agenti di aver ignorato le loro preoccupazioni sull'essere alloggiate con uno stupratore seriale:

"Come possiamo sentirci al sicuro nella nostra comunità? Quando chiediamo aiuto non otteniamo nulla... C'è stata un'aggressione a una donna e veniamo ancora zittite. Ci è stata tolta la speranza ancora una volta. A qualcuno importa che siamo costrette a vivere con uomini di 1 metro e 90, che pesano più di 100 kili e che hanno il pene, che sono qui per violentare brutalmente le donne? Siamo state avvertite dai funzionari di questa prigione che ne arriveranno altri con condanne peggiori. Dov'è la preoccupazione per la nostra incolumità? Siamo noi quelle rinchiuse, se ve lo diciamo noi che abbiamo paura!".

Il Dipartimento di Correzione e Riabilitazione ha affermato di aver considerato il rischio di gravidanza durante la stesura della legge SB 132, che ha permesso ai detenuti di essere alloggiati secondo la loro auto-proclamata "identità di genere", indipendentemente dal loro sesso e dalla loro anatomia. Quando gli uomini hanno iniziato ad arrivare, tuttavia, le strutture sembravano impreparate a gestire la realtà di una prigione “mista”. Anche se gli atti sessuali (compresi quelli cosiddetti "consensuali") sono proibiti e comportano azioni disciplinari se scoperti, il CCWF ha iniziato a fornire preservativi alle detenute. Ci sono però regole severe riguardo al loro uso, tra cui il fatto che i detenuti non possono avere in possesso più di tre preservativi alla volta, e i preservativi non confezionati sono considerati contrabbando.

La prigione non è stata in grado di prevenire o fermare l'attività sessuale tra i detenuti maschi alloggiati con le donne incarcerate. Fonti ci dicono che ci sono stati casi di aggressione sessuale, così come attività sessuale illecita tra i detenuti maschi e donne, mettendo le donne a rischio di gravidanza e malattie, tra cui l'HIV, così come un aumento del rischio di azioni disciplinari che possono influenzare le possibilità di richiedere la libertà vigilata. Naturalmente, evitare le conseguenze negative dei rapporti sessuali tra maschi e femmine è uno dei motivi per cui le prigioni sono innanzitutto divise per sesso.

Con l'arrivo di più uomini nelle strutture femminili, la crisi non potrà che peggiorare. In soli sei mesi dalla promulgazione della legge SB 132, il numero di persone incarcerate che si “auto-identificano” come trans o non-binario (diventando così idonei a richiedere un trasferimento di struttura) è aumentato da 1.088 a 1.237. I quasi 300 trasferimenti in sospeso sono solo l'inizio dell'invasione delle prigioni femminili da parte di detenuti maschi violenti, compresi assassini e stupratori condannati.

"Potreste anche dichiarare che la prigione è mista, e spedirci a Pelican Bay*!" ha detto una donna attualmente incarcerata nel CCWF. *(Pelican Bay State Prison è l'unica prigione di massima sicurezza nello stato della California, NdT)

WoLF (Women’s Liberation Front) lavora a stretto contatto con le donne incarcerate colpite da queste politiche, e ha organizzato una campagna e una petizione per chiedere l’abolizione della legge SB 132.

Articolo originale qui
Traduzione di Maria Celeste


Buona parte delle notizie pubblicate da Feminist Post non le leggerai altrove. Per questo è importante sostenerci, anche con un piccolo contributo: Feminist Post è prodotto unicamente grazie a lavoro volontario di molte e non gode di alcun finanziamento.
Se pensi che il nostro lavoro possa essere utile per la tua vita, saremo grate anche del più piccolo contributo.

Puoi darci il tuo contributo cliccando qui: Patreon - Feminist Post
Potrebbe interessarti anche
30 Maggio 2023
Spagna: anche il sesso woke tra le ragioni della fine di Podemos
Ley Trans. Legge “solo sì è sì” che ha ridotto le pene ai criminali sessuali. E ora anche un Manifesto per l’educazione sessuale per tutt* che mette a rischio la sicurezza di bambine e bambini. Lo spirito è sempre lo stesso: una sessualità queer promossa dalla ministra uscente Irene Montero. Che però a quanto pare elettrici ed elettori non gradiscono. Un’analisi della docente Juana Gallego, femminista colpita dalla cancel culture
Alle elezioni amministrative di ieri in Spagna la sinistra ha rovinosamente perso -come in Italia, del resto. In particolare si è registrata la bruciante sconfitta di Podemos che in molte regioni arriva quasi a estinguersi. Nelle analisi sul voto spagnolo forse non si dà sufficiente rilievo a due leggi-manifesto di Podemos, e in particolare della ministra transfemminista Irene Montero: la legge “Solo sì è sì”, che ha ridotto le pene per i crimini sessuali, e la Ley Trans, che ha […]
Leggi ora
22 Maggio 2023
Transgender: la vittoria del Puer Aeternus
Evoluzione dell’unisex che lottava contro gli stereotipi di genere, il fenomeno “gender” tra le/gli adolescenti esprime il tentativo di sottrarsi al debito-onere biologico e il bisogno di sentirsi disimpegnati rispetto alla natura matrigna. Ma il transgender non è affatto artefice di sé stesso: semmai è succube di uno “spirito” totipotente che schiavizza mente e psiche. E il movimento gay che sostiene la simulazione puerile non vede che è proprio l’identità omosessuale a far la fine peggiore
L’ideologia transgender va oltre la rivendicazione transessuale della costruzione del sesso mediante sottrazione o addizione di qualcosa a partire da una matrice, perché contesta l’esistenza stessa del maschio e della femmina, e soprattutto della seconda, rendendo il genere femminile un prodotto di norme educative, bricolage o artigianato fai da te, negozio di estetica, laboratorio chimico, tavolo chirurgico. Entrambe si appellano alla “verità” della creazione onnipotente dei sessi, destituiti di effettiva realtà. Le giovani donne in particolare sono purtroppo terreno fertile […]
Leggi ora
15 Maggio 2023
Jama: quando gli uomini partoriscono
In un incredibile studio di recente pubblicazione la rivista dell’American Medical Association, tra le più importanti del settore, prova a dare fondamento scientifico all’idea che il parto non sia un’esperienza solo femminile. Perché se fosse esclusiva sarebbe anche escludente. Un’operazione sul linguaggio in colluttazione con la realtà
Come si sa ci sono parole che non si possono più utilizzare soprattutto nei documenti e negli studi scientifici internazionali. In cima all'elenco delle parole tabuizzate tutti i termini che hanno a che vedere con la differenza femminile intesa come possibilità esclusiva di mettere al mondo esseri umani, e dunque: "donna" -se biologicamente intesa e non aperta a definire persone non nate donne-, "madre" e "materno", "seno", con riferimento all'allattamento e così via. L'operazione sul linguaggio ha l'obiettivo di qualificare […]
Leggi ora
13 Maggio 2023
Nelle norme contro la violenza sulle donne si parli di sesso e non di "identità di genere": lettera aperta al Parlamento Europeo
La violenza contro le donne non si potrà contrastare se i testi di leggi e trattati non faranno chiaramente riferimento al sesso e non al “genere”. Ci uniamo a gruppi femministi e gender critical in un appello ai parlamentari europei che si esprimeranno sulla proposta antiviolenza della Commissione: scrivete chiaramente nel testo che le donne e le ragazze sono le persone di sesso femminile e non lasciate alcuno spiraglio alla gender ideology
Anche noi abbiamo sottoscritto la lettera alla Commissione europea sulla lotta alla violenza contro le donne e agli abusi domestici redatta da WORIADS, coalizione di cittadine-i gender critical che ha l’obbiettivo di informare e sensibilizzare le istituzioni europee sui pericoli dell’identità di genere. La lettera chiede che le norme europee sulla violenza contro le donne riconoscano chiaramente la categoria del sesso biologico. Riportiamo a seguire il testo completo che sarà inviato ai membri del Parlamento Europeo che si esprimeranno sulla […]
Leggi ora
8 Maggio 2023
ANCHE LA GERMANIA AVRA' LA SUA LEY TRANS
Il Bundestag si prepara a votare una proposta sul modello dell’orribile legge spagnola che consente la libera scelta del genere anche ai minori con una semplice autodichiarazione all’anagrafe (oltre alla possibilità di cambiare più volte idea). Anche qui in prima linea una donna di sinistra omologa di Irene Montero: la ministra Verde per gli Affari Femminili Lisa Paus. Ma servirà il parere della Corte Costituzionale Federale che esprime molti dubbi sulla cancellazione della categoria “sesso”
Che cos'è una donna? La risposta che il ministro della Giustizia Buschmann (FDP, Partito Liberale Democratico) e la ministra per gli Affari Femminili Lisa Paus (Verdi, nella foto) danno a questa domanda è: una donna è chi dichiara di essere una donna. Questo è il fulcro del "progetto di legge sull'autodeterminazione in materia di registrazione di genere" che entrambi i ministeri hanno ora presentato. Con una semplice dichiarazione all'anagrafe, in futuro tutti potranno cambiare il proprio sesso: da maschio a […]
Leggi ora
1 Maggio 2023
UK: "I nostri figli indottrinati a scuola". Genitori di bambini "trans" fanno causa al governo
“Avete rovinato i nostri figli”: famiglie di minori che si dichiarano “dell’altro sesso” chiamano in giudizio il Dipartimento dell’Istruzione britannico per avere consentito il trans-indottrinamento nelle scuole a opera di Stonewall e di altre potenti organizzazioni Lgbtq -la stessa propaganda che da noi si sarebbe voluta introdurre con il ddl Zan-. E per non essere state informate per tempo sui disagi dei ragazzi. L’iniziativa potrebbe travolgere come una valanga il governo inglese che corre ai ripari ordinando un’inchiesta indipendente ed elaborando nuove linee guida
Un gruppo di genitori di cosiddetti “bambini trans” farà causa al Ministero dell'Istruzione inglese (Department of Education) per aver instradato i loro figli verso la devastante transizione medica. In particolare, i genitori accusano il ministero di non aver fornito indicazioni agli insegnanti e di non aver fatto nulla per impedire che un'ideologia di genere "dannosa", spinta dai gruppi di pressione LGBT, prendesse piede in migliaia di scuole. Della transpropaganda nelle scuole abbiamo parlato molte volte: per approfondire vedere qui, e […]
Leggi ora