Femminismo Radicale per il 21° secolo: un'antologia

Curato da Elizabeth Miller il saggio “Spinning and Weaving: Radical Feminism for the 21th century” raccoglie contributi di donne di tutto il mondo. E delinea mezzi e obiettivi per la definitiva liberazione dall'oppressione patriarcale
Condividi questo articolo

“Filare” e “tessere”: il tempo della crisi Covid, rallentando i tempi del quotidiano ci ha offerto questa opportunità preziosa, aprendo spazi inusitati di riflessione e sguardi attenti al presente-futuro.

“Spinning and Weaving: Radical Feminism for the 21th century”, curata da Elizabeth Miller, raccoglie contributi di donne di tutto il mondo che delineano il Femminismo Radicale del 21° secolo.

Di che cosa parla il testo? Quali risultati emergono? Cosa si dicono le donne nel mondo?
Lo chiediamo a Elizabeth Miller che ci racconta genesi dell'antologia, tematiche e obiettivi

Come nasce l’idea del libro?
Il testo è un mosaico di contributi provenienti da donne di tutto il mondo. I libri sono importanti, appunto
perché sono una collezione di idee che possono essere lette da altre persone e che quindi possono
utilizzare quelle idee per ispirarsi e cambiare la propria vita. Le donne hanno bisogno di liberarsi del
patriarcato, e abbiamo bisogno delle voci di altre donne per aiutarci a riconoscere il modo in cui il
patriarcato condiziona le nostre vite.
I gruppi di autocoscienza delle donne sono un modo magnifico
per farlo. Così come possono svolgere un ruolo positivo gli scambi attraverso i social media, anche se in
questo modo, purtroppo, non è possibile raccogliere e organizzare idee importanti in un unico luogo. Io
stessa ho intavolato confronti online con molte donne sul Femminismo Radicale e ho potuto ascoltare
molte idee brillanti al riguardo. Volevo quindi raccogliere queste idee e renderle disponibili in un unico
luogo, in modo che altre donne abbiano l’opportunità di leggerle, rileggerle e trarne ispirazione.
Da molti anni mancava una significativa raccolta collettanea di scritti di femministe radicali. Così ho
deciso di farne una io. Ho contattato oltre 100 femministe radicali in tutto il mondo e 37 di loro hanno
scritto altrettanti capitoli del libro. Questo libro è il mio regalo alle sorelle femministe radicali e a tutte le
donne e alle bambine del mondo.
È un progetto per le donne e le bambine, affinché prendano coscienza
della necessità di liberarsi e di farlo loro stesse.

Quali sono gli argomenti trattati nel testo?
Il libro comprende otto sezioni, organizzate intorno a otto temi: “I fondamenti del Femminismo Radicale del
21° secolo”, “Il Femminismo Intersezionale”, “La pornografia e la prostituzione come forme di oppressione
delle donne”, “Il Femminismo Radicale Lesbico”, “La sessualità delle donne come tema del Femminismo
Radicale”, “L’oppressione e lo sfruttamento delle donne online”, “Le politiche Transgender e il Movimento
dei Diritti Sessuali degli Uomini”, “Narrativa, Poesia, Memorie e Analisi Letteraria Femminista Radicale”. 44 capitoli, scritti da 37 femministe radicali di diverse nazionalità, età, etnia, estrazione, orientamento sessuale ed esperienze di vita.

Quali sono i punti principali emersi dai vari contributi?
Le donne in tutto il mondo devono affrontare il patriarcato, che spesso si manifesta nello stesso modo. Il
patriarcato è organizzato sul controllo, lo sfruttamento, il silenziamento e la soppressione della libertà delle donne
operata da parte dei maschi. In tutti i Paesi gli uomini controllano le donne minacciando di usare la forza
fisica contro di loro
(violenza domestica, assalti sessuali, molestie e omicidio) e controllando l’economia e i
sistemi legali e politici,
ostacolando la possibilità per le donne di governarsi politicamente, di emanare
norme che proteggano e accrescano l’empowerment femminile e di avere risorse economiche e un tenore
di vita che non sia di mera sussistenza o di schiavitù. In quasi tutti i Paesi gli uomini controllano le capacità riproduttive delle donne (il nostro accesso ai sistemi di aborto e di controllo delle nascite). In quasi tutti i
Paesi con l’uso della forza gli uomini dispongono dei corpi delle donne per sfruttarli. Donne e bambine
(che non sono ancora diventate donne) sono costrette alla prostituzione e alla pornografia. Gli uomini
acquistano le bambine come “spose”, le donne sono rapite e ingravidate con la violenza, le donne sono
costrette, attraverso la violenza o la disperazione economica, a diventare “madri surrogate”. Alle donne
e alle bambine, in molte parti del mondo, viene negato l’accesso all’istruzione, di lasciare la propria casa e
di vivere in modo indipendente, di avere le risorse per poterlo fare.
Tutte le donne, a diverse latitudini, vengono indottrinate a una eterosessualità compulsiva: a sposarsi ed
essere sessualmente accessibili agli uomini. Questo aspetto viene presentato come “naturale” e inevitabile.
Alle donne e alle bambine non viene data l’opportunità di decidere per proprio conto se vogliono avere una
partner del proprio stesso sesso o anche di non avere rapporti sessuali con nessuna/o. Ci viene inculcato
fin da bambine il fatto che il ruolo delle donne è quello di essere una proprietà degli uomini, di
badare alla loro casa, di mettere al mondo figli per loro. In ogni Paese, le donne hanno bisogno di rendersi conto del modo in cui vengono oppresse, di imparare a contattare altre donne per stringere alleanze, proteggere(si), sollevarsi e per raggiungere una comune liberazione.

Che tipo di Femminismo Radicale emerge da questi scritti?
Quello che emerge è dato dalla voce di queste donne e di queste ragazze. La voce che impara a dire “No”. Il Femminismo Radicale analizza la realtà, insiste nel vedere il mondo nel modo in cui esso è realmente e non nel modo in cui gli uomini ci dicono che sia. Queste voci dicono che il Femminismo Radicale sa che i sessi sono due -femmine e maschi - e che il sesso maschile opprime il sesso femminile attraverso il controllo e il possesso. Il Femminismo Radicale sa che gli uomini non sono donne, che non potranno mai diventare donne e che gli esseri umani non possono mai cambiare sesso. Il Femminismo Radicale riconosce che la prima cosa che devono fare le donne è vedere se stesse come esseri umani completi, che hanno il diritto di esistere separatamente dagli uomini e
senza chiedere il loro permesso. La seconda cosa che le donne devono imparare a fare è riconoscere il
proprio diritto di dire “No” agli uomini e rafforzare quel “No”. Possiamo dire di “No” che si tratti delle
richieste degli uomini quando si hanno con loro relazioni eterosessuali, no alla prostituzione, alla pornografia, no alla rinuncia alla carriera per dare alla luce e far crescere i figli, a vivere per prenderci cura degli uomini, per consolarli, no a tacere della nostra natura biologica e delle nostre esperienze di vita, al dover desiderare quello che loro vogliono che noi desideriamo, facendo finta di niente o facendoci da parte di fronte alle loro pretese di accedere ai nostri sport, ai nostri spogliatoi, alle prigioni, ai gruppi di donne. Il Femminismo Radicale incoraggia le donne a mettere sé stesse al centro della propria vita e di chiedersi cosa vogliano effettivamente per loro stesse.

Come si sta organizza il Femminismo Radicale in questi anni?
Come movimento politico internazionale di liberazione delle donne e delle bambine dal patriarcato. La parola “Radicale” significa “radici”, per indica il nucleo fondativo di qualcosa. Femminismo Radicale è Femminismo delle Radici, va oltre l’apparenza delle cose. La radice dell’oppressione delle donne è il loro sesso. I maschi opprimono le donne a causa del loro sesso biologico, pretendendo la disponibilità, lo sfruttamento e la distruzione dei nostri corpi. Ci utilizzano come strumenti sessuali e riproduttivi. Tutti gli altri mezzi che i maschi adoperano per opprimerci
(economici, politici, sociali) si radicano nell’oppressione primigenia basata sul sesso biologico e sulle capacità riproduttive. Il Femminismo Radicale è il vero Femminismo – l’unico Femminismo in grado di liberare le donne e le bambine perché possano vivere liberamente e in maniera autodeterminata la propria vita.
Il Femminismo Radicale si pone in contrasto con il “Femminismo Liberale”, detto anche “Femminismo Egualitario”, che non intende cambiare o smantellare il sistema ma soltanto consentire a un numero maggiore di donne di accedere al potere politico ed economico all’interno di questo sistema corrotto. Questo conferirebbe dei privilegi ad alcune donne, ma non servirebbe a liberale la gran parte delle donne e delle bambine nel mondo, poiché non tutte
le donne avrebbero accesso alle risorse economiche o alla possibilità di ricoprire incarichi pubblici.

Perché abbiamo ancora bisogno di Femminismo Radicale?
Perché ognuna possa vedere come realmente vanno le cose nel mondo. In questo modo, ognuna potrà prendere coscienza di che cosa sia davvero il patriarcato a livello planetario e del modo in cui funziona per opprimere le donne. Solo allora potrà liberarsene. Per questo, le femministe radicali devono continuare a scrivere e a diffondere il proprio pensiero e renderlo accessibile alle donne e alle bambine in tutto il mondo. Un modo in cui il patriarcato perpetua il proprio potere è quello di nascondere alle donne e alle bambine le modalità attraverso le quali le opprime. Il patriarcato rigira ogni cosa, convincendo le donne e le bambine perché leggano come occasione di “empowerment”, di "divertimento" o di "libera scelta" quello che in realtà determina loro danno e sofferenza. Sottrae alle parole il loro vero significato. Lo fa per rendere le donne collaborative rispetto alla loro stessa oppressione. Per questo, abbiamo bisogno di scrivere e di diffondere le teorie del Femminismo Radicale: per deprogrammare le donne dal culto dell’indottrinamento patriarcale. La teoria politica del Femminismo Radicale appartiene a ogni donna e può essere scritta da ogni donna.

Depotenziare, disincantare, destare le donne e le bambine dal trompe l’oeil creato dall’indottrinamento
patriarcale.

Tiziana Luise


Buona parte delle notizie pubblicate da Feminist Post non le leggerai altrove. Per questo è importante sostenerci, anche con un piccolo contributo: Feminist Post è prodotto unicamente grazie a lavoro volontario di molte e non gode di alcun finanziamento.
Se pensi che il nostro lavoro possa essere utile per la tua vita, saremo grate anche del più piccolo contributo.

Puoi darci il tuo contributo cliccando qui: Patreon - Feminist Post
Potrebbe interessarti anche
22 Settembre 2023
Il vero mondo al contrario
Non c’è un mondo dritto -la tradizione- contro un mondo storto -il trans-progressismo-. I due mondi che si fronteggiano perpetuano il patriarcato in modi diversi ma con lo stesso obiettivo: mantenere il dominio sulle donne. Una stortura millenaria: l’usurpazione maschile di spazi fisici e metafisici femminili
Il dibattito politico e sociale vede scontrarsi i sostenitori di due modelli di mondo, uno scontro metafisico e filosofico più che strettamente politico. Polemica che da donne osserviamo con perplessità: due modelli contrapposti e apparentemente inconciliabili, tradizione contro modernità, valori antichi e sacri a fronte di una fluidità ubiquitaria, la famiglia di un tempo contro quella queer…. Da una parte e dall'altra campioni del mondo patriarcale che parlano il linguaggio delle ideologie del “secolo breve”. Tutti affermano di stare dalla […]
Leggi ora
20 Settembre 2023
UK, non si può più dire "donna" o "madre": le disposizioni woke del General Medical Council
Decisione di inaudita violenza del registro dei medici britannici: la parola donna va cancellata a ogni livello. Non può essere nominata nemmeno quando si parla di maternità, di parto, di allattamento, di menopausa. Perfino il 999, numero delle emergenze, non può più chiedere di che sesso è la persona che chiede aiuto. I woke sanno benissimo che il corpo femminile è il principale ostacolo al progetto transumano. E vogliono cancellarlo perfino nel linguaggio
Continua a succedere: le donne e le madri vanno cancellate anche dal vocabolario, a ogni livello. Non si arrendono perché il simbolico materno è l'ostacolo più resistente al progetto transumano. Non ci arrenderemo neanche noi. Se lo scordino Il General Medical Council -ente pubblico che conserva il registro ufficiale dei medici nel Regno Unito- ha sostituito la parola "madre" con termini neutri nella sua guida alla maternità per il personale. La guida aggiornata per le dipendenti che rimangono incinte omette […]
Leggi ora
11 Settembre 2023
Uteri femminili in corpi maschili
Il sogno invidioso di sempre -poter fare figli senza le donne, cancellare le madri, insomma il Graal- è sempre più vicino a realizzarsi: nel giro di 5-10 anni anche le persone trans MtF, biologicamente uomini, potranno ricevere un trapianto di utero e condurre una gestazione. Desiderio-diritto “inclusivo” che migliorerebbe la qualità della loro vita e attenuerebbe i sintomi della disforia. Mentre la vita e la salute di bambine e bambini nati da queste pratiche non preoccupano i bioetici
Euronews dà conto dei rapidi progressi della ricerca sul fronte del trapianto di utero, con particolare riferimento alla richiesta delle persone trans MtF il cui corpo resta biologicamente maschile, mentre le persone FtM, se conservano il loro apparto genitale femminile, possono intraprendere una gravidanza come qualunque altra donna: i "padri incinti" di cui la stampa mainstream ama dare notizia non sono altro che donne che si autoidentificano come uomini. Nell'articolo, che qui traduciamo, le donne vengono definite donne cis-, suffisso […]
Leggi ora
7 Settembre 2023
Appello alla FDA: basta tacere sui farmaci che bloccano la pubertà
Una petizione chiede all’ente americano del farmaco -che non ha mai autorizzato l’uso off label di queste sostanze per bambine e bambini con disforia- di contrastare la disinformazione che propaganda questi trattamenti come efficaci e sicuri e di pretendere studi che lo dimostrino.Tra il 207 e il 2021 il numero dei minori trattati è più che raddoppiato e l’FDA non può più fingere di non vedere
Nel suo sito Gender Clinic News Bernard Lane dà notizia di un importante petizione rivolta alla FDA (Food and Drug Administration, ente regolatore dei farmaci negli Stati Uniti) perché intraprenda un'azione urgente sull'uso non approvato (off label) di farmaci soppressori ormonali per bloccare la pubertà di bambine e bambini che si identificano come transgender. Sebbene quest'uso non sia mai stato approvato dalla FDA, non è possibile che l'ente ignori il possibile danno per i minori che vengono sottoposti a questi […]
Leggi ora
15 Agosto 2023
Danimarca: basta ormoni ai bambini! Lo dicono perfino i trans
Dopo Uk, Svezia, Finlandia, Norvegia e Olanda anche la Danimarca dice stop ai bloccanti della pubertà per ragazze-i non conformi al genere: quei farmaci sono sperimentali e non ci sono prove scientifiche che funzionino. Ma qui l’iniziativa del governo è sostenuta da importanti associazioni LGBT: è la prima volta che succede. E in Italia? Non si riesce nemmeno a sapere quanti sono i minori trattati
Anche la Danimarca fa marcia indietro sui bloccanti della pubertà a bambine/i confusi sul loro sesso: il sistema sanitario danese d’ora in poi offrirà terapie psicologiche e non più farmaci alle/agli adolescenti che non abbiano segnalato disagio nel loro sesso di nascita fin dall’infanzia. Lo ha annunciato la ministra della salute Sophie Løhde nel corso di un dibattito parlamentare che ha bocciato la proposta di vietare totalmente la transizione di genere ai minori presentata dal partito populista Nye Borgerlige (Nuova […]
Leggi ora
9 Agosto 2023
Spagna: detenuta incinta di compagno di cella trans
L’uomo -corpo maschile intatto e nessuna terapia ormonale- aveva chiesto e ottenuto di essere spostato nel carcere femminile di Alicante perché si “autopercepiva” donna (self-id). La gravidanza di una compagna di cella è il risultato. E la nuova Ley Trans, in vigore dal dicembre 2022, renderà più facili e frequenti questi trasferimenti
Nel Centro Penitenziario di Alicante Cumplimiento, noto come carcere di Fontcalent, un detenuto che si identifica come donna ha messo incinta una compagna di cella. Secondo il racconto confermato da diverse fonti penitenziarie, il detenuto stava scontando da diversi anni una pena nel modulo maschile del carcere, ma durante la sua permanenza ha iniziato a identificarsi come donna. Sui documenti continua a comparire come uomo e non si è mai sottoposto a trattamenti ormonali né tanto meno a interventi chirurgici. […]
Leggi ora